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SOUSA, NIENTE JUVE. O RESTA A FIRENZE O STA FERMO UN ANNO. DOPO COGNIGNI, DOMANI FACCIA A FACCIA CON ADV. ECCO COME AFFRONTARE L’INTER. ANCELOTTI INSISTE PER BERNA

di Enzo Bucchioni

Paulo Sousa ora sa che non andrà ad allenare la Juventus se Allegri dovesse decidere di accettare la corte del Chelsea. Al suo amico Andrea Agnelli dovrà dire (se non l’ha già detto) che, nel caso, per la Signora dovrà scegliersi un altro allenatore.

Dopo le fibrillazioni e i malumori dei giorni scorsi, la società viola ha parlato chiaro e tondo all’allenatore ribadendo che per i fratelli Della Valle i contratti firmati sono importanti e vanni rispettati anche nel mondo del calcio dove gli accordi sono molto spesso volatili. Per i Della Valle no. Come hanno dimostrato in precedenti occasioni con alcuni giocatori (Toni, Jovetic e altri) e recentemente con Montella, gli imprenditori marchigiani quando firmano un contratto lo rispettano sempre per la parte economica e pretendono che chi prende un impegno lo mantenga.

Nessuno può considerare la Fiorentina come un trampolino di lancio per la sua carriera, o meglio, lo può anche diventare se si fa bene, se si dimostra di lavorare con qualità e intensità e si fa un percorso assieme.

Nel caso, Sousa ha firmato un contratto per due anni con l’opzione per il terzo, assieme alla Fiorentina ha progettato un lavoro che nelle intenzioni di tutti dovrebbe portare a risultati importanti e il lavoro dovrà essere portato a termine. I Della Valle sono contenti se il loro allenatore ha estimatori, se molte società lo osservano, vuol dire che la loro scelta è stata azzeccata e sta guidando bene la Fiorentina, ma l’ambizione può attendere, non si molla un lavoro a metà. E soprattutto per Diego sarebbe intollerabile la sensazione di essere stato in qualche modo usato.

Proprio per questo, se Sousa dovesse chiedere di andar via a fine stagione riceverebbe in cambio un netto rifiuto. Proprio Diego ha detto chiaramente che non ci sarà un altro caso Montella, non accetterà alcun risarcimento per strappare il contratto in essere, piuttosto è disposto a pagare Sousa per un anno senza farlo lavorare. Paulo Sousa ha capito, tutti gli equivoci dei giorni scorsi sono stati chiariti. Compresa la comunicazione.

Gli è stato ribadito che la società è contenta del suo lavoro, ha piena fiducia in lui, ma per continuare nel rapporto positivo non saranno ulteriormente tollerate situazioni e considerazioni che possano mettere in discussione l’operato della Fiorentina. In sostanza, come in tutte le aziende che si rispettino, i problemi devono essere risolti in casa, con confronti continui, anche forti, tesi sempre a migliorare, ma non dovrà più succedere che un allenatore o un funzionario porti all’esterno dubbi sul lavoro della Fiorentina o sue insoddisfazioni. Tutto chiarito, almeno così pare.

Del resto se la Fiorentina farà bene, se raggiungerà la Champions, ci sarà gloria per tutti. E Paulo Sousa potrà continuare nella sua ascesa personale, ma solo dopo aver fatto cose importanti a Firenze come tutti ci auguriamo.

Nello stesso tempo però ci auguriamo anche che le considerazioni tecniche di Sousa vengano tenute nella giusta considerazione. Se l’allenatore ha sbagliato nel manifestare pubblicamente il suo malumore per la campagna acquisti invernale, è altrettanto vero che nella sostanza ha ragione. Adv e Cognigni hanno perso l’occasione per fare un investimento più importante e un Mammana a otto milioni, profilo giovane e interessante, giudicato top player dall’allenatore, ad esempio, può diventare un’occasione perduta. Nessuno ricorda che il Milan ha pagato Romagnoli 25 milioni e la Juve ha speso venti per Rugani?

Detto questo, Sousa ha capito e certi errori non li ripeterà. Non possono esistere due canali comunicativi all’interno della stessa società. Dopo l’incontro con Cognigni che sarà anche oggi a Firenze, domani Sousa si vedrà pure con Andrea Della Valle per sgombrare il tavolo da tutto, sul presente e sul futuro. Si deve ripartire sereni, a volte certe situazioni servono anche per chiarire, per parlarsi e per ripartire più forti e più coesi. Sousa è un grandissimo professionista, ce lo descrivono motivatissimo anche in questi giorni non facili. Ha detto quello che doveva dire e adesso si è rimboccato le maniche per preparare la squadra giusta per battere l’Inter.

I nerazzurri vanno affrontati con un centrocampo folto e attaccati sulle fasce con giocatori veloci. Il modulo giusto potrebbe essere il 4-3-3 . Se dovesse recuperare Tino Costa il centrocampo dovrebbe essere Vecino-Tino Costa-Borja Valero. In attacco Bernardeschi-Kalinic e Tello. Per la difesa il quartetto dovrebbe essere Roncaglia-Gonzalo-Astori e Alonso se recupera. L’opzione 4-2-3-1 vista a Bologna è sempre valida. Ci sono ancora tre giorni di lavoro per chiarire tutti i dubbi all’allenatore e scegliere gli undici più in forma e più adatti a una gara difficile per la fisicità dell’Inter e con davanti Icardi e Eder che spesso hanno dato dispiacere.

Intanto si sta muovendo il mercato estivo. Dalla Germania rimbalzano i nomi presentati da Ancelotti al Bayern per la squadra del dopo-Guardiola. L’unico italiano della lista è Bernardeschi, la sua crescita incredibile è sotto gli occhi di tutti, se continua così può diventare il nuovo Robben. Ma la Fiorentina farà di tutto per tenerlo e farlo crescere ancora, magari giocando la Champions in maglia viola.