.

TRE MESI ALLA FINE DELLA STAGIONE MA È GIÀ TEMPO DI BILANCI. CONTI IN ROSSO, DALLA SODDISFAZIONE ESTIVA AI PROBLEMI ATTUALI. SOUSA E UNA CONFERMA CON LICENZIAMENTO. IN ESTATE SERVIRÀ TUTTO UN ALTRO MERCATO

di Lorenzo Di Benedetto

Il campionato di Serie A 2016/2017 terminerà il prossimo 28 maggio: mancano tre mesi, ma in casa Fiorentina è già tempo di bilanci, visto che il pareggio di lunedì sera contro il Torino ha di fatto spento anche le residue speranze di una rimonta per la qualificazione alle prossime coppe europee. Difficile salvare qualcosa di questa stagione, perché negli ultimi anni i viola non erano mai arrivati a questo punto dell'anno fuori da tutte le competizioni e per questo motivo parlare di fallimento non è poi così sbagliato. Da dove partire, forse dalle ultime cose successe, ovvero da un'eliminazione dell'Europa League che ha del clamoroso e dagli errori che si sono ripetuti anche due giorni fa al Franchi. Sousa ha certamente le sue colpe, perché una squadra in vantaggio di tre reti (una all'andata e due al ritorno) a una manciata di secondi dalla fine del primo tempo, ovvero a poco più di quarantacinque minuti dal termine della doppia sfida, non può permettersi il lusso di rilassarsi, ma così è stato e gli stessi errori si sono ripetuti anche nella sfida contro il Torino. Difficile capire perché la società non abbia deciso di esonerare un allenatore che non sembra avere le idee così chiare, ma comunque sia la sua conferma è soltanto a tempo, perché al termine della stagione le strade del portoghese e della Fiorentina si separeranno, con l'opzione per la prossima stagione che non verrà esercitata dal club di viale Manfredo Fanti. Conferma con licenziamento dunque per Sousa, che dopo essere arrivato a Firenze e aver stupito tutti si è pian piano spento e con lui anche la squadra, che dal gennaio 2016 non è più tornata a essere quella che aveva fatto sognare tutto il popolo viola.

Colpa del mercato, sì, ma non di una sola sessione, perché se da una parte il rapporto tra la società e il lusitano si è incrinato nell'inverno di un anno fa, dall'altra non sono arrivati neanche i colpi all'altezza che lo stesso Sousa si sarebbe aspettato tra l'estate 2016 e l'ultimo mercato invernale. Da Pradè e Rogg a Pantaleo Corvino è cambiato poco, perché come si dice a Firenze "senza lilleri 'un si lallera" e per questo è stato praticamente impossibile per tutti i dirigenti trovare rinforzi che potessero veramente migliorare la rosa. I pochi milioni di euro spesi in estate, però, non hanno certo dato i frutti sperati, visto che gli acquisti più onerosi messi a segno dal DG viola portano i nomi di Dragowski e Dicks, che non hanno praticamente mai visto il campo per tutta la stagione. La strategia di trattenere tutti, alcuni anche controvoglia, non ha pagato e magari, con il senno di poi, la Fiorentina avrebbe dovuto fare diversamente, cedendo alcuni top, per incassare e investire in nuovi giocatori con stimoli diversi.

In tutto questo i conti, bilancio alla mano, sono in rosso, visto che nella giornata di lunedì il CdA ha fatto emergere un disavanzo di 4 milioni di euro. Lo scorso 1 settembre, il giorno dopo la fine del mercato, la cessione al Chelsea di Marcos Alonso fu giustificata come una necessità per ripianare il buco di bilancio e gli addii dei vari Gomez e Rossi erano invece serviti per abbassare un monte ingaggi troppo pesante per le casse del club. Dopo sei mesi però il buco è tornato a fare capolino e anche in questo caso servirebbero forse spiegazioni più dettagliate, in attesa che venga pubblicato il bilancio.

Insomma, i conti non tornano, sia in campo che a livello societario e in estate servirà tutto un altro mercato, con cessioni eccellenti che possano finanziarlo, perché se la Fiorentina vorrà tornare a competere per la qualificazione alle coppe servirà un vero cambio di marcia e il nuovo allenatore vorrà senza dubbio vedere volti nuovi, carichi e con tanta voglia di far bene e sacrificarsi per la maglia viola.