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SPERIAMO NON NE SUCCEDANO PIÙ

di Leonardo Petri

Delio Rossi ha salutato Firenze e le sue parole mi hanno convinto, ce ne fosse bisogno, che è una persona per bene e che il suo raptus lo pagherà carissimo, l'ho visto sinceramente addolorato ma non ha minimamente provato a sminuire l'entità del proprio gesto né ha provato ad utilizzare il sentimento popolare in suo favore. Curioso che si sia presentato in sala stampa con la divisa della società, un'altra particolarità di una vicenda che, per la sua unicità, ha fatto il giro del mondo. Adesso speriamo sia finita. Nel senso che non vorrei parlare più di una vicenda su cui è già stato detto tutto. Delio pagherà tantissimo per ciò che ha fatto, probabilmente qualcosa resterà addosso anche a Ljajic e spero tanto che familiari e procuratore serbo del giocatore abbiano il buon gusto di non  far partire le querela preannunciata. Passati gli otto giorni di Guerini e fatto, fra Lecce e il match col Cagliari, il punto che serve per la salvezza, ci sarà finalmente da avviare la rivoluzione e allora sì che i Della Valle avranno  la possibilità di far dimenticare questa travagliata stagione e anche la scorsa. Dipenderà da loro e spero che operino senza ascoltare i cattivi consiglieri che intorno alla Fiorentina non mancano mai. Scelgano loro, il direttore sportivo, l'allenatore, e affidino a queste due figure accuratamente scelte il compito di ricostruire la squadra. Loro e i loro uomini su piazza, in particolare Guerini e Mencucci, pensino a ricreare l'ambiente che Firenze si merita. Riemerga la fiorentinità, si faccia capire, una volta per tutte, ai ventenni che verranno a indossare la maglia viola che si troveranno a difendere una fetta di storia della città. Mi è piaciuto molto, in sala stampa, durante la conferenza di Guerini, quando il collega Sandro Rialti lo ha esortato  a ribadire, nello spogliatoio, il concetto che la Fiorentina, per Firenze, è molto di più di un club, è qualcosa che si respira nell'aria, che ti entra nella pelle camminando per le strade del centro, che permea l'ambiente. Solo così, con questa ritrovata consapevolezza l'ambiente capirà ciò che gli verrà comunicato e il Franchi tornerà a riempirsi. Senza parlare di Champions o di Europa League, soltanto di senso di appartenenza e di maglia. A questo proposito trovo sia stata molto istruttiva la conferenza stampa di Vincenzo Guerini che, lo dico subito, ritengo corresponsabile per come non è riuscito a comunicare queste cose alla squadra, perché ha detto cose semplici, che andavano dette e che ne hanno fatto emergere quel carattere e quelle caratteristiche che per troppi mesi sono rimaste nascoste nei comunicati stereotipati del sito ufficiale. Ripartire dai tanti errori e il futuro può essere roseo.

Leonardo Petri 


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