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TOCCA AI VIOLA DOPO 106 GIORNI. IACHINI E GLI ULTIMI DUBBI DA SCIOGLIERE: RIBERY, SI DECIDE STAMANI. OBIETTIVI: SALVEZZA E BUON GIOCO

di Mario Tenerani

Si può riavvolgere il calendario: abbiamo visto la Fiorentina l’ultima volta in campo domenica 8 marzo, a Udine. Uno zero a zero ovattato, senza gente allo stadio, buono a sistemare a quota 30 in classifica la squadra viola. Zona sicurezza, ma fino ad un certo punto. Da allora sono passati 106 giorni. Restano 12 gare da disputare, compresa quella odierna col Brescia, e la ditta mette in palio 36 punti: ne servirebbero una decina per dichiararsi sereni dopo un’annata maledetta di pallone. Potrebbero bastarne anche meno, diciamo 7-8 per salvarsi. Impresa più che possibile a patto di non sbagliare niente, a cominciare da stasera perché il Brescia è con un piede e mezzo in B, la Fiorentina potrebbe dargli il colpo di grazia e fare una fuga in avanti efficace. 

Solo che non sappiamo che Fiorentina ritroveremo. L’avevamo lasciata in buona forma, soprattutto con una ottima tenuta stagna, Iachini in 9 giornate aveva preso solo 8 gol. La politica dei piccoli passi stava pagando. E adesso? Curiosità, incertezza, qualche punto interrogativo, sono elementi di un percorso tutto da decifrare. Sappiamo però che Iachini ha lavorato duramente su un gruppo fisicamente da ricostruire, ma questo è un dato comune a tutte le squadre. I reduci da Covid-19 hanno dovuto seguire un iter diverso rispetto agli altri, ma ora pare che il branco viola si trovi in condizioni discrete, vorremmo dire buone. Sul piano tattico ci sono dei dubbi da sciogliere perché dipendono dall’impiego o meno dal primo minuto di Ribery. Il transalpino stamani farà l’ultimo test per capire fino in fondo se c’è ancora un po’ di dolore nel punto dell’infortunio. 

I problemi dovrebbero essere risolti, Franck infatti è stato convocato e se non dovesse partire titolare, potrebbe entrare a partita in corso. Quando accadono queste cose, il parere di un campione come Ribery conta moltissimo. E’ il calciatore il medico di se stesso. 

Iachini ha in testa più soluzioni. E’ affezionato, vero, al 3-5-2 e quindi la coppia d’attacco potrebbe risultare Vlahovic-Chiesa oppure Chiesa-Ribery. Ma attenzione alle sorprese perché non può essere esclusa neppure una formula fantasia con i tre gioielli viola impiegati contemporaneamente. Un assetto che piacerebbe molto ai tifosi e anche ai dirigenti viola. 

Gli obiettivi per questo segmento finale di campionato sono due: salvezza e buon gioco. Va da sé che il primo sia decisivo e il secondo no, ma attenzione perché la società per proseguire il rapporto con Iachini, tecnico stimato, valuterà anche la bontà della manovra viola. Tema da sviluppare, poi, nella prossima stagione. 

Con la ripresa del campionato i nostri pensieri andranno a questi mesi terribili, alle oltre 34mile vittime del Coronavirus, alle bare sui camion militari di Bergamo e ad una generazione della terza età, spazzata via dal Covid. Nei ricordi, allo stadio, ci porteremo anche la memoria di due grandi giornalisti che non ci sono più: ieri è stato il decennale della scomparsa di Manuela Righini, donna formidabile e straordinaria rappresentante della stampa. Mentre oggi la Fiorentina scenderà in campo per la prima volta senza avere in tribuna l’occhio attento e la penna meravigliosa di Ciccio Rialti. Per chi frequenta quelli scranni l’emozione sarà forte. Manuela e Sandro saranno ricordati come meritano.