.

STADI MODERNI E FUNZIONALI: LA SITUAZIONE IN ITALIA

di Donato Mongatti

I Campionati Europei del 2032 assegnati a Turchia e Italia possono essere l'occasione per ammodernare alcuni stadi del Paese. Rispetto ad altre nazioni del continente, come Inghilterra, Spagna, Germania e Francia, l'Italia è molto indietro. Sono pochi gli impianti al passo coi tempi, degno teatro del cosiddetto “calcio moderno” che, va ricordato, non da tutti i tifosi è apprezzato.

La Juventus, con lo “Stadium” inaugurato nel 2011, è l'unica società di Serie A che non ha niente da invidiare rispetto ai grandi club europei; poi ci sono Sassuolo, Frosinone e Udinese che hanno ristrutturato le rispettive arene e l'Atalanta che progressivamente sta dando nuova vita al vecchio “Comunale”, successivamente “Atleti Azzurri d'Italia”. Il Torino, grazie alle olimpiadi invernali del 2006, ha ristrutturato la storica sede: 28.000 posti a sedere per una struttura polifunzionale che, oltre al calcio, può ospitare diversi sport.

Altri club stanno provando a imitare le società precedenti. La Roma, dopo il fallimento dell'idea del nuovo stadio a Tor di Valle, ha virato nella zona di Pietralata, il progetto, per il quale è stato dichiarato il pubblico interesse, si sviluppa su un’area di circa 20 ettari, di proprietà comunale, che la AS Roma chiede in diritto di superficie per 90 anni, trascorsi i quali l’infrastruttura realizzata verrà ceduta in proprietà al Comune di Roma; tra fine 2023 e inizio 2024 il club giallorosso dovrebbe consegnare il progetto definitivo.

A Milano, da anni, Inter e Milan hanno provato a edificare un impianto condiviso, ma negli ultimi mesi le strade si sono divise: i nerazzurri puntano a Rozzano, mentre i rossoneri a San Donato. Per ora si tratta di idee (anche se ci sono accordi con i proprietari delle aree dove potrebbero essere costruite le nuove case dei due club, ma l'idea di cementificare con due nuove imponenti arene e non ristrutturare San Siro - che non può essere demolito perché vincolato su parere della Soprintendenza e per il quale il Comune di Milano ha presentato ricorso al Tar - non convince parte della politica e dell'opinione pubblica).

A Cagliari gli isolani dal 2017 giocano nell'impianto temporaneo allestito accanto al Sant'Elia, che il club vorrebbe ristrutturare, ma un'accesa disputa politica a livello regionale ha fortemente rallentato la procedura.

Bologna, di contro, sembra in procinto di avviare gli interventi nell'area Fico per uno stadio temporaneo (estate 2024) dove si trasferiranno i felsinei quando sarà ristrutturato il Dall'Ara: il Bologna giocherebbe nel provvisorio nelle stagioni 2025-2026 e 2026-2027, dall’estate 2025 partirebbe la ristrutturazione del Dall’Ara con l’obiettivo di inaugurarlo nella primavera del 2027.

Rimanendo in Serie A e spostandosi in Toscana, a Empoli entro l'anno il club dovrebbe presentare un progetto per ammodernare il Castellani, realizzando tutte tribune coperte per una capienza complessiva di 16-18.000 posti.

Per ultima Firenze, che però è la città più avanti e l'unica che prevede di ristrutturare lo stadio interamente con fondi pubblici (nei casi citati gli interventi sono o saranno interamente a carico dei club, o un mix di investimenti pubblico-privato). L'Amministrazione fiorentina è in procinto di approvare il progetto esecutivo per il primo lotto di interventi (per 130 milioni di euro). La previsione è bandire la gara per realizzare le opere (da assegnare entro fine 2023) e cominciare i lavori a inizio 2024.