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TUTTO COME PREVISTO: BERNARDESCHI E LA JUVENTUS, KALINIC E L'ADDIO SCRITTO, IL CASO BORJA VALERO. TANTI MILIONI PRONTI PER LE CASSE VIOLA: PER LA VERA E SCONTATA RIVOLUZIONE

di Marco Conterio

I segreti di Pulcinella vennero alla fine a galla. Federico Bernardeschi che depone la bandiera per issare quella della Rivale di sempre. Nikola Kalinic che si prepara all'addio che attendeva da tempo. Borja Valero che, dritto sulle sue verità, attende l'Inter come l'Inter attende lui. Tre storie giunte al termine, con un ciclo segnato da mesi. La giornata di ieri è stata caotica ma le novità non sono fioccate. Semmai conferme. Ci sarebbe stato, nonostante penne e sciarpe talvolta gridassero il contrario, da stupirsi se così non fosse stato.

Federico Bernardeschi ha scelto da tempo la Juventus. Quella sciarpa rifiutata è stato gesto dovuto alla Fiorentina ma non quel segnale che molti hanno individuato. "Ha rifiutato la sciarpa, si è stretto quella viola". No. Ha rispettato Firenze, ma poi ha optato per il Gran Salto. Quello per cui, peraltro, nessuno s'oppone e scandalizza. E' cambiato il tempo, è passato il tempo. L'opinione pubblica è tutta divisa tra chi crede ciecamente e scientificamente alla verità di Borja Valero e tra chi dubita. Tra chi accusa la proprietà e chi la società oppure chi addita il giocatore. E' cambiato il vento. Oggi, in pochi, drizzano capelli e antenne perché il miglior giocatore della Fiorentina ha detto no al rinnovo e perché sceglie la Juventus. La dirigenza, Corvino e Freitas, cosa devono fare a riguardo? Ambasciatori di un progetto che la proprietà fatica a far decollare, per questo esternamente il salto di Bernardeschi è visto come naturale. In un calcio dove il cuore non esiste, figuriamoci, ma fa strano sentir sempre più strali per altro che per questo curioso e non certo usuale trasferimento.

Giusto, Borja Valero. Una premessa, dovuta. L'audio della discordia era ben noto a tutti. Il messaggio ai tifosi, la sua verità. Come detto: c'è chi crede ciecamente, c'è chi dubita. La realtà, ma questo dice la cronaca e pure l'Inter non s'azzarda a smentire, è che l'agente Camano e Ausilio da tempo hanno ragionato di cifre e lo stesso, da metà giugno a questa parte, hanno già fatto anche le società. Pure Luciano Spalletti, detto per inciso, avrebbe già dato il suo benvenuto a Borja Valero. Tutta colpa della dirigenza? Le domande dell'ultimo editoriale valgono sempre. Perché Camano tratta da tre sessioni per conti suoi e non per quelli di Borja, stante il "mi mandano via, vorrei restare"? Se la Roma fosse andata in Champions, un anno fa, avremmo visto il 20 galoppare in viola nel 2016/2017, o aveva detto già sì ai giallorossi? E' vero che ha chiesto un contratto fino ai 36 anni alle stesse (2,3) cifre?

Ok, l'ultima garantiamo che sia sì. Per la seconda idem, sulla prima la risposta è sottintesa. Borja Valero si è innamorato di Firenze e Firenze di lui. Voleva condizioni per cui la Fiorentina non si è neanche messa al tavolo e gli ha dato il benservito. La famiglia Della Valle non è mai stata abilissima negli addii (eufemismo), ma il bravo e solerte Camano aveva già l'asso in mano. Come già sottolineato: si può discutere di cifre e di soldi, degli investimenti dei Della Valle e questo è altro capitolo e discorso. Ma la questione Borja Valero, in sè, è una normale storia di mercato. Sbagliata nei modi dalla proprietà, curata in modo diretto e netto dalla dirigenza, trattata con qualche domanda ancora senza risposta da parte del giocatore. Come finirà? Nel calcio, mai dire mai. Un riavvicinamento sarebbe ben clamoroso, e significherebbe (per il giocatore), abbassarsi l'ingaggio sostanzialmente spalmandolo in più stagioni. La soluzione più semplice? Inter, con strascichi polemici di conseguenza.

Sono tutti segreti di Pulcinella. Cose note, come è nota la volontà di Nikola Kalinic di lasciare Firenze per fare il grande salto. E' uscito allo scoperto, è stato chiaro. "Voglio il Milan". La Fiorentina è decisa: i rossoneri facciano una proposta irrinunciabile e così sarà. Un rapido conto della serva: per Bernardeschi la cessione sarà di 35 più contropartita (Rincon, Sturaro o Orsolini) o di 40 e bonus. Per Kalinic ne servono 30. Per Borja, 7. Compreso Ilicic, una cifra che va oltre gli 80-85 milioni di euro da investire sul mercato. Chi arriverà? Giovanni Simeone è il nome per l'attacco. In Italia pare che i Viola vogliano pescare ancora un titolare per la difesa. Eysseric arriverà dal Nizza coi soldi di Ilicic per essere il vice Saponara. Confermatissima la stima viola per Rigoni dell'Estudiantes, Ardaiz è forse troppo complicato. E se parte pure Badelj (o Vecino, direzione Tottenham), c'è sempre Knezevic in Croazia. La rivoluzione è scontata ma Corvino e Freitas hanno fatto bene ad avere pochi indugi. La proprietà ha tracciato la via: incassare, spending review e nuovo ciclo. Solo con addii già scritti era possibile farlo.