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TORREIRA, AVANTI TUTTA PER IL RISCATTO. ACCORDO FATTO COL GIOCATORE. MILENKOVIC PUÒ RESTARE. NEL MIRINO UN ESTERNO TOP. I PIANI DEL FUTURO CON ITALIANO. ORA FUNZIONA ANCHE LA DIFESA. STADIO, ROCCO SEMPRE SCETTICO

di Enzo Bucchioni

Il pareggio contro l’Inter raccoglie applausi e regala certezze: possiamo dire che oggi la Fiorentina è la squadra che in Italia gioca il miglior calcio? Diciamolo. E se poi confrontiamo la rosa dei giocatori viola con quelle delle squadre di vertice ci rendiamo ancora più conto dello straordinario lavoro fatto da Italiano e da questo gruppo. Nel frattempo sono saliti a diciassette i punti in più rispetto alla passata stagione e sono numeri impressionanti se pensate che per il Torino, secondo in questa classifica, la differenza è più sette.

Le prestazioni e i numeri parlano e raccontano di una squadra in continua crescita nel gioco corale, ma anche nelle prestazioni individuali: la Fiorentina gioca sempre più da squadra. E’ migliorata anche la fase difensiva, i tanti gol presi in contropiede a inizio stagione sono solo un ricordo, l’idea di un calcio offensivo resta, ma l’equilibrio complessivo è cresciuto tanto. Non è un caso se a nove giornate dalla fine la Viola è ancora in corsa per l’Europa, un obiettivo che a inizio stagione sinceramente sembrava irraggiungibile.

Italiano è bravo, ma è andato addirittura oltre, molto oltre. Ha trovato la piazza giusta, gli stimoli necessari, un gruppo che crede nel calcio proposto dall’allenatore, una società che lo fa lavorare tranquillo. E di lavoro da fare ce n’è ancora molto, ad esempio in zona gol.

“Deve entrare io per segnare?”, ha urlato provocatoriamente l’allenatore alla panchina sabato sera a San Siro?

Anche no, visto che Italiano era un buon centrocampista, ma di gol ne faceva meno di Ikonè. Al di là delle battute, il tema esiste, ma sarei meravigliato se non esistesse visto che due mesi fa, nel momento cruciale della stagione, questa squadra ha perso l’attaccante che capitalizzava tutto il lavoro dei compagni. Ovvio che qualcosa si sia perso, si stanno cambiando dei movimenti e dei meccanismi, Piatek, Cabral e Ikonè si stanno inserendo e non è mai automatico. Dopo la sosta sono convinto che anche sotto questo aspetto vedremo cose migliori perché Cabral e Ikonè restano ai campini per lavorare e imparare.

E il gol mancato di Ikonè con l’Inter resta in gola come la vittoria, ma quando una squadra gioca con la personalità della Fiorentina è logico pensare al futuro più che al presente, come detto sugli errori e sui giocatori si può lavorare quando c’è una base solida. E la Fiorentina è solida.

Avete visto Castrovilli?

Da mesi Italiano sta facendo con lui un allenamento quasi personalizzato e ve l’avevamo detto, anche un training mentale, e il ragazzo ha regalato a San Siro la prima vera prestazione da todocampista. Speriamo che anche per lui sia la base per ripartire e tornare quello che due-tre anni fa faceva la differenza.

Il gioco può crescere attraverso la crescita dei giocatori: è questa la sintesi.

Milenkovic e Igor ora sono la coppia migliore, si capiscono e lavorano in sintonia, ma ricordate come si muoveva la difesa fino a non molte partite fa?

Quelli che continuano a parlare e scrivere di calcio “tanto al metro”, prima di parlare o attaccare l’allenatore per un pareggio con il Verona, dovrebbero essere in grado di leggere le partite e le situazioni, non solo il risultato.

Ma ricordate quelli che dicevano “se Torreira fa il centroavanti vuol dire che la manovra non funziona”? Avranno capito dopo un altro gol del centrocampista che trattasi di uno schema studiato in allenamento, un inserimento senza palla dritto per dritto difficile da marcare? Forse stavolta sì…

Torreira a San Siro s’è levato il dente…Scherziamoci su. Appena tornerà dalla nazionale ci sarà anche da togliersi il problema del contratto. Come anticipato una settimana fa, con il giocatore l’accordo è praticamente fatto e la trattativa con l’Arsenal è iniziata. Anzi, proprio questa settimana dovrebbe essere un altro incontro non so se a Londra oppure in conferenze call, con i dirigenti del club inglese per proseguire nella ricerca dell’accordo finale per la cessione del giocatore. L’Arsenal sa già che Torreira vuole restare a Firenze, il prezzo del cartellino era stato fissato a quindici milioni, si sta confezionando l’accordo fra bonus e contro-bonus, come in tutte le trattative, con un obiettivo certo: la Fiorentina ripartirà da Torreira. Ora non aspettatevi l’accordo domani, già detto mille volte che un contratto oggi è laboriosissimo, ma tutte le parti in causa hanno un unico obiettivo (Torreira a Firenze) e prima o poi l’accordo arriverà. L’Arsenal vuole un po’ di più…la Fiorentina vuol pagare un po’ di meno…poi c’è l’ingaggio del giocatore partendo da tre milioni…L’importante è ripartire con lui e da lui.

E pure Milenkovic ci sta pensando. Un accordo non c’è, sia chiaro, ma il giocatore è felice di questo momento viola e quindi possibilista per un rinnovo almeno di un altro anno. Credo di aver capito che se la Fiorentina centrerà l’Europa lui rimarrà quasi certamente. In caso contrario valuterà le offerte che davvero potranno farlo crescere calcisticamente ed economicamente. Sintetizzando: senza la viola in Europa se arriva un top club va via, altrimenti valuterà anche l’offerta della Fiorentina. Storia tutta da scrivere. Come tante altre, a cominciare dal portiere con Dragowski che andrà via, o da Zurkowski che dovrebbe rientrare da Empoli, ma anche no. Potrebbe diventare una preziosa pedina di scambio visto che il centrocampo viola oggi è ben assortito e Zurko merita di giocare. L’Empoli, ad esempio, ha tanti giovani interessanti a cominciare da Viti e Parisi. Discorsi aperti.

Con l’allenatore non si fanno vertici di mercato, ma c’è un continuo aggiornamento su giocatori nel mirino (piace Tameze), su situazioni e obiettivi. Come detto già diverse volte, il modo di fare calcio della viola è finalmente cambiato, si fa mercato tutti i giorni e per tutto l’anno, con le analisi al computer, ma anche mandando osservatori in giro e non solo Burdisso. Operatori di mercato, ad esempio, mi continuano a dire e l’ho già scritto, che la Fiorentina ha in mano un esterno forte-forte che prenderà il posto di Callejon. Non è Berardi, ovvio, ma prima o poi il nome verrà fuori. E anche per il centroavanti ci si guarda attorno. Piatek non è sicuro del riscatto e Cabral dovrà avere un’alternativa.

I programmi, ovviamente, si faranno anche in base al fatturato e questo non bisogna mai dimenticarlo.

L’operazione-stadio tanto decantata dal comune, per i prossimi quattro anni almeno sarà un bagno di sangue per le casse della Fiorentina. Soltanto lo stadio di proprietà con annessi e connessi commerciali e non solo, porta utili alle società. L’ho già scritto mille volte, il comune fa finta di non capire, ma pazienza.

La ristrutturazione del Franchi porterà invece un drastico taglio anche agli introiti finora certi, vale a dire il botteghino. Non è pensabile che durante i lavori possano entrare più di 4-5 mila spettatori a stare larghi. Per questo, ma non solo per questo, gli incontri con il comune sono poco più di semplici formalità, senza alcuna certezza. O passi avanti.

Per capire serviranno ancora dei mesi, non esistono piani esecutivi, ma solo slide, per ora c’è solo da affidarsi all’ottimismo nardelliano e sappiamo come è finita alla Mercafir.

Nessuno si augura una roba del genere, ovvio, ma Rocco Commisso non è certo felice di quello che sta accadendo. Da uno stadio di proprietà che produce utili a uno stadio dove dovrà pagare un affitto salato con pochi introiti, la differenza non mi sembra poca…