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SE NON INVESTI ORA ALLORA QUANDO? E SUL MERCATO E AMRABAT…

di Stefano Prizio

L’affaire Juventus e la lotta intestina in Lega per scansare le tasse sono l’attualità del mondo del pallone patrio, del resto come diceva quello: credo che si dovrebbe pagare le tasse con un sorriso, io ci ho provato, ma loro volevano i soldi.

Sullo sfondo il presidente della Lazio Lotito non le manda a dire alla Fiorentina e al suo patron, reo, secondo Lotito, di aver incassato 160 milioni dalla Juve per qualche giocatore e poi parlarne male, discorsi di una vecchia volpe del pallone che riuscì a farsi rateizzare i debiti col fisco in 23 anni( 140 milioni di euro) mentre qualche altra società, tipo la Fiorentina, falliva per somme risibili ( ma certo che fu anche colpa del fatto che i tifosi biancocelesti minacciavano sommosse mentre quelli viola ripetevano stolidamente "meglio in C2 che con Cecchi Gori", e furono accontentati), Lotito, diventato col tempo pure senatore di Forza Italia, vorrebbe magari riprovarci, ed è in buona compagnia nel circolo dei magnati del pallone italico, ma sulla sua strada tra le altre cose, c’è anche Commisso che ha sposato la linea etica, non per caso la simpatia che riscuote in Lega il presidente viola è ai minimi storici, in tal senso sarà bene mantenere alta la soglia di attenzione per la seconda parte di stagione onde prevenire l’insorgere di cattivi pensieri, rimembrando che il Var non leva ogni dubbio, anche e soprattutto perché quelli dinanzi agli schermi pure arbitri sono.

Per levarsi ogni timore poi, non c’è che avere la compagine più forte possibile e il mercato di gennaio prossimo ad aprire, dà l’occasione al club viola di correggere gli errori, di puntellare i lati deboli: che alla Fiorentina occorra una punta che faccia gol lo dicono i numeri  tristi e smorti di Cabral e Jovic, dipoi come ha riconosciuto anche Pradè, dati i malumori di Gollini serve anche un portiere e malgrado il bel mondiale che sta disputando  il leone marocchino Amrabat, proprio le  bellissime prove in Qatar narrano di come il numero 4 della sorprendente nazionale nordafricana non sia propriamente un regista, ma un calciatore che lascia immaginare prospettive fantastiche proprio in coppia con un bravo regista, invece pare proprio che gli uomini del club viola cerchino un trequarti e un difensore, profili che dovevano essere presi la scorsa estate e non furono.

Troppo? Taluni lo diranno, del resto c’è sempre qualche fiero e agguerrito guardiano dei risparmi dei miliardari, realisti più del re, ultras governativi, reazionari dei bilanci. Ma proprio a proposito di bilanci, la Fiorentina ha chiuso l’ultimo al 30 giugno 2022 con un utile record di 46,8 milioni di euro.

Ebbene, di grazia, con un disavanzo positivo del genere, considerate anche le pessime acque in cui versano alcune delle dirette competitrici, se non investi adesso quando lo fai?

Eppure c’è  qualche buontempone che immagina una cessione di Amrabat (pronunciato talvolta AmBrabat come HamBrin roba da levare le pacche dalle mani), si tratterebbe di una cessione per far cassa, per l’ennesima volta.

Roba da non  credersi poiché oltre all’indebolimento tecnico, che in effetti non è mai stato  una discriminante per questa società, sarebbe un buon modo per farsi ridere dietro  da tutta la serie A e per fortuna Rocco Commisso  è uomo dall’amor proprio spiccato.

Inoltre è proprio Commisso che ha fortemente voluto l’acquisto di Amrabat e l’ha difeso quando il rendimento del centrocampista stentava a decollare.

Insomma può meritatamente ascriversi il successo del calciatore, fatto che ai presidenti piace sempre moltissimo, poiché dà loro la convinzione di intendersi di calcio e di non essere solo portafogli con le gambe.

In ultimo Amrabat  fu comprato dal Verona ad una ventina di milioni e darlo via non sarebbe neppure una gran plusvalenza.

Infine se è vero che per il giocatore sarà dura resistere alle sirene di un ingaggio molto più alto dell’attuale, è altrettanto vero che se un club come quello viola, con un potente e ricchissimo imprenditore al timone non ha la forza di tenersi nessun giocatore che dimostri un pizzico di valore, è davvero inutile costruire un centro sportivo faraonico da 100 milioni di euro (si faceva bello anche con meno) e andare sbandierando la volontà di partecipare alla Champion’s, sarebbe come quel tale che si mette il frac e poi ha i calzini bucati.