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SEI TAMPONI POSITIVI IN CASA VIOLA ALLUNGANO LE OMBRE SULLA RIPRESA

di Tommaso Loreto

I 6 casi di positività al Covid-19 della Fiorentina (tre giocatori e tre membri dello staff) nel giorno in cui in Toscana se ne registrano 26, allungano nuove ombre sulla ripresa di qualsiasi attività. Il comunicato della Fiorentina di ieri segue le comunicazioni arrivate da Torino il giorno prima e anticipa i nuovi positivi in casa Sampdoria, più o meno in linea con tutti i dubbi del caso legati al ritorno in campo della Serie A. A livello generale l'avvio della Fase 2 si fa subito in salita, nello specifico diventa interessante capire come e se dovesse cambiare il punto di vista delle società colpite - Fiorentina inclusa - sul termine della stagione.

Eppure la questione dei tamponi sugli asintomatici riguarda non solo il mondo del calcio ma sostanzialmente un intero paese dove il conteggio del contagio porta con sé contraddizioni intrinseche, mentre restano, forti, le incertezze su come e quando si potrà tornare a giocare. Anche perchè per pura statistica verrebbe da pensare che nelle prossime ore molte altre squadre di A si troveranno alle prese con tamponi positivi. 

Intanto dall'incontro importante andato in scena ieri tra il Comitato Scientifico e la Federcalcio non sono sortite novità. Per stilare un protocollo che dia il via libera agli allenamenti di squadra, mentre alcune società hanno riaperto i centri sportivi e altre no, serve prima superare ancora un paio di ostacoli come l'annosa disponibilità di tamponi e le modalità con le quali affrontare altri casi di positività in corsa.

In altri termini è necessario capire bene come e su chi distribuire le responsabilità del caso. Così se la Bundesliga resta apripista nel calcio europeo con il via fissato per la metà del mese in Italia servirà attendere ancora visto che il dialogo ora si sposta tra gli scienziati e il Ministero della Salute. Solo successivamente la questione arriverà sulla scrivania del Governo che dovrà comunque dare priorità al decreto economico, ex decreto aprile, la cui attesa si sta facendo snervante.

Tornando alle vicende viola fa nuovamente capolino anche la vicenda stadio. Mentre l'ipotesi di un restyling del Franchi torna di moda sulla scia di una nuova legge sugli stadi. Tuttavia, secondo quanto riferito ieri dal dg Barone a Radio Toscana, nelle intenzioni del club viola l'unica via percorribile resta quella di un impianto nuovo, di proprietà, aprendo l'ennesimo fronte di confronto sospeso a causa dell'assenza del presidente Commisso impossibilitato a raggiungere l'Italia. Comunque la si metta, e ovunque si posi lo sguardo, c'è ben poco da fare se non attendere e sperare che, almeno in casa viola, il virus decida di andarsene definitivamente.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it