SI POLE, SI DEVE, SI VOLE
La Fiorentina è giunta oggi al giorno in cui i suoi desideri, i desideri che accomunano gli appassionati ai giocatori e ai dirigenti, insomma i desideri che sono il cemento della comunità viola, possono tradursi in atti.
Tuttavia non occorre intendersi di pallone in maniera soverchia per capire che la Fiorentina ha del buon da fare, a partire da stasera, per ribaltare lo sciagurato risultato dell’andata in semifinale di Conference a Firenze.
Han da fare i viola, ma visto e conosciuto il Basilea di Vogel, ci vien da dire ‘ si pole’,
Di più, pensiamo al celeberrimo sdegno di Papa Pio VII dinanzi alla richiesta di Napoleone che gli intimava di rinunziare al potere temporale dello Stato Pontificio, il pontefice rispose a cotanto ardire: non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo( v’è una rappresentazione filmica del fatto ne Il marchese del grillo di Monicelli con un grande Paolo Stoppa nel ruolo del papa).
Noi diremo con altrettanta convinzione, ma ribaltando il senso ( a proposito del risultato che va ribaltato) che superare il turno col Basilea si pole, si deve, si vole.
L’occasione è più che ghiotta anche perché sull’altra via, quella della finale di Coppa Italia, c’è un cerbero a strisce nerazzurre che in questi giorni s’è sbafato in due bocconi il Milan di Pioli accedendo alla finale di Champions e che quindi in finale di Coppa Italia rimane un avversario complicato per la Fiorentina di Italiano, difficile, ma non impossibile ( ma ne parleremo a tempo debito eh se ne parleremo).
Perciò se la via romana alla conquista di un trofeo dopo tanti anni di digiuno è una via irta di pericoli, quella verso Praga che però passa giocoforza per Basilea questa sera, non diciamo sia più facile, poiché di propriamente facile c’è nulla nel calcio, specie quando si tratti delle ultime fasi di una competizione.
Solo che, messe a petto Basilea e Inter, è la prima che si lascia preferire per un confronto decisivo, anche se va detto che gli svizzeri partono da un buon vantaggio che andrà ribaltato.
Detto perché si pole, diciamo che si deve, si deve poiché se la Fiorentina finisse per restare con un pugno di mosche in mano dopo essere giunta così vicina a smuovere la sua polverosa bacheca, sepure la stagione non si potrebbe definire fallimentare e nemmeno negativa, almeno sul piano di un ragionamento laico e moderato, infatti già arrivarci vicini dopo decenni sarebbe oggettivamente un buono e inedito risultato.
Tuttavia la grande delusion produrrebbe nell’ambiente scorie tossiche, critiche eccessive ed un clima deleterio poi lungo da superare, ecco perché si deve.
Detto quindi del si pole e del si deve, passiamo al piano dei desideri col si vole, piano che, almeno quello, dovrebbe mettere tutti d’accordo, almeno si spera.
Chiosando, il tipo di gara richiesta ai viola in questa semifinale di ritorno è probabilmente più congeniale alle corde della squadra ed a quelle dell’ allenatore rispetto al turno di andata, stasera la Fiorentina dovrà infatti attaccare senza troppi pensieri e programmi, lanciamoci contro il nemico con ardore, poiché sono sempre i più coraggiosi ad attaccare, diceva Attila re degli Unni, che anche lui ebbe a che fare con quel po’ po’ di pontefice di Leone Magno.
E nfine, poiché il grande stratega militare cinese del V secolo a.c. Sun Tzu diceva che si attacca con forza frontale ma si vince con quelle laterali.
Si preparino i vari Gonzalez e coloro che italiano schiererà alle ali perché è a loro che tocca sfangarla, da cui si capisce che Sun e Vincenzo si frequentavano già ai tempi di Coverciano, Gonzalez dicevamo, ma anche Ikonè che sembra in vantaggio su altri nelle previsioni di formazione ( anche se taluni hanno ormai riposto ogni speranza su un risveglio del francese ), giocatori sui quali la Fiorentina ha investito anche troppo e che per ora non hanno risposto granchè alle aspettative, ecco, la generosa vita dello sportivo di professione offre loro un’altra bella occasione di riscatto, e anche se Nelson Mandela diceva non giudicatemi per le volte che sono caduto, ma per quelle che sono riuscito ad alzarmi, cari amici ogni tanto bisognerebbe pur stare in in piedi e in piedi ci farebbe piacere vedervi e applaudirvi, altrimenti è una vita da sdraiati.
Quindi state verticali e ripetete con noi: si pole, si deve si vole.