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STIPENDI FIORENTINA, NON BASTANO MARITOZZI E GRONDINI. PER BILANCIARLI SERVONO RISULTATI

di Donato Mongatti

Analizzando i bilanci della Fiorentina, col cambio di proprietà avvenuto nel giugno del 2019, uno dei dati di rilievo è l'aumento dei costi dei salari.

Nella voce sono compresi gli stipendi di tutto il personale, dipendenti, dirigenti, tecnici e, ovviamente, i calciatori. Quest'ultimi, naturalmente, rappresentano la fetta più importante che va a influire sui costi, mentre al secondo posto ci sono allenatori e tecnici che, soprattutto in caso di cambio in panchina a stagione in corso, determinano un aggravio non trascurabile. Esclusi dall'analisi: oneri sociali, tfr e altri costi meno rilevanti.

Vediamo nel dettaglio l'evoluzione degli stipendi dal 2019 al 30 giugno 2023 (data di chiusura dell'ultimo bilancio societario disponibile).

Nel 2019 l'esercizio chiuse al 31 dicembre e comprendeva metà gestione della precedente proprietà.

57,6 milioni il totale dei salari, suddiviso in 53,9 per i tesserati, ripartito in 41,9 di stipendi per i calciatori, 5,6 di bonus calciatori e 6,4 per lo staff di tecnici e allenatori.

Il 30 giugno 2020 il club stilò un bilancio semestrale per allineare l'esercizio alla stagione sportiva: 28,3 milioni il totale dei salari, di cui 26 per i tesserati. 18,7 come quota fissa per i calciatori e 3,5 di bonus. Per tecnici e allenatori la spesa fu di 3,7 milioni.

L'esercizio relativo alla stagione sportiva 2020-21 segna un'impennata decisa. Dei 78,9 milioni di salari, 73,4 sono assorbiti dai tesserati: 54,1 di stipendi calciatori, 9,3 di bonus relativi e 9,9 per lo staff tecnico.

Leggera flessione nel 2021-22. 74,7 milioni complessivi, dei quali 69,2 per i tesserati. 54,9 per calciatori, con 8,4 di bonus e 5,9 per allenatori e tecnici.

Nella passata stagione, 2022-23 i salari hanno raggiunto gli 80,1 milioni, di cui 74,8 riservati ai tesserati. 54,7 come stipendi dei calciatori, 11,1 di bonus e 8 milioni per i tecnici.

Come possiamo vedere, dalla stagione 2020-21 la voce “stipendi e salari” è cresciuta sensibilmente: dai 57,6 milioni del 2019 la crescita media è di circa il 35%, che si traduce in un costo (sempre medio) di circa 20 milioni di euro in più a stagione. 

Gli stipendi “base” dei calciatori, nelle ultime tre stagioni si attestano sui 54 milioni, i bonus sono determinati sia dai risultati sportivi della squadra, sia dai traguardi tagliati dal singolo atleta (presenze, reti, eccetera). Gli stipendi dello staff tecnico, come detto, devono tenere conto degli avvicendamenti sulla panchina (vedi 2019-20 e 2020-21), dei rinnovi, o adeguamenti contrattuali degli stessi (vedi Italiano).

Il bilancio della stagione 2022-23, pubblico da poche settimane, ha evidenziato che, al netto delle plusvalenze, la conquista di due finali (Conference e Coppa Italia) ha garantito ricavi mai registrati sotto la presidenza italo-americana. 

Stando alle previsioni (consultando siti specializzati), per la stagione in corso il monte ingaggi lordo dei calciatori dovrebbe arrivare a sfiorare i 60 milioni di euro (bonus esclusi). Il più pagato è Milenkovic (5,5 milioni lordi), al secondo posto Gonzalez (3,8). Quando tra circa un anno sarà reso pubblico il bilancio 2023-24, nella voce salari e stipendi si dovranno contare anche le buste paga del personale necessario a mantenere attivo il Viola Park. Buoni risultati sportivi, ci auguriamo migliori di quelli del 2022-23, sarebbero la giusta medicina per fronteggiare l'ulteriore innalzamento delle uscite. Difficile che bastino i proventi del centro sportivo di cappucci e maritozzi a colazione, o grondini all'ora dell'aperitivo.