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SI CHIAMA BENITEZ L'OBIETTIVO PER LA PANCHINA

di Enzo Bucchioni

Tanto per cominciare c’è da ringraziare Guerini. Non era facile e tanto meno scontato rimettere in piedi una squadra dilaniata dall’affare Rossi-Ljaijc. Brutto affare. La salvezza in anticipo è anche merito suo e di quel pizzico d’orgoglio ritrovato in extremis da una squadra che l’orgoglio non l’ha mai avuto. Gente così Firenze e la Fiorentina non ne vogliono più vedere. Di questi rimarranno soltanto Jovetic, Nastasic, Camporese, Behrami, Pasqual e probabilmente Natali.
La rifondazione è partita e le idee di Andrea Della Valle sono ambiziose. Arriveranno in società e in panchina personaggi con il carisma calcistico, una storia consolidata e spendibile. Immaginate quello che successe nel 2006 dopo una salvezza più sofferta di questa per lo storia di Calciopoli, ecco si ripartirà con la stessa voglia di rifondare un ciclo importante.
Per la società i nomi che circolano sono tutti giusti e tutti sbagliati. I contatti ci sono stati, i colloqui pure. Della Valle e Cognigni devono soltanto tirare le somme dopo aver rifatto un giro di consultazioni e rimesso a fuoco idee, programmi e modo di lavorare dei candidati. Oriali dovrebbe essere reincontrato mercoledì a Milano. Sartori e Vitale sono sempre nel mirino. Fassone è più di una ipotesi. Una decisione dovrebbe essere presa entro fine settimana con una certezza: Macia è attualmente il consigliere tecnico più ascoltato. E sicuramente avrà un ruolo importante.
Proprio partendo da questa considerazione per la panchina sta crescendo con prepotenza la candidatura di Rafa Benitez che ha lavorato con Macia sia a Valencia che a Liverpool con grande profitto e grandi risultati. Benitez è un allenatore che costa molto, ma è l’ideale per prendere in mano una squadra nuova, da amalgamare. E’ un tecnico che ama il bel gioco, è capace di lanciare e valorizzare i giovani, ha un pedigree importante a livello internazionale e nell’amara esperienza nerazzurra ha comunque conquistato una supercoppa Italiana e una coppa Intercontinentale. A Milano erano tutti orfani di Mourinho, ci fosse andato il Dio degli allenatori avrebbe fatto la stessa fine:  quelli che sono arrivati dopo Rafa hanno fatto molto peggio.
Benitez ha inoltre una gran voglia e grandi motivazioni per rifarsi in Italia e dimostrare tutto il suo valore, è tirato a lucido dopo un anno di stop e di studio. Su questa strada si sta lavorando, l’ipotesi è concreta e in questo momento è quella che prevale su un nome giovane (Montella ad esempio) non ancora abituato a una grande piazza. A dimostrazione che si vogliono fare le cose in grande in società c’è stato anche chi ha proposto di sondare Capello (libero) o Ancelotti (non felice della Francia). Idee. Vedremo. Come idea ricorrente resta quella di Spalletti più difficile da coronare per il contratto da nababbo e l’isola felice del calcio russo. Benitez, dunque. Segnatevi questo nome, pochi giorni e sapremo.

Enzo Bucchioni

 Direttore QS Quotidiano Sportivo

 (Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno)