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SQUALIFICHE: I RISVOLTI UTILI, A VERONA L’OCCASIONE PER I “SECONDI”. MANCINI PUNGOLA CHIESA: FORZA FEDERICO. MERCATO: PIACE KANNEMANN. BELLO IL CALORE PER PEPITO: FIRENZE SA AMARE

di Mario Tenerani

Si avvicina il giorno del confronto al Centro Astori, quando i dirigenti viola guidati da Joe Barone parleranno alla squadra. Si aspetta il ritorno dei nazionali, per poter avere lo spogliatoio al completo. Nessun processo, non rientra nello stile di Rocco Commisso, ma un momento di riflessione profonda su quando accaduto a Cagliari. Le ragioni sono due: la prima è comprendere perché la squadra abbia giocato anzi non abbia proprio giocato in Sardegna, la seconda investe le possibili e non auspicabili ricadute sul campionato. Da mazzate di questo genere ci si rialza male, insomma non è semplice in un colpo solo togliersi dalla pelle le scorie negative di un 5-2 sconcertante. Proprietà e manager viola vogliono capire come stia la squadra e se ci siano paure o titubanze. Il non aver indicato un obiettivo stagionale - mossa che potrebbe alimentare controindicazioni negative - non autorizza nessuno a mollare di un centimetro o a vivere con eccessiva rilassatezza l’impegno del campo. La Fiorentina ha il dovere, nell’anno della ricostruzione, di gettare affidabili fondamenta, ma l’operazione risulta tutt’altro che scontata. Si può anche non andare in Europa, ma la Fiorentina deve ritrovarsi comunque alla fine di maggio con qualcosa di molto concreto in mano, affinché il mercato estivo si trasformi nella fase di rifinitura decisiva per la realizzazione di una squadra competitiva. Ecco perché ogni passo falso, ogni partita sprecata o peggio ancora buttata al vento come quella di Cagliari, diventa tappa profondamente sbagliata. 

Il calendario non ha aiutato i viola… Prima e dopo la sosta la Fiorentina ha affrontato e affronterà due squadre tra le più in forma in assoluto della Serie A: Cagliari e Verona. Formazioni che giocano un ottimo calcio e che hanno valori tecnici e fisici, anche se i sardi si lasciano preferire. Se contro Maran sono stati commessi errori soprattutto sul piano psicologico, così ha spiegato Montella, beh, contro i veneti non sarà accettabile cadere nelle solite mancanze. Il Verona ha un solo punto in meno della Fiorentina e possiede la seconda difesa del campionato (prima è la Juventus con 9 gol presi) con appena 11 reti subite. Quelle realizzate sono appena 10, però una formazione che si deve salvare e ha una fase difensiva così efficace è sicuramente avanti col lavoro. Montella, con Pulgar e Castrovilli squalificati, darà spazio forse a Benassi e Zurkowski. Ma ci potrebbero essere risvolti utili. L’ex granata fino alla stagione scorsa era un punto fermo e addirittura capocannoniere della Fiorentina con 10 centri complessivi. Si è ritrovato riserva perché Montella preferisce un altro tipo di centrocampista. Ma Benassi ha carattere e proverà a sfruttare questa chance per dimostrare che non si sente un ‘secondo’. Il polacco arrivato con ottime referenze è stato poi preso pochissimo in considerazione. Anche per lui la possibilità di dimostrare il proprio valore mettendo in difficoltà Montella. 

La Fiorentina dovrà cercare di sfruttare l’effetto Ribery - quanto è mancato in queste 3 giornate - che avrà molta voglia di riprendersi il tempo perduto. Anche Chiesa sarà chiamato ad una bella reazione e la vicinanza del fuoriclasse transalpino gli gioverà sicuramente. Federico non sta attraversando un gran periodo, ma la sua forza è fuori discussione. Un calciatore indispensabile per la Fiorentina e non solo. Non a caso ieri, in conferenza stampa, Mancini ha annunciato che contro l’Armenia a Palermo Chiesa giocherà - dopo la panchina in Bosnia - e da lui, ha detto il Ct, si aspetterà una grande partita. Forza Federico, l’azzurro stasera può diventare per lui uno straordinario volano di ripartenza. 

Da Buenos Aires giunge l’indiscrezione che la Fiorentina sarebbe sulle tracce del difensore, classe ’91, Walter Kanneman, pilastro del Gremio. Nato in Uruguay, ma con passaporto argentino e italiano, Kanneman viene descritto molto forte fisicamente e duttile perché oltre come centrale può giocare anche esterno basso a sinistra. Il valore oscilla tra i 7 e gli 8 milioni. E’ una delle piste monitorate dalla società viola pensando a gennaio e alla prossima estate. 

All’amichevole giocata dai viola sabato al Franchi contro l’Entella (5-1per la squadra di Montella) ha assistito anche Pepito Rossi, a Firenze nel week end con la moglie Jenna. Giuseppe è stato acclamato dai 700 tifosi presenti al grido “Il fenomeno”, il coro che lo accompagnava ai tempi dolci della rimonta storica contro la Juventus, in quel magico 20 ottobre 2013. Pepito ha salutato cordialmente Joe Barone, Pradè, Montella e gli altri dirigenti della Fiorentina. Giuseppe sta lavorando da settimane con il Villarreal nella speranza di poter rientrare a pieno titolo nella Liga. Ma il suo sogno resta Firenze, pronto a mettersi in gioco, sfidando se stesso e tutti coloro che coltivano dubbi al riguardo. Sarebbe una storia meravigliosa. Rossi ha dentro la Fiorentina, possiede una casa a due passi da via Tornabuoni e da buon italo americano parla la stessa lingua di Rocco e Joe, come mentalità e modalità di azione. Non sono dettagli. Intanto “Il fenomeno” si è commosso al Franchi perché Firenze sa come si ama.