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SETTIMANA DECISIVA PER IL CALCIO: SERVONO DECISIONI DEFINITIVE. I VIOLA LAVORANO A CASA E ASPETTANO MERCATO: CASTRO PIACE TANTO MA PER LA SOCIETÀ È INCEDIBILE

di Mario Tenerani

Aspettiamo ogni giorno le 18 nella speranza di avere numeri migliori, auspicando di intravedere un segnale positivo perché in frangenti così ti agganci a qualsiasi fune. Il resto va in secondo piano o meglio, come nel caso del calcio, è subordinato, a quello che accade nel Paese. Se davvero questa diventasse la settimana decisiva e raggiungessimo il picco più alto, allora il tema della ripresa del campionato a giugno inoltrato potrebbe configurarsi. In caso contrario si chiuderebbe tutto e il contraccolpo economico sarebbe rilevante. La preoccupazione, infatti, del fronte “sì alla ripresa” spinge proprio su questo tasto: troppe le società indebitate tra A e B, senza l’ultima tranche dei diritti e dell’indotto, sarebbe davvero complicato andare avanti. Ma tutti devono anche capire però che la salute degli italiani è un bene assoluto, prima quella, dopo il resto. Con l’archiviazione di questo campionato, si dovrebbe comunque trovare una camera di compensazione economica per non far saltare in aria alcuni club. Un bel rompicapo, non c’è dubbio. Soluzioni poche e difficili. 

Ci sono però dei segnali che portano nella direzione del “fermiamoci qui”. Intanto i rumors che raccontano che il fronte di questi presidenti si starebbe allargando e anche la via di uscita, circa il taglio degli stipendi dei calciatori della Juventus - in realtà quasi tre mensilità saranno spalmate sul prossimo esercizio -, induce ad immaginare che per la società bianconera il discorso 2019-20 si chiuda qui. Non solo: mentre la Fiorentina, a quarantena consumata, ha tenuto tutta la squadra in città e i calciatori lavorano ogni giorno con i programmi di allenamento inviati dallo staff di Iachini, a Torino hanno mandato tutti via. Come se il club di Agnelli avesse già la certezza in tasca che questa stagione non si finirà. Indizi, ipotesi, ma manca lo straccio di una prova a sostegno di una o dell’altra opzione. Non ci potrà essere fino a quando non sapremo con esattezza la condizioni del nostro Paese. 
Il tema della riduzione degli stipendi dei calciatori è sicuramente al centro dell’agenda del pallone, infatti anche il sindacato dei giocatori ha offerto un’apertura prima di allestire il tavolo intorno al quale si discuteranno le modalità. Nella Fiorentina ancora l’argomento non è stato trattato, dirigenti e squadra attendono di ricevere indicazioni maggiori da Federazione, Lega e Assocalciatori. 

Intanto, però, la Fiorentina resta molto attiva sul terreno degli aiuti: le donazioni al progetto “Forza e Cuore” viaggiano verso i 700mila euro e già 400mila sono stati investiti per strumentazioni utili a Santa Maria Nuova. Rocco Commisso è riuscito a convincere anche l’ex formidabile sindaco di New York Rudolph Giuliani - i suoi nonni erano originari di Montecatini -, a donare 5mila euro. A dimostrazione del fatto che la società si sta veramente spendendo per aiutare Firenze. 

Calcio fermo, emergenza Covid-19, ma i pensieri di mercato volano come coriandoli. Un modo anche per guardare oltre la siepe e anche per ragionare sui tempi che caratterizzeranno la prossima sessione, sicuramente meno ortodossa rispetto alle altre. L’Inter è molto interessata a Castrovilli, Conte stravede per lui - francamente non ci vuole tanto per accorgersi che questo ragazzo è un vero talento - e lo ha messo in testa alla lista dei propri desideri, per rinforzare la squadra nerazzurra. Castrovilli non è corteggiato solo dall’Inter, ce ne sono tante di pretendenti, ma il dato certo è che la Fiorentina lo ha dichiarato incedibile. E’ stato detto due mesi fa proprio ai manager nerazzurri che avevano chiesto ai viola di fare il prezzo: “Non lo vendiamo”, hanno affermato con fermezza i dirigenti della Fiorentina. E noi ci fidiamo.