SEMPRE UNA QUESTIONE DI VELOCITA'
Sempre di velocità si parla. Anche se del tempo ne è passato da quando qualcuno si permise di far presente che sul campo la squadra correva a ritmi molto più rapidi della società. Quel qualcuno era Cesare Prandelli, e se vi state preoccupando per la posizione di Paulo Sousa vi rassicuriamo immediatamente: il portoghese è saldamente al suo posto. E nessuno si è offeso per le sue dichiarazioni.
Quel che però più conta, tra le righe di quanto raccontato dagli States ai microfoni del “Pentasport", è però lo stato d'animo del tecnico. Che certamente avrebbe gradito affrontare la tournee americana in condizioni diverse e che, soprattutto, non aveva probabilmente capito appieno tutte le dinamiche interne alla Fiorentina. Quelle che, per intendersi, da un lato sembrano rallentare allo sfinimento molte trattative o quelle che, invece, subiscono un'improvvisata accelerazione dettata dall'opportunità dell'affare da cogliere. Il tutto al netto di una comunicazione ormai cronicamente inceppata.
L'ultimo esempio in ordine cronologico è la cessione di Savic. Un'operazione, quella con l'Atletico, che ha portato a Firenze il centrocampista Mario Suarez e che, sulla carta, ha regalato alla Fiorentina ulteriori risorse economiche. Di per sé un affare se non fosse che, adesso, la coperta si fa corta anche in difesa. E a giudicare da quel diplomatico “prendo atto”, lo stesso Sousa dev'essere rimasto particolarmente sorpreso dal blitz di Cognigni all'aeroporto di Verona (prima della partenza per New York) che ha letteralmente sequestrato il montenegrino.
Lo ripetiamo, di per sé la trattativa con l'Atletico rappresenta un'ottima operazione, se non fosse che lo stesso allenatore, probabilmente, Savic non l'avrebbe ceduto. Non che una società non possa anteporre il bene economico a quello tecnico (gli esempi di squadre che hanno saputo migliorarsi anche attraverso le cessioni non mancano) ma la sensazione è sempre la stessa. Non solo con la piazza (tifosi in primis in attesa di lumi dalla stampa) servirebbe un filo di chiarezza in più, ma anche all'interno della stessa struttura. In fondo, solo qualche mese fa, si era raccontato a Montella che il ciclo tecnico di questa squadra non era terminato, salvo poi avviare una vera e propria rivoluzione.
E mentre Cognigni in poco meno di 48 ore perfeziona la cessione di Savic, in Belgio si tratta a oltranza (in particolare è impegnato il d.g. Rogg), così come rapidissima è apparsa l'operazione Gilberto riconducibile ai buoni uffici brasiliani di Angeloni. Guarda caso con il diesse Pradè che ha di fatto rinnovato senza che, però, siano arrivati annunci. Diverse velocità e numerose figure interne il cui prodotto attuale, in un senso o nell'altro, a fine luglio ancora non si sposa né con la voglia di calcio della tifoseria (abbonamenti a rilento) né tantomeno con il lavoro che sta portando avanti Sousa. Costretto a schierare molti giovani con conseguenti problematiche, come quelle vissute dalla difesa al cospetto del Paris Saint Germain.
Tommaso Loreto – Direttore www.firenzeviola.it