UN BRUTTO PASSO FALSO
La responsabilità di tener fede a previsioni e speranze, e anche uno scacchiere tattico sul quale Andreazzoli ha saputo giocare nel miglior modo possibile. Chi si aspettava un derby in discesa per i viola è rimasto sorpreso fin da subito, quando è parso chiaro che le trappole empolesi avrebbero funzionato. Annullati i due principali fulcri del gioco, Arthur e Bonaventura, la Fiorentina si è riscoperta troppo leggera in attacco, soprattutto sull’esterno sinistro dove Brekalo ha combinato poco, mentre sulle ripartenze di Cambiaghi e Cancellieri sono emersi vecchi fantasmi.
L’altezza eccessiva di Quarta nella mancata chiusura su Grassi che offrirà l'assist per il primo gol di Caputo, l’identico ritardo di Milenkovic sulla punta empolese sono disattenzioni che la Fiorentina pareva aver archiviato, e sulle quali c’è da ringraziare il tocco di mano del numero 9 che sarebbe costato il raddoppio prima dell’intervallo. Una sveglia, quella del gol annullato, che gli uomini di Italiano non hanno saputo sentire nemmeno al rientro in campo, quando l'ingresso di Sottil al posto di un evanescente Brekalo non ha cambiato volto alla squadra viola che, anzi, nel finale ha palesato le stesse problematiche del primo tempo, sul raddoppio di Gyasi e sul pallone finale che Destro non ha saputo tramutare nel 3-0 finale.
Sotto il profilo dei cambi anche la scelta di Italiano di concedere fiducia a oltranza a Nzola, almeno ieri sera, ha tutt’altro che funzionato, per una fase offensiva dove il solo Nico non sempre può bastare. Un’occasione sprecata, certo, e seppure di tempo per continuare a cullare sogni europei ce ne sia ancora è l’approccio alla serata che lascia l’amaro in bocca. Sia per gli impegni in arrivo (sulla carta più probanti di quello di ieri) sia per una mentalità che dev’essere necessariamente diversa se la Fiorentina vorrà continuare ad occupare stabilmente i piani alti della classifica.