SQUILLI IN ATTACCO, SUPER DUSAN. BONAVENTURA SUBITO NEL GIOCO. MERCATO BENE, MA NON BENISSIMO: LA SQUADRA VA COMPLETATA. BENTORNATO SINDACO…
Altra amichevole, altri squilli in attacco. Ribery e Kouame avevano marcato la partita con la Lucchese domenica scorsa, Cutrone e Vlahovic hanno firmato la vittoria sul Grosseto. Formazioni di serie C, neopromosse, che però avevano cominciato la preparazione qualche settimana prima della Fiorentina. Nel Grosseto da segnalare il bel gol di Alessandro Raimo (nato nel ’99) nipote d’arte, figlio di Barbara Agroppi. Nonno Aldo sarà felice.
Cutrone ha corso molto, aiutando la squadra, mentre Vlahovic è stato cercato molto dai compagni e lui ha ripagato la fiducia. Sono gol di amichevoli al piccolo trotto, ma i gol contano sempre. Farli non è mai semplice. A otto giorni dal debutto in campionato i due attaccanti viola, sempre al centro delle discussioni, hanno voluto inviare segnali precisi. Rivendicano fiducia, vedremo se allenatore e società vorranno accordargliela.
Stando alla conferenza stampa di Pradè la squadra è già forte così e davanti i viola contano su cinque calciatori offensivi, seppur con caratteristiche diverse, di assoluta qualità. Difficile, secondo Daniele, trovarne di migliori.
Il diesse ha perorato la causa dei propri giocatori, non fa una piega. E’ probabile che il potenziale di questa squadra non sia stato ancora espresso pienamente, è stata una stagione particolare e anomala l’ultima che abbiamo vissuto. E’ anche vero che Pradè, sempre diretto e chiaro, non ha potuto né voluto scoprire tutte le carte. Ognuno recita la propria parte e un diesse non può regalare vantaggi agli avversari. Ha fatto capire che il mercato è chiuso, ma in realtà si è guardato bene dal dirlo perché Pradè per primo sa bene quanto sia volatile il prodotto del calcio. Quando meno te lo aspetti arriva l’occasione che fa gola. A gennaio il presidente Commisso ordinò ai propri manager di non lasciarsi scappare la rivelazione del Verona, Amrabat: i fatti pare non gli stiano dando torto. Pradè forse ha voluto anche inviare dei messaggi più o meno subliminali al mercato in generale. Non avrebbe avuto senso dichiararsi senza veli facendo lievitare prezzi di cartellini e ingaggi.
Pensiamo che la conferenza di Pradè sia stata strategica sul piano della comunicazione, senza avere altre pretese.
Pradè ha ragione quando sommessamente sostiene che Amrabat e Kouame, presi a gennaio, non hanno avuto il risalto dovuto: fossero arrivati adesso la gran cassa mediatica avrebbe suonato un’altra canzone. Anche Duncan e Cutrone sono sbarcati in inverno e adesso possono rappresentare un valore in più. Questo per dire che la Fiorentina all’alba del 2020 si era messa avanti col lavoro. Tutto vero, ma riteniamo non basti.
Il centrocampo attuale della Fiorentina è un reparto di spessore, merita attenzione, ma la squadra in generale non è ancora completa.
La difesa può restare così, mentre in mediana un uomo come Torreira rappresenterebbe una svolta. Un regista vero, senza fraintendimenti. Se poi non fosse possibile agganciare un calciatore del genere, meglio non cercare alternative al ribasso. Gli errori del passato devono servire per avere un futuro diverso.
Intanto oggi farà le visite mediche Borja Valero: lo spagnolo, protagonista di anni fantastici a Firenze e attaccassimo alla città, tornerà alla base dopo 3 anni di Inter. Una mossa giusta da parte della società: Borja con la sua saggezza tattica farà comodo in campo, quando sarà chiamato in causa. Così come ha aiutato Conte quest’anno a Milano. Farà spogliatoio: accompagnerà i giovani nella crescita e trasferirà l’orgoglio della maglia viola perché lui in realtà non se l’è mai sfilata. Sarà un giocatore in più per Iachini. Bentornato sindaco.
Saluti e ringraziamenti a Marco Benassi: si è battuto sempre e ha fatto anche gol pesanti. Andrà a Verona dove finalmente giocherà con continuità.
Più utile, allora, puntare tutto su una punta forte, esperta, in grado anche di far giocare la squadra. Un ragionamento che non deve inficiare le qualità di Cutrone, Vlahovic e Kouame, ma che mirerebbe a mettere al sicuro l’attacco viola, evitando così di incappare nelle criticità del recente passato. Siamo consapevoli, come ha spiegato Pradè, che centravanti come Dzeko e Milik siano obiettivi pressoché impossibili, ma forse ce ne possono altri da mettere nel mirino. Non è semplice, occorre anche uno sforzo finanziario, lo sappiamo, ma vale la pena provarci. Altrimenti rimane solo la speranza che Vlahovic, appena 20enne, esploda con tutto il suo talento e che Cutrone, un po’ più esperto, realizzi un buon numero di gol e che Kouame faccia altrettanto. Speranze, appunto.
Nel calcio, però, di solito quando si costruisce una squadra, si mettono sul piatto le possibili reti da realizzare. E si parte da ciò che si è fatto l’anno prima, non l’anno dopo…
I cinque moschettieri dell’attacco viola nell’ultima stagione, complessivamente, hanno realizzato 32 gol, cioè 7 in meno di quanti ne ha fabbricati Ciro Immobile, Scarpa d’Oro, che in totale di gol ne ha griffati 39…
Lo scopo è segnare, non dimentichiamolo mai.
Per questo se pensiamo al mercato della Fiorentina diciamo che per ora va bene, ma non benissimo. C’è tempo per migliorarlo. Ci contiamo.