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TUTTE LE FICHES SU CERCI

di Cristiano Puccetti

In India, dove mi trovo in questi giorni, a Delhi come a Jaipur, ad Agra come a Varanasi, si riesce comunque ad essere continuamente aggiornati sulle vicende viola grazie a Firenzeviola.it, il nostro punto di contatto quotidiano con la Fiorentina. Un tempo si sarebbe definito un prodigio della tecnologia. L’internettata di mezz’ora a fine giornata ci consente di alleggerire la mente dopo la visione prolungata del contrasto generato dall’ostentazione pacchiana dei ricchi e la sconvolgente povertà di chi vive annidandosi ai bordi delle strade. Almeno l’80% del miliardo e trentaseimilioni di indiani registrati all’ultimo censimento vive in condizioni di umiliante miseria che dovrebbero farci sentire colpevoli dello sguaiato accapigliarsi sul contratto non firmato da Montolivo. Per chi vive la Fiorentina quotidianamente ormai da oltre 15 anni è dunque impossibile staccare totalmente la spina, specie quando si è attanagliati da un dubbio. Il pensiero torna spesso all’attuale classifica che un po’ – su, non ce lo nascondiamo – ci fa sognare. Che cosa avrà realmente in mano Sinisa Mihajlovic? Una squadra che viaggia sopra le proprie potenzialità, una possibile rivelazione di un campionato che si preannuncia incredibilmente equilibrato o una formazione-bomba in grado di far saltare le gerarchie già apparecchiate dell’alta classifica? Firenze sogna, le altre si preoccupano. Il pareggio di Napoli, probabilmente contro la miglior squadra al momento del panorama nazionale, non è arrivato attraverso le barricate, ma grazie al gioco. Si è preso un bello spavento, al San Paolo, la squadra di Mazzarri che poi in Champions ha travolto il Villarreal. Per chi non lo ricordasse, negli ultimi dodici mesi il Napoli in casa ha incenerito nell’ordine Roma, Juventus, Lazio e Milan. Alcune big sono uscite dal San Paolo proprio distrutte, sul campo e nelle proprie convinzioni. Ma torniamo ai dubbi: se il pareggio di Napoli ha molto di Mihajlovic, quanto può ancora migliorare questo allenatore che Firenze per ora non ha mai amato, ma che è rimasto in sella nonostante una tempesta che si è protratta per lunghi mesi? Quanto può ancora aggiungere di tecnico, di tattico e di genialità nel preparare le partite un allenatore che, proprio assieme alla sua squadra, dàl’impressione di poter crescere ancora tanto? E’ sorta infine una variabile impazzita e non considerata, dalla Fiorentina e dalle sue avversarie. La variabile risponde al nome di Alessio Cerci. A meno di clamorose sorprese l’esterno offensivo viola, solo un anno fa giubilato dai fischi eccessivi del Franchi, riceverà la sua prima convocazione in azzurro per l’amichevole contro l’Uruguay in programma a metà novembre. Le relazioni che sono piovute sul tavolo di Prandelli sono entusiasmanti, esattamente come le sue prestazioni. Non esiste, sicuramente in Nazionale e al momento nel campionato italiano, un giocatore in grado di saltare l’uomo e di andare in progressione come Cerci. Nella squadra che sta allestendo Prandelli (Cerci potrebbe tuttavia rientrare nel ciclo che preparerà il Mondiale in Brasile), il Garrincha viola potrebbe rappresentare l’introvabile elemento in grado di far saltare gli schemi e di spostare gli equilibri di una partita. Il ct azzurro ha in mente almeno 20/23 della spedizione in Polonia ed Ucraina per l’Europeo. Restano dunque tre posti disponibili, due sono ballottaggi, il terzo spetta di diritto e come consuetudine alla rivelazione del campionato. Ebbene sì, Cerci può pescare questo jolly. Al tempo ci eravamo tutti chiesti che razza di operazione fosse prelevare dalla Roma per circa 4 milioni un giocatore che da lì a sei mesi sarebbe andato in scadenza di contratto. Oggi siamo costretti ad ammettere che questo è stato un acquisto coraggioso e lungimirante, in grado di  restituire dignità ad un mercato che oltre a D’Agostino, mollato per altri motivi, ha portato alla Fiorentina un affidabile portiere low cost, Boruc, e l’attuale miglior esterno del campionato. Cerci è un amante del Texas Holdem e noi con lui siamo pronti ad andare all-in già domenica in occasione di Fiorentina-Lazio. Lo scorso anno contro i biancocelesti all’Olimpico, perdendo un lancio per aggiustarsi i capelli e rimediando un giallo per aver scaraventato a gioco fermo un pallone in tribuna, Cerci toccò il fondo della sua esperienza in viola. Domenica, contro gli avversari che sente di più, potrebbe prolungare il sogno di Firenze almeno per altre due settimane.

P.S. Qualche anno fa, Roberto Ciuti, un collega di Radio Capital, profondo conoscitore dell’ambiente romano sponda giallorossa, mi ripeteva di tenere d’occhio un giovanotto strabiliante dal nome Alessio Cerci. Sosteneva che nessuno prima, né Totti, né De Rossi, per fare due nomi eccellenti della cantera giallorossa, avessero trasmesso sensazioni così illuminanti. Lo scorso anno lo spernacchiai per mesi, oggi, con immensa gioia, gli chiedo scusa attraverso Firenzeviola.it.

Cristiano Puccetti
direttore sport di
Lady Radio e QuotidianoViola