UN BICCHIERE (DI NUOVO) MEZZO VUOTO E UNA FIORENTINA ANCORA INCOMPIUTA
Chissà quante volte tornerà in mente Simeone che non segna a porta vuota, o Lafont che spalanca la strada a Florenzi dopo aver sbagliato un’altra uscita. Peccato perché la vittoria avrebbe fatto un gran comodo per la classifica, l’autostima e l’entusiasmo collettivo. Invece il pomeriggio del Franchi diventa un film già visto, con il vantaggio viola, la rimonta avversaria e il solito pareggio finale. Siamo a tre di fila, troppi per chi vorrebbe restare nelle zone alte fino a maggio.
Al netto del raddoppio fallito clamorosamente, la Fiorentina però è ancora un’incompiuta: brava e ordinata dietro, ma tremendamente fragile davanti. La Chiesa-dipendenza è ormai un dato di fatto, così come lo è la crisi di Simeone e le difficoltà dei vari trequartisti, nessuno dei quali, per un motivo o per l’altro, è riuscito ancora a lasciare traccia di se stesso. Neppure il fluido magico di Batigol infatti ha svegliato il Cholito. Il rigore conquistato è un doppio regalo di Under e dell’arbitro (dal replay il contatto, tranne quello con la faccia, non sembra esserci), mentre il resto della partita del numero 9 è una specie di disastro: la faccia di Chiesa dopo l’assist a porta vuota racconta molto delle perplessità intorno allo spaesato argentino.
Certo è che giocare senza centravanti non sembra la mossa ideale: lo ha detto la partita di Torino e lo ha ribadito il finale di partita di ieri, quando Chiesa si è inventato punta a servizio della squadra, ma senza poter più sprigionare la sua potenza. E se Mirallas è rimasto praticamente invisibile per tutta la gara, Pjaca (forse per un problema allo stomaco) è rimasto a lungo a guardare. La buona nuova allora si chiama Gerson, finalmente generoso e dentro la partita dal primo all’ultimo minuto. Centrocampista o attaccante esterno per lui deve cambiare poco: se vuole imporsi, deve mettere in campo il temperamento visto ieri. Le qualità le ha, sta a lui trovare motivazioni anche contro avversari che non siano la sua ex squadra.
Dopo una serata così però, il bicchiere resta mezzo vuoto. Sarà la delusione, sarà la vittoria che manca da più di un mese, ma la sensazione nel veder giocare la Fiorentina è che manchi sempre qualcosa. La squadra ha tanto cuore ma poca proprietà di palleggio, deve correre a perdifiato per tenere testa agli avversari ma spesso butta via tutto con errori banali. Sarà la gioventù (a proposito, che bravo Zaniolo e che errore averlo lasciato andare via gratis), ma probabilmente non solo. Eppure vedendo le altre, tranne Juve, Napoli e Inter, nessuna pare imbattibile. Lo spazio per inserirsi nella classifica che conta insomma ci sarebbe. Ma bisogna maturare in fretta. E ricominciare a vincere subito.