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TRA IMBARAZZO E VERGOGNA: PRESTAZIONE SENZA GIUSTIFICAZIONI. FIRENZE NON MERITA UNA RESA COSÌ. LA SQUADRA NON RISPONDE PIÙ A SOUSA, MA NEMMENO ALLA SOCIETÀ…

di Mario Tenerani

Partiamo dai 300 in curva al Barbera. Loro - all'ennesimo viaggio stagionale - non credevano allo spettacolo che la Fiorentina offriva in campo, non poteva essere vero. Sono stati i primi a sentirsi traditi (tutti gli altri erano a Firenze inferociti) proprio nel giorno in cui le speranze europee riaffioravano forti. Il turno avrebbe potuto regalare sorprese positive, c'erano tutte le condizioni per dare un nuovo impulso alla classifica. Era immaginabile una criticità del Milan a Crotone, infatti è finita 1-1. Ed era pressoché scontata la sconfitta dell’Inter col Napoli. Altra previsione azzeccata.  

Invece no, squadra e allenatore sono colati a picco di fronte ad un Palermo, praticamente già retrocesso, contestato - stadio vuoto - e campione di record negativi in questa annata. I siciliani avevano raccolto la miseria di 2 punti nelle ultime 10 partite. Come l'Empoli quando sbancò Firenze. Questa Fiorentina con le peggiori della graduatoria riesce ad offrire spettacoli imbarazzanti. Quello di Palermo è andato oltre, da vergogna. Come si fa a fallire un appuntamento del genere? Come è possibile che nei giorni precedenti la società, rappresentata ai vertici, negli incontri con i giocatori, guardandoli negli occhi…abbia ottenuto un risultato così sconfortante? Tutti interrogativi veri che hanno bisogno di risposte perché in mezzo c'è il futuro della Fiorentina. La squadra dimostra di non rispondere più a Sousa, ma neppure alle sollecitazioni della dirigenza e questo, forse, è ancora più grave. 

Non c'è stato un giocatore sufficiente, eppure molti erano quelli che avevano rifilato 5 reti all'Inter la settimana prima. Sgonfi, demotivati, lenti, arresi davanti al catenaccio del Palermo. Sousa ha sbagliato la preparazione alla gara e anche la lettura successiva. Il portoghese è stato onesto quando ha detto di non aver saputo trasmettere al gruppo certi concetti. Tutto ciò, però, purtroppo avvalora la tesi che la squadra non risponda più ai suoi input.

Sousa ha imbottito la Fiorentina di trequartisti e punte, lasciando solo Sanchez e Astori dietro (quest'ultimo poi è stato pure espulso). Bernardeschi in panchina? In conferenza stampa l'allenatore ha detto che aveva avuto un piccolo problema muscolare. D’accordo, però era a nota ufficiale, magari in campo avrebbe potuto dare una mano in corso d’opera. Sousa ha fatto debuttare un altro ragazzo, Mlakar, e questo è un aspetto positivo. Ma lo sloveno, al quale dobbiamo rivolgere il nostro affetto e un grande in bocca al lupo per un domani radioso, si è mangiato un gol. Non va processato, avrà tempo per di dimostrare il suo valore. 

C’è la possibilità che la stagione sia finita a Palermo, confermando la peculiarità di questa squadra: la discontinuità. Si va avanti a strappi dall’inizio, sempre sulle montagne russe. I viola hanno battuto Juve, Roma e Inter, pareggiato col Napoli al 95’ quando la vittoria pareva certa, ma sono stati un disastro con Genoa, Empoli, Palermo e Crotone. Pensate solo al derby recente e alla partita coi siciliani… Sarebbero stati sufficienti quei 6 punti, nettamente alla portata dei viola, per ritrovarci qui a fare ragionamenti diversi. Ma i successi viaggiano con pochi sbagli, mentre la Fiorentina ha realizzato una collezione di errori, in ogni piano del club. 

Ora si apre una nuova pagina, quella del mercato. Intanto l’allenatore: tutto porta nella direzione di Di Francesco. Poi serviranno rinforzi, mentre le cessioni fisiologiche dovranno essere intelligenti. Quindi sarà il caso di aumentare un po’ il budget e anche il monte ingaggi. La competitività si ciba di idee e queste devono camminare su solide gambe economiche… Chiaro, no?