TUTTI IN VENDITA. BORJA VALERO, ACCORDO CON L’INTER. L’ULTIMO AUTOGOL, NESSUN RISPETTO PER I TIFOSI. COSA FA CORVINO? VUOLE CANCELLARE PRADÈ O PENSA DAVVERO ALLA FIORENTINA. OGGI SI TRATTA KALINIC COL MILAN, DA LUNEDÌ BERNA. VIA ILICIC
Non entro subito nel merito se sia giusto o no vendere Borja Valero, ne parlerò più avanti. Ora mi chiedo soltanto una cosa: ma che bisogno c’era di mettere sul mercato l’ultimo giocatore-simbolo?
Che bisogno c’era di cominciare la Grande Vendita proprio da uno che dieci giorni fa si è tatuato il Ponte Vecchio sulla pelle?
Più che una mossa di mercato, trattasi di autentico autogol dal sapore della sfida contro tutto e tutti. Io sono io, faccio quel che voglio, e voi non siete un c…., diceva il marchese del Grillo. La fastidiosa sensazione che questa sindrome abbia preso anche Corvino circola a Firenze ormai irrefrenabile. E a fronte di uno striscione di contestazione apparso ieri contro il direttore generale viola, si allarga il numero di chi comincia fortemente a dubitare delle idee e della forza sul mercato di questo cavallo di ritorno.
Borja Valero altro non sarebbe che una vittima dell’epurazione di tutti gli uomini di Pradè e Macia, una sorta di pulizia etnica decisa da Corvino, per fare una nuova Fiorentina a sua immagine e somiglianza. Un Corvino dall’ego smisurato. In quanto a idee un po’ meno, ma questo è un altro discorso. Borja Valero pagherebbe con la cessione anche la sua amicizia con Gonzalo, l’aver partecipato alla conferenza d’addio dell’argentino, l’aver organizzato il tributo in campo per l’ultima partita del capitano. Se così fosse ci sarebbe da essere ancora più preoccupati di quanto non siamo per il futuro della Fiorentina.
Si vende di tutto e di più, si fa piazza pulita dei giocatori veri e si comprano soltanto scommesse (Gaspar), giocatori da scoprire in Europa (Hugo) o pianticelle (Milenkovic) che non giocano neppure in Under 21.
E’ questa la Fiorentina che ha in mente Corvino? Mi fa impressione sentire i suoi megafoni dire che "la difesa della Fiorentina è sistemata".
Ma qualcuno si è preoccupato di chiedersi che giocatori sono questi, se sono pronti per la nostra serie A? Macchè, basta venerare Corvino e le sue cene senza pensare alla Fiorentina che verrà.
Io che invece penso soltanto al calcio, vedo cose che calcisticamente non tornano. E quando tornano sono spiegate male e gestite peggio. Da Corvino a Cognigni. Due cognomi una sola consonante. Se Corvino vende, Cognigni distrugge. Della serie "oltre l’immaginazione", dopo aver approvato nel Cda di venerdì mattina le idee di Corvino compresa la vendita di Borja Valero, nel pomeriggio Cognigni ha bollato come "bufala" la mia notizia data giorni prima, proprio sulla intenzione di vendere lo spagnolo. Peccato che ieri Corvino si sia messo al tavolo con Ausilio per vendere Borja. Chi aveva ragione?
Cognigni, non si può negare l’evidenza. Le bugie nel calcio sono un boomerang che arriva sempre e colpisce duro. A volte serve coraggio delle azioni e franchezza nelle parole. Sorvolo su quanto detto all’Isola d’Elba, andatevi a risentire il filmato. Non oso commentare.
Mi domando: ma Cognigni può ancora fare il presidente della Fiorentina in questa situazione difficile?
E Della Valle si rende conto che in questo modo non uscirà mai dalla spirale negativa?
Qui non si tratta più di bilanci, fatturati o altro, si tratta di capire cos’è il calcio a Firenze, cosa fare e cosa dire.
Ora vengo a Borja Valero. Il giocatore non è un santo anche se vuol farsi passare come tale. Ha un contratto da due milioni fino al 2019, se lui fosse davvero felice a Firenze come dice, non avrebbe tirato in ballo niente e nessuno. Il problema, invece, è che da mesi il suo agente cerca di farsi allungare il contratto fino al 2021, quando Borja avrà 36 anni. La Fiorentina ha detto no e l’agente ha così cominciato a proporlo a destra e a sinistra, dalla Cina alla Roma, adesso all’Inter.
Ma, comunque, ha senso mettersi a trattare la cessione per sei-sette milioni? Ha senso privarsi di un giocatore importante e amato per esperienza e qualità tecniche? In questo momento no.
La Fiorentina avrebbe dovuto raccontare serenamente le pretese di Borja, avrebbe dovuto prospettargli una soluzione diversa, avere tatto e diplomazia, ma anche rispetto per i valori espressi da questo giocatore. In questo momento difficile, dopo un’annata disastrosa, cominciare il mercato vendendo Borja è roba da suicidio.
Forse la cessione sarebbe stata accettata dopo due-tre acquisti importanti che ancora non ci sono e forse non ci saranno mai.
Io sono per vendere se ci sono le opportunità, ma ha senso privarsi di Borja, Berna, Kalinic, Ilicic, Tata, Badelj e compagnia pensando di fare una squadra di sconosciuti, presunti buoni giocatori per il futuro? La risposta è no.
Vedere Corvino a Milano che tratta vendite eccellenti e porta a casa Gaspar (spero sia davvero buono) non mi fa stare tranquillo.
Si può dare carta bianca a un uomo solo al comando mentre Della Valle è un passo indietro, Cognigni è nelle Marche, Salica a Roma e Antognoni in vacanza?
La mia risposta è no. Eppure Corvino va avanti per la sua strada. Spero sia diritta.
Tornando a Borja, il giocatore ha l’accordo con l’Inter. Tre anni di contratto a tre milioni l’anno. Corvino vuole dieci milioni per il cartellino, i nerazzurri ne hanno offerti sei. Si tratta. Ausilio ha proposto un affare in blocco, cinquanta milioni per l’accoppiata Borja-Bernardeschi. Corvino vuole spacchettare, per Berna aspetta l’asta di inizio luglio. Nella trattativa sono usciti anche i nomi di Santon e Nagatomo che l’Inter vuole cedere e quello di Caprari che, come noto, piace a Pioli. Si riflette. Oggi la decisione. In società ora c’è chi spinge per dichiarare Borja incedibile a costo di rimetterci soldi, ma adesso chi lo spiega al giocatore che ha fatto un gran colpo economico, ma anche tecnico viste le intenzioni di rafforzamento dell’Inter? E’ troppo tardi per bloccare tutto, dovevano pensarci prima.
Oggi Corvino dovrebbe passare anche a trattare Kalinic con il Milan. Dopo il no dei rossoneri ai trenta milioni richiesti, si tratta sui venti più un giocatore (Poli?). Ma Corvino vuole solo cash.
Ilicic, invece, è quasi della Samp. Quattro anni di contratto, al centro dell’idea di calcio di Giampaolo, il fantasista è tentato. Forse oggi si chiude per cinque milioni.
Dall’Inghilterra fari puntati su Vecino. Speriamo davvero che nessuno paghi i 24 milioni della clausola, perdere anche l’uruguagio sarebbe un dramma.
Nel frattempo la Fiorentina ha perso Scalera, il terzino dell’Under 20 terza ai mondiali. I viola volevano lo sconto su quello concordato a gennaio. Il Bari ha detto no. La differenza sarà come al solito, come successo con Gonzalo, di un caffè e due brioches o giù di lì.
Ma pochi mesi fa non si era vantato proprio Corvino, per aver preso Castrovilli e Scalera, baby importantissimi, strappandoli a tutti? O forse l’aveva detto Cognigni? Fa lo stesso, cominciano entrambi per C e Scalera forse va al Napoli. La pianticella è già seccata.