SCONFITTA DIGNITOSA, MA C’E’ ANCORA TANTO DA LAVORARE. LA SQUADRA E’ MODESTA, PERSONALITA’ E GRINTA PERO’ NON MANCANO. PIOLI SBAGLIA IL CAMBIO: GASPAR NON SA DIFENDERE. SENZA BADELJ, BENASSI IN MEZZO.
Una sconfitta onorevole, sicuramente dignitosa. Con una Fiorentina in costruzione da una parte e la stratosferica Juventus dall’altra, sinceramente pensavo peggio. Temevo una sciroccata che avrebbe potuto incidere negativamente sull’autostima e sul processo di crescita, invece finire la partita in dieci contro undici eppure provare a pareggiare fino alla fine è stato un segnale incoraggiante.
Pioli deve ripartire da qui, da un gruppo di ragazzi di buona personalità che vogliono crescere, non mollano mai, pur con i loro evidenti limiti e le lacune nel gioco.
La Juventus ha faticato molto a piegare la Fiorentina. E’ vero, i bianconeri hanno giocato male, leggeri, blandi, ma la squadra viola ha contribuito alle loro difficoltà con una tattica studiata bene.
In fase difensiva i viola si sono messi con un 4-1-4-1 che ha chiuso tutti gli spazi alle azioni della Juve. Forse le linee sono state troppo basse, ma Badelj davanti alla difesa protetto dalla coppia Benassi-Veretout con Chiesa e Thereau sugli esterni a fare una bella linea a quattro, hanno impedito ai centrocampisti bianconeri di trovare giocatori liberi e, soprattutto, è stato neutralizzato Dybala. La fase difensiva è stata attiva, con grande intensità e raddoppi, la manovra della Juve non ha trovato quasi mai sbocchi, non è riuscita a prendere velocità. Alla Fiorentina sono mancate, invece, le ripartenze, le verticalizzazioni. Quando giochi così basso devi sapere sfruttare le occasioni e il campo che ti lascia l’avversario. Purtroppo c’è stata poca lucidità sia in Chiesa che in Thereau, ma anche di Badelj e Benassi, costretti però a un gran lavoro di contenimento.
Insomma, per valutare le prestazioni bisogna sempre partire dal livello tecnico e di esperienza dei contendenti. Il lavoro della Fiorentina è stato buono, questa squadra lavora assieme da meno di un mese, si vede la mano dell’allenatore e la volontà del gruppo.
Certo, mi direte, non ha mai tirato in porta e questo è vero. Fa parte del rovescio della medaglia, del tanto lavoro che c’è ancora da fare, della crescita che ci si aspetta sia a livello di singoli che di collettivo. L’ho detto, la fase di ripartenza è stata gestita con poca lucidità. Simeone va servito in velocità.
Ma non bisogna mai dimenticare il livello di una squadra costruita soltanto nelle ultime settimane (Thereau e Laurini sono arrivati dopo due giornate, Pezzella e Biraghi poche ore prima, Simeone, Benassi e Dias dopo Ferragosto) per rimediare agli errori della prima parte di un mercato costato settanta milioni che ha portato ancora una volta troppe scommesse.
Una di queste si chiama Gaspar. Non voglio infierire, ma visto che è stato il primo acquisto, forse si poteva aspettare un po’. E’ ormai chiaro che il portoghese non sappia difendere. Spesso posizionato male, con poca intensità, a volte si salva solo con la velocità nel breve, ma non fa reparto con gli altri.
Purtroppo con lui Pioli ha fatto l’errore decisivo della serata. Non so se Laurini non ne avesse più o se non sta bene, ma uscito l’ex empolese, entrato Gaspar un certo Mandzukic è diventato devastante. Senza opposizione. Ha segnato il gol beffando Gaspar (complice anche Astori fuori posizione), ma avrebbe potuto farne anche altri. E qui torno a un mercato da poco. Biraghi ha volontà. Punto. Sanchez ringrazi Badelj che ha deciso di rimanere, in coppia con Veretout sarebbe stato titolare: un disastro. Pezzella l’hanno preso quando si sono accorti della sopravvalutazione di Vitor Hugo pagato sette milioni. Anche Thereau, buon giocatore, utile per carità, ma viene dal Chievo e dall’Udinese.
I soliti cantori del nulla che dopo due vittorie con Verona e Bologna avevano già leccato e rileccato tutto e tutti, non devono mai dimenticare il livello medio di questa Fiorentina che, purtroppo, è l’ottava-nona forza del campionato.
Non era certo la gara con la Juventus quella che poteva suscitare ondate di entusiasmo. Questa Fiorentina (purtroppo) deve misurarsi con altre realtà e noi la accompagniamo con simpatia, speriamo nella ulteriore esplosione di Simeone e di Chiesa, nella crescita di altri e nel gioco, ma il sano realismo dovrà accompagnare sempre questa stagione. Nessuno venda illusioni. Positività sempre, illusioni mai.
Domenica arriva l’Atalanta di un Ilicic ieri sera devastante. Senza Badelj squalificato, penso che Pioli arretrerà Benassi in mediana. Ecco questo è già un test più interessante, alla portata della Fiorentina. Misurarsi e sfidare le squadre che tecnicamente sono simili, sarà l’obiettivo vero. La sconfitta con la Juve di sicuro farà riflettere e farà crescere, ma domenica la Fiorentina dovrà provare a vincere e allora quella viola di ieri sera non basterà.