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SUMMIT SOCIETÀ-ITALIANO. ATTACCO, URGENZA VERA: PINAMONTI SAREBBE UN BEL COLPO, BELOTTI E JOAO PEDRO I SOLITI NOTI. E SE ALLA FINE RESTASSE PIATEK…

di Mario Tenerani

Ci siamo, tra poche ore si incontreranno i vertici del club con Vincenzo Italiano. Mercoledì dovrebbe essere il giorno giusto. Appesi al filo di Italiano, al suo sì. Da lì si riparte. Anche perché al ritiro di Moena manca poco più di un mese, mica tanto. Le grandi si stanno già muovendo. Mancano sempre i soldi, questo è il mantra, ma poi i nomi pesanti si muovono già. 

Aspettiamo la Fiorentina, ma fino a quando non ci sarà la fumata bianca dal conclave viola, non sapremo nulla. Solo tante supposizioni. Piste calde, altre farlocche, tra notizie, indiscrezioni e bufale. Nella canonica tradizione del calciomercato. 

La Fiorentina ha molto da lavorare per puntellare la squadra. Tutti i reparti sono importanti però, fate come credete, l’attacco resta il settore più delicato. È su quello che si stanno concentrando le attenzioni dei manager viola. Poter contare su un bottino di gol virtuale può fare la differenza. Una bella idea, ad esempio, è Pinamonti. Nell’ultima stagione a Empoli il centravanti ha segnato 13 gol (con 4 rigori) e fabbricato 2 assist. Uno score di tutto rispetto, fotografia di una giovane promessa interista - fece discutere il suo caso quando giocando in Primavera guadagnava uno stipendio da calciatore affermato - che si è fatta largo, per trovare finalmente una propria collocazione. Italiano (che non guasta), fisico attrezzato, senso del gol. Non è poco, quasi tutto. Se la Fiorentina riuscisse a metterci le mani sarebbe un gran prospetto su cui lavorare. Il cartellino è dell’Inter e il giocatore vale 16 milioni, sui quali si può lavorare

Belotti, invece, a zero euro di cartellino, ma dall’ingaggio pesante, rimane un usato-sicuro di affidabilità. È ancora a Torino, ma svincolato. C’è anche Joao Pedro che per la Fiorentina è inserito nella categoria degli ex obiettivi che ex non sono mai… 

Non ci dovrebbe essere stupore se alla fine restasse Piatek anche perché il polacco pare che a Firenze stia benone. Non sarebbe il primo, non sarà l’ultimo. È chiaro che i 3 milioni di ingaggio che prendeva a Berlino dovrebbe essere decurtati di non poco. Ma per il riscatto servirebbero, in linea di massimo, comunque circa 15 milioni. Fino ad oggi Piatek ha convinto poco, così come Cabral. Si potrebbe dire che meriterebbero un’ulteriore chance. Anche questa è una tesi che trova molti proseliti. 

Terreno scivoloso, quest’ultimo. Perché l’attacco, non c’è niente di strano, è la madre di tutti i problemi o di tutti i successi, a secondo da che lato si osservi la questione. 

Certo, poi c’è il nodo del regista, insomma del dopo Torreira. C’è quello dell’erede di Odriozola e forse di Milenkovic. Senza dimenticare quello del portiere. Vicario? Cragno? E poi tanto altro ancora. Ma se non si chiude la partita di Italiano e non si trova un attaccante dal profilo internazionale, non si va da nessuna parte.