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ULTIMO SFORZO PRIMA DELLA PAUSA. AVANTI CON PJACA, IN FORMA SE GIOCA. BENASSI HA RECUPERATO. I VIOLA GIOCANO CON UN SENTIMENTO UNICO

di Mario Tenerani

Il mini ciclo sta per finire, ultimo sforzo per la Fiorentina a Roma. Sei gare in venti giorni con quattro trasferte, tutte difficili. I viola fino ad oggi hanno tenuto botta e in fin dei conti sono stati regolari. Hanno vinto con chi era prevedibile avrebbero vinto; hanno pareggiato fuori casa con la Samp che in qualche modo è nella fascia della Fiorentina e hanno perso di misura, anche con direzioni di gara discutibili, contro formazioni più forti. La regolarità della Fiorentina alla lunga potrebbe trasformarsi nell’arma vincente: quando non si sbagliano le partite che non possono essere fallite, si portano a casa punti pesanti. Ma è il contesto generale ad essere interessante. 

Fuori da taccuini e microfoni, quando i protagonisti del calcio dicono le verità, emerge un quadro positivo per la Fiorentina: la squadra di Pioli è stimata, considerata, forse, per certi aspetti, pure temuta. Il terzo posto, seppur ottenuto in tempi prematuri, ha destato una piacevole curiosità nell’ambiente. La Fiorentina comincia ad essere osservata sotto una lente diversa rispetto all’anno scorso. Aumenta la credibilità, con questa lievita anche l’affidabilità di un gruppo che in campo traduce alla perfezione gli intendimenti di Pioli. Di sicuro resta la variabile gioventù, quella non si cancella. Ma non è un limite, semmai una virtù, visto che la Fiorentina è la squadra più giovane di Europa. E allora giù il cappello. 

La sfida di Roma è certamente delicata per i viola, ma considerando quanto è successo alla Lazio negli ultimi cinque giorni, ben sette gol subiti, si può anche pensare ad una gara dal risultato aperto. Pioli ha scelto di giocare ovunque la partita, lo farà anche all’Olimpico. A maggior ragione contro una squadra in evidente difficoltà. Anche se il calcio ci ricorda che niente è scontato e che soprattutto si può risorgere in un istante dalla crisi. 

Pjaca non convince, ma se pretendiamo di rivederlo in forma smagliante non possiamo che augurarci che giochi. La condizione si acquista giocando oppure lavorando il doppio in allenamento. La prima soluzione si lascia sempre preferire alla seconda. Per questo salvo clamorose sorprese a Roma toccherà ancora a Pjaca. Con una raccomandazione: tocca anche a Marco dare qualcosa di più a Pioli, altrimenti qualcuno lo scavalcherà. 

Benassi ha recuperato, complimenti a lui e allo staff medico-atletico della Fiorentina. Farà comodo là nel mezzo. 

Non immaginiamo come andrà a finire all’Olimpico, ma siamo certi che i viola comunque saranno all’altezza. C’è qualcosa di magico nella Fiorentina, un sentimento bellissimo nato nel giorno di un grande lutto. La coesione tra squadra e tifoseria nel segno di Davide, un ambiente che si ritrova, sono tutti elementi decisivi. Quando usciamo da Firenze e parliamo col resto d’Italia, tutti si accorgono che  sotto il Cupolone il clima è cambiato. Niente è più come prima, il merito è di Davide. Questa chimica potrebbe rivelarsi la forza della Fiorentina.

Infine complimenti, auguri e tanta stima ad un maestro di giornalismo, Raffaello Paloscia che ha compiuto 90 anni e che ha avuto il privilegio di raccontare, tra le tante imprese, anche la Fiorentina del ’56. Mitici i viola e anche Raffaello, giganti nei rispettivi ruoli.