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TIFOSI VIOLA DELUSI E ARRABBIATI: PER LA FINALE SERVE UN’IMPRESA. OCCORRE ANCHE UNA GRANDE PARTECIPAZIONE POPOLARE. FRANCHI PIENO SOLO CON BIGLIETTI A BASSO COSTO: TOCCA ALLA SOCIETÀ CAPIRE CHE È MEGLIO VARSAVIA DI UN INCASSO

di Mario Tenerani

La città parla una lingua unica quando l’oggetto della discussione si chiama Fiorentina. Dai vicoli all’etere, passando per il web e i locali di Firenze, il comune denominatore sono delusione, rabbia, perfino rassegnazione: “Non vinceremo mai niente…”, dicono i tifosi. “Perché ogni volta che dobbiamo stringere qualcosa in pugno la vittoria svanisce come rena tra le dita”. Forse sono più i delusi degli arrabbiati, ma sposta poco. Di sicuro in città monta come panna la teoria secondo la quale la Fiorentina è squadra bella ma sprovvista di “palle”… Sotto accusa giocatori, allenatore e società, a secondo naturalmente di ruoli e competenze. Per il futuro si invocano calciatori con buona cifra tecnica, certo, ma con tanto temperamento e fisicità. Un esempio? L’acquisto sfumato della scorsa estate che a Siviglia si è pappato il centrocampo viola insieme a Mbia: il polacco Krychowiak.  
La collera è anche ripensare che su un campo difficile come Siviglia, la squadra di Montella si è presentata nel primo tempo quattro volte di fronte a Rico fallendo la chance di segnare e in due occasioni gli errori di Gomez e Mati Fernandez sono stati clamorosi. Morale: la squadra produce belle cose, ma non segna. E questo non è un alibi, ma una colpa. Se non si coglie questa sfumatura, siamo lontani dalla verità. 
Il calcio è un gioco che ha come finalità il tiro in porta per fare gol. Ecco, gli attaccanti della Fiorentina talvolta faticano anche a mettere il pallone nello specchio. Gomez ne sa qualcosa: lo abbiamo acclamato, aspettato, difeso e raccontato in tutte le sue sfaccettare. La sua storia ante-Firenze non si discute, quella in riva all’Arno è un altro film, purtroppo molto più brutto. Probabilmente la verità è più semplice: lui e la squadra parlano lingue diverse e ora si sopportano anche poco. In conferenza stampa al Pizjuan il tedesco ha detto che “ha bisogno di una formazione che lo sostenga e lo rifornisca di molti assist”. Montella gli era accanto e la faccia del tecnico era tutto in programma. Dopo la partita è stato l’allenatore a chiedere ad un giornalista di comprendere perché non avrebbe voluto parlare di singoli e la domanda era su Gomez. Un modo edulcorato per dire: “se dovessi parlare…”. La società da tempo ha deciso di vendere il centravanti. Si tratta solo di trovare un’offerta di almeno 10 milioni, per contenere un po’ la disfatta economica (Gomez, tra l’altro, guadag 4 milioni di ingaggio netto, anche se parte della cifra è a carico degli sponsor). Le colpe, sia chiaro, non sono solo di Gomez; un gruppo che non ha al suo interno nemmeno una punta in doppia cifra (il miglior cannoniere in A è Babacar a quota 7, peggio hanno fatto solo Parma e Cagliari…) non può sperare di vincere niente. Nonostante che il gioco di Montella abbia prodotto comunque 21 marcatori diversi. Ma non basta. 
Quante possibilità ha la Fiorentina di superare il Siviglia ribaltando il 3-0 dell’andata? Diciamo un dieci per cento e forse siamo generosi… Bene, quella piccola carta va giocata fino in fondo. Come? Con la società che deve accompagnare la gente alla gara. Il presidente Della Valle ha chiesto giustamente un Franchi pieno. Ma per fare questa operazione la Fiorentina dovrebbe ridurre drasticamente il listino. Andando ad intercettare i tifosi saltuari, quelli che vengono una volta ogni tanto. Per fare il pienone e far diventare il Franchi una bolgia infernale, dando coraggio ad una squadra che lo ha smarrito, non resta che sposare questa politica. Tutelando con altre misure coloro che hanno già speso i soldi in anticipo. 
La domanda che deve farsi la Fiorentina è se vale più un incasso o la finale di Varsavia. Ci sono precedenti in questo senso: chi ha facilitato i forti sconti ha comunque ottenuto ottimi risultati in cambio. 
Ma prima ci sarà Empoli. Partita della quale si è parlato pochissimo, mentre invece a Empoli la sognano come Napoli-bis. Cioè la riproduzione del trionfo di gioco e di gol ottenuto contro Benitez. L’Empoli gioca un calcio magnifico ed è salvo, quindi sarà in campo per divertirsi e divertire i propri tifosi. Per la Fiorentina sembra un impegno in salita, davvero. Ma Montella e i suoi non hanno alternative: devono sfruttare queste ultime quattro partite per qualificarsi via campionato all’Europa League. Se arrivassero settimi sarebbe un fallimento. Non resta che dimostrare che questa squadra ha ancora un’anima.