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SEI GOL (ANZI SETTE...) PRESI IN DUE PARTITE. ZERO RETI FATTE E NEPPURE OCCASIONI... L'AUTOCRITICA DI MONTELLA PORTA SCELTE DECISIVE. CHAMPIONS LONTANA, A KIEV RISCATTO IMMEDIATO. I VIOLA DEVONO RIAPPROPRIARSI DELLA LORO ANIMA

di Mario Tenerani

Due sconfitte consecutive la Fiorentina in questa stagione non le aveva mai subite. Poche le cadute, pronte le resurrezioni. Stavolta il Lazzaro viola non si è rialzato e non ha ricominciato a camminare. Questa mancanza di energia mentale-fisica è il dato più preoccupante. Tra Juve e Napoli la Fiorentina ha subìto sei gol - praticamente sette perché la bomba di Higuain, non convalidata, era buona -, senza segnarne neppure uno. Ma quello che è ancora più grave è che i viola non hanno creato occasioni. 
A Napoli il primo tiro pericoloso è arrivato al 43’ della ripresa: Borja Valero ha fallito la chance, su gentile regalo di Andujar. Aspettare 88 minuti per rendersi pericolosi significa non avere idea di cosa sia una partita. 
Con la Juventus i viola sono riusciti a pungere i bianconeri soltanto nelle occasioni annullate dall’arbitro Massa, con Salah e Gonzalo. 
Dove avevamo lasciato la Fiorentina? Otto giorni fa contro la Samp. Partita sontuosa su una palude. Poi qualcuno ha spento l’interruttore: che è successo? La risposta può custodirla solo Montella che a fine partita ha sottolineato come la sua squadra avesse giocato al San Paolo senza un’anima. Ecco, il primo punto è proprio questo: la Fiorentina deve riappropriarsi della propria anima, ammesso che ne abbia la forza. Senza quella non si va da nessuna parte. Montella ha fatto autocritica e ci è piaciuto parecchio, ma ha anche fatto capire che d’ora in poi chi sbaglia è fuori. E qualcuno dopo Napoli è già a sedere…
I viola non corrono o quantomeno corrono male. E’ la testa ad azionare le gambe, non il contrario. Il sospetto di un calo fisico c’è, ma Montella lo respinge duramente perché dice che in due settimane è impossibile smarrire la condizione. Ha ragione, pensiamo anche noi che di benzina nel serbatoio viola ce ne sia ancora, però il tecnico viola dovrà capire in fretta i perché di due-rese-due senza condizione.  Con la Juve abbiamo rimarcato i meriti dei bianconeri, nettamente più forti in Italia, ma col Napoli non possiamo fare altrettanto per giustificare la disfatta della Fiorentina. 
La squadra di Benitez nelle ultime precedenti cinque partite aveva segnato un solo gol… E dopo l’eliminazione con la Lazio in Coppa Italia, un De Laurentis furioso ha blindato gli azzurri in ritiro. Napoli era stata presentata come una polveriera, insomma un gruppo a un centimetro dal baratro. E invece il Napoli ha reagito benissimo, mentre a sprofondare è stata la Fiorentina. 
Tra l’altro, tra le tante considerazioni che si possono fare anche sull’undici viola di partenza, restano un paio di grandi dubbi: perché Diamanti che con la Juve qualcosa aveva fatto vedere è stato lasciato fuori da Montella? Perché Gilardino non è partito al posto di Gomez? Forse il Gila non è nelle condizioni in cui speravano di trovarlo o forse ci sono altri motivi. Montella anche in questo caso ha spiegato che Diamanti per due giorni non si era allenato e che Gilardino ha caratteristiche diverse dal copione che la partita di Napoli richiedeva.  
Montella avrà da lavorare in queste ore, ma soprattutto chiederà ai suoi uomini di ritrovare un’anima. E’ in momenti come questi in cui si misura lo spessore di un gruppo. La stagione della Fiorentina resta positiva, anche se la zona Champions dopo la sconfitta col Napoli (i viola hanno perso andata e ritorno, così come con la Lazio) diventa una chimera. Benitez ha scavalcato in classifica Montella. Rimangono in ballo il piazzamento in Europa League e l’Europa League attuale, che si manifesta con i quarti di finale.  
L’occasione arriva giovedì a Kiev, per l’andata con gli ucraini. La Dinamo non è ostacolo insormontabile, ma per la Fiorentina vista con Juve e Napoli tutto può diventare complicato. L’importante è dimostrare carattere, forza interiore. Ritrovare consapevolezza nei propri mezzi. Dimostrando che è una questione solo mentale. Probabilmente la Fiorentina non è ancora strutturata per sostenere tre impegni contemporaneamente: ora sono due e uno - l’Europa League - è più importante del secondo. Un successo a Kiev consentirebbe alla Fiorentina di resettare queste due sconfitte. 
Coraggio, niente è ancora perduto, ma aspettiamo una scossa. Da parte di tutti, sia chiaro.