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SIVASSPOR, UNA GRANDE OCCASIONE. CABRAL E TERZIC, BEL MOMENTO. FIORENTINA, ATTENTA AL BENTEGODI: VERONA IN CASA, UN 2023 DA GRANDE. VIOLA: VINCERE PER NON AVERE PAURA. LA SFIDA TRA CHI HA PERSO PIÙ PUNTI

di Mario Tenerani

A Nyon il volto dei rappresentanti del Sivasspor ha raccontato molto quando dall’urna è uscito il biglietto col nome Fiorentina. I turchi ci sono rimasti male, evidentemente i viola godono di buona fama in Conference. E poi sono italiani. Il Bel Paese del calcio ha fatto come i gamberi negli ultimi 15 anni, ma il vecchio fascino non è evaporato del tutto. 

Il club viola, invece, ha sorriso di fronte ad un sorteggio che sulla carta risulta benevolo. Scampato il pericolo iberico e londinese. Non è poco. D’accordo, le partite vanno giocate, impossibile vincerle prima, ma il Sivasspor, al dodicesimo posto in campionato, non si presenta con le sembianze dell’avversario terribile. La Fiorentina con buona concentrazione e manovrando come sa, può guadagnare i quarti della Conference agevolmente. Poi si vedrà, un passo per volta. Ora intanto la prossima tappa si chiama Verona. E non sarà un picnic per la Fiorentina. 

I gialloblu con 17 punti sono terzultimi, a 8 lunghezze dai viola. Se la Fiorentina vince dà una mazzata al Verona, se invece cade rischia di essere risucchiata dal mulinello della paura. Non è un incontro banale quello di lunedì. Per nessuno. La Fiorentina deve vincere per scacciare i fantasmi. 

Sarà anche la sfida tra le squadre che hanno perso più punti rispetto alla scorsa stagione. Il saldo negativo dei viola è di meno 11 mentre il Verona arriva addirittura a un meno 16 che lascia pochi spazi ai commenti. Eppure i veneti nel 2023, grazie anche ad un mercato rivitalizzante, hanno cambiato marcia. Il Verona è una delle quattro squadre di serie A, insieme a Empoli, Napoli e Roma, ancora imbattute in casa da quando è cominciato il nuovo anno. Solamente Roma e Inter con 12 punti a testa hanno collezionato di più nelle gare interne dell’Hellas (10). C’è un pericolo Bentegodi e su questo Italiano, grande ex di questa partita (in A 66 presenze con i gialloblu), dovrà porre l’accento. 

Il Verona è in salute, rigenerato, con individualità interessanti: come Josh Doig, difensore che ha completato più dribbling nel 2023 in A e Isak Hien, centrale con più recuperi (72) nello stesso periodo. Senza dimenticare Cyril Ngonge, arrivato a fine gennaio a Verona, con 4 presenze e già 2 gol all’attivo. Classe 2000, ha tutto per sfondare in Italia.

Il 3-2 al Braga che ha consentito l’accesso agli ottavi di Conference, ha messo sotto la lente di ingrandimento i soliti pregi e gli altrettanti limiti della Fiorentina. Distrazioni difensive e fatica a far gol rispetto alla mole della manovra. Anche se Cabral nelle ultime 4 partite ha scaraventato 3 palloni in rete. La percentuale realizzativa dei viola è la terzultima del campionato: 6,5 per cento, dato che nasce dai 24 gol segnati con 371 tiri effettuati. E qui torniamo alla vecchia discussione: non conta quanto si tira in porta, ma come si tira. Questione di mira, sì, ma pure di cattiveria. Il gol non è solo figlio di astuzia, precisione e talento, serve anche una voglia maledetta di farlo. Una fame che non può essere mai soddisfatta fino in fondo. Con questa determinazione la porta si allarga e i portieri rimpiccioliscono.

Cabral e Terzic sono una ventata positiva in un momento in cui la Fiorentina continua a viaggiare tra alti e bassi. Il brasiliano ha impiegato un anno per ambientarsi, ma adesso, vedendolo muovere sembra diverso, migliore, più dentro la definizione del gioco viola. Pare che abbia modificato anche la corsa, più fluida e meno macchinosa. Cabral ha lavorato duro e con lui Italiano, insieme allo staff. Arturone merita fiducia, quella maglia che molto spesso ha alternato con Jovic. Tocca a Cabral per quello che ci ha fatto vedere. Un centravanti in fiducia non può essere messo a sedere. Cabral ci è piaciuto tanto anche nelle dichiarazioni: umile, determinato, senza rancori o polemiche sterili. Ha capito Firenze meglio di tanti altri e Firenze lo ha ricambiato. A Verona ci aspettiamo una grande prestazione. 

Terzic sta prendendo confidenza con un ruolo che di solito è precluso ai mancini: terzino destro o esterno basso seguendo la semantica più moderna. Ci sono problemi di postura, proprio nel difendere, per chi gioca a piede invertito in quella zona così delicata del campo. Eppure il serbo progredisce di gara in gara e con un Dodò purtroppo ancora indietro, la sua candidatura si fa forte. Oltre a questo Terzic ha un calcio pulito e teso, mette delle sassate ad effetto dalla fascia, dettaglio non trascurabile.  

Chiudiamo con Barak per il quale Verona è un recente dolce passato. Con la maglia del Verona ha collezionato la sua miglior stagione in A come goleador: 11 gol in 29 presenze (2021/22). E’ un altro che se si accende definitivamente può dare una grande spinta alla Fiorentina. Il bello arriva adesso.