.

SIMEONE E CHIESA SONO IL VOLTO BUONO DI UNA FIORENTINA ANCORA SENZA IDENTITÀ: POTREBBERO ESSERE UN TANDEM D’ATTACCO. PIOLI CERCA LA VERITÀ DALLA SUA SQUADRA

di Mario Tenerani

Sono giovani, forti, in carriera, col sorriso sempre pronto e una voglia di diventare grandi in fretta. Chiesa e Simeone sono la bella immagine di una Fiorentina che - a volerle bene - ce l’ha sbiadita… Sono così in vista che viene da chiedersi quanto sia giusto. Ci domandiamo se non sia troppo quello che stiamo chiedendo loro. Anche se loro paiono pronti a farsi chiedere tutto. Probabilmente è roba da Dna ed educazione, ma le buone maniere in questa circostanza c’entrano poco. 

Insomma, il peso dell’attacco è sulle spalle di un ragazzo di Buenos Aires di 22 anni e con una sola stagione di calcio italiano alle spalle. Il Cholito non fa parte di un reparto in cui ci sono altre due-tre punte. In verità l’unico assistente di ruolo è il francese Thereau, mentre Babacar, attaccante centrale, sembra smarrito e lontano dal rendimento migliore. Per Giovanni Simeone questa stagione diventa davvero un bell’esame. La Fiorentina si aggrappa a lui per bucare i portieri avversari. 

Anche Chiesa è al secondo anno di serie A, quello che di solito è il più duro, e per giunta è pure più giovane dell’argentino (di 2 anni). Federico avrebbe tutto il diritto di crescere in pace, ma la sua straordinaria maturità e le esigenze di una Fiorentina in crisi fanno sì che lui debba caricarsi spesso la squadra sulle spalle. In un calcio italiano sempre poco incline a dar spazio alla gioventù, anche se adesso qualcosa sta cambiando, a Firenze si va oltre: si chiedono a Simeone e Chiesa gli straordinari. 

La Fiorentina è in cerca di identità. Pioli sta provando a consegnargliela, con qualche fatica evidente. Dovuta anche all’assemblaggio del gruppo arrivato solo alla fine di agosto. Probabilmente alla prossima sosta, tra circa un mese, avremo un giudizio pressoché definitivo sul valore del gruppo di Pioli. Ora comincia davvero un periodo interessante. Si fa sul serio. L’allenatore sta pensando ad alcune modifiche di assetto perché si rende conto che qualcosa non torna. Il tecnico emiliano cerca la verità dalla propria squadra. 

E chissà che in un futuro nemmeno lontano si possano vedere uno accanto all’altro Simeone e Chiesa. La sensazione è che Federico possa ripercorrere le orme del padre. Non sono poi così simili, ma hanno un comune denominatore calcistico: vedono la porta allo stesso modo. Chiesa junior da grande potrebbe diventare una seconda punta di spessore. Chissà…