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SU CERCI PARLI... CHI NE HA TITOLO

di Franco Ligas
Firenze Viola

Non sono un “fantasista” e ho problemi quando devo inventare calcio per colpa della pausa del campionato.  C’è, è vero, la nazionale dei records di Cesare Prandelli ma non mi stimola, forse perché si è già qualificata per gli europei o forse perché del calcio in nazionale si parla più delle disavventure  di alcuni giocatori che del livello calcistico esibito. Il riferimento non è legato alla nostra nazionale,è bene chiarire per non destabilizzare il nostro mondo. Siamo tutti permalosi ed è salutare glissare l’argomento. Lasciamo ad altri le necessarie elucubrazioni. La nostra nazionale mi dà comunque lo stimolo per dare un senso al nostro appuntamento settimanale. Da dieci giorni circa si parla della mancata convocazione di Alessio Cerci. Ne hanno parlato o scritto tutti, in troppi e spesso senza averne il diritto e i titoli. Sono più dannosi della grandine e spuntano come i funghi se gli acquazzoni sono intervallati dal sole, dal caldo. Sono gli stessi che al suo arrivo a Firenze e alle prime difficoltà non hanno speso una parola a suo faore. Non si sono inteneriti nemmeno quando le critiche erano feroci. Cerci era, per loro, un fallimento, pagato troppo. Sono più pericolosi della grandine sapendo che non è questa la risposta giusta. La medicina opportuna la conosce il tecnico anche se si accoda alla lista degli insoddisfatti in azzurro. E’ l’unico che ci mette la faccia e, in questo affare,  può dire e fare quel che vuole. Sono più dannosi dalla grandine perché minano, alla base, il lavoro certosino portato avanti da Mihajlovic. Il tecnico viola sa usare la carota e il bastone, ogni tanto diventa sordo al berciare del giocatore e subito dopo si mette a petto in fuori, davanti ai suoi atteggiamenti censurabili. Per sostenere il talento del ragazzo ci ha messo la faccia e in gioco la sua credibilità. Ogni spiffero potrebbe far saltare il suo delicato equilibrio. Non voglio pensare cosa potrebbero dire o fare, i maitre a penser , in caso di prestazione insufficiente.Ci sono, pochi e rari, quelli che non lo ritengono pronto per la nazionale e giustificano la sua assenza in chiave tattica. L’esterno alto non è contemplato da Prandelli altrimenti…. Alessio Cerci è uno dei pochi giocatori che possono fare la differenza: sa scardinare le difese avversarie per i compagni e fare gol. Con il lavoro specifico e la pazienza certosina, Mihajlovic lo trasformerà in quel giocatore che cerca e prenderà anche il nostro commissario tecnico. La strada è lunga e tortuosa, stiamo dalla sua parte ma ci faccia dimenticare quegli ultimi 20 minuti di Fiorentina-Lazio, siamo convinti che il calcio sia essenzialmente un gioco di squadra e solo  impreziosito e fortificato dal talento dei singoli.

P.S.: I progressi della Fiorentina nella Comunicazione sono evidenti. Complimenti per le uscite a Roma e Firenze per sostenere l’infanzia in sofferenza. Bene gli incontri con i club della regione. Silenzio assoluto sulla richiesta di far presenziare i giocatori negli studi delle televisioni locali. Non li roviniamo.

Franco Ligas

Giornalista Mediaset