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UN ALTRO INIZIO DISASTROSO. SQUADRA SBAGLIATA, ANCORA UNA PARTITA PREPARATA MALE DA SOUSA. PESANO LE POLEMICHE. TELLO INGUARDABILE: ORA BASTA. SI SALVANO DAL CRAC SOLO ILICIC E KALINIC. RESTA IL CARATTERE. ARBITRO PESSIMO

di Enzo Bucchioni

Che sarebbe stata una stagione difficile e  complicata, purtroppo era facilmente prevedibile. L’idea di non cambiare un allenatore ormai in chiaro contrasto con la società, di non fare mercato e di confermare in blocco questa squadra (salvo Alonso) dopo tutti i problemi degli ultimi mesi del campionato scorso, è stata una strategia che non abbiamo mai capito e continuiamo a non capire nonostante qualche timida spiegazione ammesso e non concesso che in società esista un interlocutore. Purtroppo non mi consola il fatto di aver avuto ragione. Anzi. Fate qualcosa di sinistra, urlava Moretti in un celebre film. Fate qualcosa che abbia a che fare con il calcio, dico io. E non pensate sempre ai soldi e ai bilanci. Ma ormai non ho più fiato.

Non ritoccare la squadra, soprattutto non pagare e cambiare un allenatore con la testa lontana dalla Fiorentina, fare un mercato senza soldi, poteva partorire solo una stagione di transizione e portare a quel vivacchiare che Ddv imitando Mughini potrebbe commentare dicendo . Già, aborro.  

E così non mi meraviglia vedere la Fiorentina prendere tre gol in diciannove minuti dall’Inter. Avendo seguito con attenzione di Derby di Milano di una settimana prima, purtroppo lo temevo fortemente.  E dico l’Inter, non il Real Madrid. Una squadra in difficoltà, fino a ieri sera dietro ai viola in classifica, che non più tardi di quattro giorni prima era stata battuta ed eliminata dall’Europa League da uno sconosciuto team israeliano (sottolineo israeliano). E Sousa che fa? La Fiorentina che fa? Va a Milano con lo stesso identico spirito, con la stessa formazione di sempre, il triste approccio alla gara (come in Europa League) figlio della consuetudine, accentuato dalle polemiche della settimana alimentate dallo stesso tecnico che avevano tolto serenità. Insomma, un disastro. E ultima ma non ultima, l’idea di andare a Milano in treno poche ore prima della partita. Una gita, praticamente. Mi meraviglio che Corvino abbia autorizzato tutto questo. La sfida con l’Inter era da bollino rosso, delicatissima per diverse ragioni, serviva un bel ritiro, tanta concentrazione, una rabbia costruita assieme dal gruppo. 

I risultati di un’idea sbagliata si sono visti subito in campo: la Fiorentina è rimasta in treno a firmare autografi. Tello inguardabile: ma quanto deve giocare ancora? Una difesa non protetta dal centrocampo in assoluta balia dei nerazzurri. E sapete da dove sono venuti tutti gli attacchi? Dalla parte di Tello che non raddoppiava mai il povero e già scarso di suo Salcedo. Tutto facilmente prevedibile. Mi spiegate con quale presunzione si può andare a Milano a giocare con una punta più due giocatori che non difendono (Ilicic e Tello), un altro che difende poco (Bernardeschi), un centrocampista solo (Badelj) aiutato da un altro (Borja) che fa il suo ma non ha fisico e aggressività. In mezzo al campo l’Inter ha vinto la sua partita, ha dominato. Ma un bel centrocampo a tre con Badelj basso, Vecino e Borja interni? Per l’amor di Dio. Ne ho detta una, ne potrei dire tante altre e non lo scrivo ora dopo la gara, l’avevo detto prima avendo visto l’Inter giocare. Non voglio poi parlare dell’atteggiamento molle, del pressing che non c’è e di tante altre storielle. Aggiungo solo: ma vi sembra questa la sera per far debuttare un ragazzino di 18 anni (Perez) nel momento più delicato della gara?

Quello che porto a casa e spero si riparta da questa, è la reazione con la quale la Fiorentina ha cercato di rimettersi in partita. L’orgoglio. Ma non fatevi illudere neppure da questo come non dovevano illudere le vittorie sul Cagliari (modesto), sul Bologna (in crisi) e sull’Empoli che ha preso quattro gol anche dal Milan. E’ stata l’Inter che, come al solito, sul 3-0 ha smesso di giocare pensando di aver già vinto la partita, ha cominciato a corricchiare poi si è impaurita dopo l’errore di Handanovic e ha rischiato di fare come in Israele. Purtroppo la rimonta non è riuscita nonostante un grandissimo Ilicic e un Kalinic indomabile.

Peccato, con più serenità, più convinzione, un allenatore meno scettico su questa società, comunque si potrebbe tirar fuori qualcosa anche da una annata di transizione. Ora è tutto più complicato, classifica compresa.  Se la società e Corvino non interverranno duramente ci sarà da soffrire. Temo un’altalena continua di risultati e di prestazioni. La tristezza del Fado e dei lamenti di Sousa. Ma spero di sbagliare. Nella serata difficile (eufemismo) la Fiorentina è incappata anche nel peggior arbitro della stagione. Ha sbagliato tutto, di sicuro ha danneggiato la Fiorentina, ma non diamo alibi a nessuno,  i danni veri i viola se li sono fatti da soli.