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SOGNI DI FINE ESTATE: UN MODO PER DARE SENSO ALLA SOSTA

di Tommaso Loreto

Certo che sembra davvero lo facciano apposta. Sembra quasi che dietro ci sia sempre e comunque una regia occulta, che fa di tutto per lasciare l'appassionato a bocca asciutta, e possibilmente insoddisfatto. Creare aspettative, si dirà, significa anticipare il successo, ma certe abitudini restano difficilissime da digerire. Come quella della sosta per le nazionali piazzata subito dopo la fine del mercato, e appena digerite le prime gare ufficiali. Un po' come offrire lo "sgroppino" a chi ha appena addentato il primissimo crostino da antipasto.

E allora, visto che dopo oltre due mesi di mercato di voci e rumors se ne può anche fare a meno (ma non ancora per molto), tanto vale provare a sognare a occhi aperti. Lasciandosi andare ai più sfrenati slanci d'ottimismo, magari con il sorriso sulle labbra. Perchè poi, a rileggere le ultime due settimane, ti accorgi che a queste latitudini siamo bravissimi a giudicare, e condannare, alla prima presunta prova, ma per niente abituati semplicemente a godersi, con ragionevole ottimismo, un'altra stagione interessante.

Come definire i mugugni per un Gomez che ha dovuto attendere addirittura tre gare per segnare il primo gol in maglia viola, o le delusioni per una tornee di amichevoli dal passivo decisamente pesante? O ancora le perplessità di fronte al mancato arrivo di un portiere, di un difensore e anche di un centrocampista da utilizzare come alternativa a Pizarro? Forse semplice smania di vincere, o forse un pizzico di autolesionismo del quale se ne poteva assolutamente fare a meno. 

Ecco spiegato il perchè di questo esercizio se volete fin troppo forzato. Perchè se si deve mettere in discussione un bomber come Gomez non si può tentare d'immaginare un Neto insuperabile? Se i pali del tedesco hanno fatto storcere il naso, perchè dopo tanti dubbi e perplessità (tutte legittime, per carità) non si può liberamente sognare un campionato perfetto da parte del portiere brasiliano, tanto da soffiare il posto al prossimo Mondiale addirittura al simpaticissimo Julio Cesar? E ancora perchè non pensare che, per una volta, anche nel calcio nostrano possa manifestarsi la parabola del figliol prodigo Vargas che resta in viola, si ritrova e torna sui suoi livelli migliori? Solo sogni di fine estate? Probabilmente sì, ma con la sosta per le Nazionali, il mercato chiuso e il campionato che tornerà tra dieci giorni...avete di meglio da fare?

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it