.

SEGNALI FORTI DA MOENA TRA ENTUSIASMO E PROVE TATTICHE. JOVIC IN EVIDENZA. ITALIANO È LO STESSO… TARANTOLATO. DODÔ: SERVONO ANCORA GIORNI

di Mario Tenerani

Non ci sono segreti per vincere nel calcio, altrimenti una volta scoperti il gioco sarebbe fatto. Nemmeno un clima felice interno ad una squadra può trasformarsi in un lasciapassare per la gloria, però aiuta. Ecco, mettiamola così. Tra cominciare un ritiro ammantati da una coltre di scetticismo e iniziarne un altro, invece, accompagnati da un contagioso entusiasmo e con una rosa quasi completamente a disposizione di chi la dovrà guidare, allora c’è una bella differenza. I famosi presupposti che incoraggiano un orizzonte più profondo. 

Moena 2022 per la Fiorentina è questo. Basta passeggiare per le stradine di questo gioiello delle Dolomiti per respirare l’aria gusta. E’ tutto viola e i tifosi sono tanti. Hanno finalmente i volti felici dopo periodi più o meno recenti da travaso di bile. L’annata appena conclusa è stata di sostanza e quella appena iniziata pare avere in dote i prodromi di una dolce replica. C’entra anche la società che dopo molteplici battute a vuoto, ha trovato la rotta migliore rimettendo la barra al centro. 

La vera novità di Moena è un mercato veloce ed efficace, stando quantomeno alle premesse, soprattutto ragionato. Si capisce bene la direzione che la dirigenza ha voluto seguire, non come era accaduto precedentemente. Gollini, Jovic, Mandragora e Dodô non sono occasioni favorevoli, bensì valutazioni fatte mesi addietro e portate avanti con convinzione. Sarà il campo, poi, come sempre a dirci se il club avrà centrato i colpi o no, ma ad oggi sono scelte sensate. 

Il mercato non finirà con questo poker di novità, ci mancherebbe, ma intanto la famosa spina dorsale c’è. L’allenamento di ieri, il primo, ci ha raccontato l’emozione del minuto di raccoglimento per ricordare le vittime dell’immane tragedia della Marmolada consumatasi non lontano da Moena, e dopo ha messo in mostra la fame della squadra. Questa è stata la sensazione. Una seduta subito ad alta intensità, diretta dall’Italiano di sempre, tarantolato…

I giocatori, vecchi e nuovi, giovani e più esperti, hanno spinto sull’acceleratore. L’esercitazione del 4-3-3 è stata fatta ad alta velocità. In particolare ci hanno colpito le sgassate di Gonzalez e la gamba del giovane Gentile. Anche Bianco è stato brillante. Jovic, con un fisico potente e compatto, si è fatto subito notare per la facilità con cui ha fatto gol. D’accordo, sono prove tattiche, non ci sono avversari, ma anche in questi casi si capisce chi ha una certa dimestichezza col gol e chi, al contrario, fa più fatica, ad esempio Ikonè. E non è l’unico. Saponara, invece, è un altro che la butta dentro. Cabral si è disimpegnato bene, facendo intuire di avvertire la concorrenza pesante del serbo. Meglio, sono stimoli per migliorare. Anche Mandragora nel mezzo è stato apprezzabile. I portieri, a turno, si sono esibiti anche loro, con un occhio particolare per Gollini acclamato dai tifosi. Milenkovic nonostante la valigia in mano, aveva il sorriso sulle labbra. Non come Lirola un anno fa. Il centrale a Firenze sta benone, solo un’opzione degna di farlo svoltare in carriera lo porterà via. 

Per Dodô serve ancora qualche giorno: non ci sono problemi particolari, ma solo tecnicismi legati alla burocrazia per il suo trasferimento. Se non interverranno ulteriori complicazioni il brasiliano sarà in ritiro alla fine di questa settimana. E domani prima uscita stagionale della Fiorentina a Moena: amichevole contro il Real Vicenza al Benatti (ore 17,30). Un buon test, per capire già qualcosa.