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SILENZIO E DECISIONI SOSPESE: È IL CONSUETO LIMBO VIOLA, MA ESISTE UN PUNTO D'INCONTRO?

di Tommaso Loreto

Lentamente scivola via anche questa prima settimana post campionato. La Fiorentina si è congedata dalla stagione con il quinto posto in tasca, e adesso aspetta l'esito della finale di Coppa Italia per strutturare la sua estate. Una vittoria per i bianconeri e per Sousa si apriranno le porte del girone di Europa League, un “miracolo” del Milan e invece sarà necessario affrontare due turni preliminari per entrare nelle urne di Montecarlo dalle quali, il 26 agosto, saranno sorteggiati i gironi europei.

Fin qui la storia ben conosciuta dai tifosi viola, ai quali al momento è però dato conoscere soltanto il dettaglio della maglia della prossima stagione. Archiviato il primo atto ufficiale, l'interrogativo torna a rimbalzare sul fronte del direttore sportivo. Da Bologna, per il momento, filtra pochissimo in merito allo svincolo di Corvino (intanto ieri è andato in scena il c.d.a. rossoblu con Corvino presente e seguito da vicino da Firenzeviola.it - LEGGI QUI) mentre a Firenze se possibile il silenzio è ancora più fitto. Anche perché i Della Valle (con Cognigni) torneranno soltanto tra qualche giorno, e non prima della prossima settimana verranno prese decisioni definitive.

Uno stallo dettato dalla doppia attesa tra Coppa Italia e diesse ma che, comunque, non si discosta troppo da quanto accaduto negli ultimi anni. Quando, per esempio, a lungo fu atteso un confronto tra proprietà e tecnico, l'anno scorso di questi tempi, prima di capire che Montella sarebbe stato esonerato. Testimonianza di come la Fiorentina abbia i suoi tempi e le sue dinamiche per impostare la programmazione di una nuova stagione, con buona pace di quanti (una fetta sempre più crescente) oggi si sentano sempre meno coinvolti dalle vicende viola. 

Il risultato del ripetersi di vicende di questo tipo, è allora l'eterna diatriba tra chi non rinuncia a sogni e speranze (forte anche di risultati che raccontano di una Fiorentina in Europa per quattro anni consecutivi) e chi, invece, vorrebbe come minimo una gestione diversa: più passionale, più emozionale, al di là di bacini di utenza e bilanci che, ormai, sono più studiati delle voci di calciomercato. Soluzioni? Le stesse che da anni vengono ripetute da tutti: addetti ai lavori, stampa, o semplici tifosi. Sarà mai possibile trovare un punto d'incontro, o sarà semplicemente il caso di mettersi l'anima in pace e accettare che questa gestione, probabilmente, resterà sempre la stessa?

Tommaso Loreto - direttore www.firenzeviola.it