SENZA ROSSI SARÀ EMERGENZA CONTINUA. ILICIC È AD UN BIVIO DECISIVO. AQUILANI: RISCHIO MONTOLIVO-BIS?
Sono stati dieci giorni così divertenti che vien voglia di rivalutare la Corazzata Potemkin. Del dramma di Giuseppe Rossi s'è scritto così tanto che vale la pena non aggiungere nulla. Se non un grande augurio, immenso, quanto la classe del Pepito Nazionale. Del futuro di Juan Guillermo Cuadrado pure, ed è meglio che non picchi ancora sulla tastiera, sennò valli a sentire quelli del "ma non se ne doveva andare?". Un giorno, forse, ci sarà tempo per spiegare come funziona il calciomercato. C'è in ponte un incontro per il contratto, ma quello, per dirlo tra parentesi, è cosa che per i tifosi conta il giusto. Spiego: si discuterà dell'ingaggio della Vespa, non si verterà su future e blindate permanenze a Firenze. Anzi. Però questo è capitolo futuro, discuterne adesso è prematuro e fuori tempo. Finalmente il Genoa, semmai! Finalmente il calcio perché di vedere il Lussemburgo o la Macedonia non se ne poteva davvero più. Bentornato campionato, stavolta davvero. Senza più calciomercato a strangolarti, senza più pause, a breve termine, a sgambettarti.
Finalmente il Genoa, ma la Fiorentina parte con un'emergenza, e con un'enigma, che dovrà affrontare per gran parte della stagione. Come sostituire Giuseppe Rossi? Non col mercato, pare, anche perché (non ce ne voglia Emeghara), non ci sono top liberi pronti all'uso (tranne Nilmar). Come sostituirlo, allora, si scervella Montella? Cuadrado seconda punta è soluzione possibile ma che andrebbe comunque a snaturare il ruolo del calciatore. Il 4-3-1-2 nella mente dell'Aeroplanino ad inizio ritiro è, idealmente, già andato a farsi benedire. Ce ne sarà magari uno riadattato, proprio col colombiano accanto a Gomez e, dietro, Ilicic o Marin. E qui sta il dilemma: al di là di condizioni non ottimali dopo l'allenamento terminato ieri anzitempo, lo sloveno è al passo decisivo. Impossibile cederlo in estate, a meno di volontarie minusvalenze, deve decidere cosa fare da grande: ovvero, se esser da grande, oppure se risultare il classico giocatore sì di talento ma mai decisivo. E Marin? Non è al top, non lo sarà prima d'un mese, forse, integrato al meglio negli schemi viola. Sicché tocca aggrapparsi ad Ilicic e, davanti, a due giovani come Bernardeschi e Babacar. Ai quali Montella ha già detto: "cresta bassa e lavorare". Hanno caratteri pepati, ma talenti dorati. Sta a loro, in primis, ed alla Fiorentina in secondo luogo, farli sbocciare al meglio.
In mezzo, un'altra parentesi: con Alberto Aquilani si rischia un caso Montolivo-bis, sussurrano alcuni, qualora le trattative per il rinnovo dovessero protarsi a lungo. Per questo la Fiorentina deve accelerare i tempi, per non perderlo a parametro zero, anche se ha già risolto l'eventuale successione con Badelj e soprattutto con Kurtic. Però Aquilani rischia di diventare, già da ora, un caso, che i viola non hanno saputo risolvere in estate, alla stregua di Joaquin, El Hamdaoui e Iakovenko. Intanto s'è presentato Richards. Che è giovane ma che ha già tanta esperienza. Lui, come Ilicic, è al bivio. Esplodere o finire, come molti altri prima di loro, nel limbo degli eterni incompresi. Ma finalmente si gioca, così i dubbi saranno chiariti!
Di Marco Conterio
Responsabile di redazione Tuttomercatoweb.com e Calcio 2000