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UN FRANCHI SENZA BARRIERE: PROSSIMA TAPPA LA TRIBUNA E SARÀ ALL'INGLESE

di Mario Tenerani

Mentre la squadra in campo pensa al Genoa e alle 10 finali da affrontare da qui al termine - stazioni di un viaggio che speriamo possa avere la Champions come capolinea - l'altra formazione - quella dirigenziale - si concentra sul resto. Sul tavolo tante questioni da affrontare: dalle infrastratture, al marketing, passando per la comunicazione e nuove iniziative che possano veicolare la Fiorentina in Italia e all'estero. In attesa, però, del nuovo stadio alla Mercafir urge fare i conti con il vecchio amato Franchi. E' indiscutibile che ancora per qualche anno i viola debbano esibirsi sul quel palcoscenico ed è altrettanto chiaro che i tifosi debbano godersi la Fiorentina in un modo più moderno. Il sogno della proprietà viola è un Franchi senza barriere, con il pubblico protagonista, a pochi centimetri dai viola. Un anno fa via le prime barriere nel settore Maratona. Adesso toccherà alla Tribuna.
Il dato interessante è che la trasformazione sarà diversa rispetto a quella della Maratona: in Tribuna, infatti, la struttura sarà, se possibile, molto più vicina ai canoni di uno stadio inglese.
L'indiscrezione è stata anticipata ieri a Lady Radio da Furio Valcareggi ed è la conferma di quanto era nell'aria da tempo. Il Parterre, adesso, è già a ridosso del campo, a un paio di metri dalle panchine: con l'abbattimento delle barriere i tifosi saranno praticamente in campo. Ascolteranno le vibrazioni della partita, il respiro dei giocatori, le emozioni della Fiorentina.
Non è soltanto un questione meramente strutturale, c'è qualcosa di molto più profondo in un cambiamento simile: in Inghilterra c'è più calore negli impianti. Non sono perché questi, sovente, sono esauriti, ma perché la squadra di casa beneficia di un venti-trenta per cento in più in termini di energia positiva. Gli stadi senza barriere, con le persone incollate alla linea del fallo laterale, hanno un cuore diverso, aumentano le pulsazioni. Di sicuro occorre una maturità conclamata, un senso civico spiccato. L'Italia arriva più tardi, rispetto ad altre paesi, a questa conclusione perché da noi, purtroppo, il calcio è vissuto in modo più viscerale. Ma il processo di maturazione è già iniziato e senza il rischio di peccare di campanilismo, possiamo affermare che Firenze da questo punto di vista è un passo avanti rispetto ad altre piazze molto più irrequiete e in cui, purtroppo, si registrano ancora incidenti di varia natura e vili puncicate.  A Firenze no, per fortuna. I tifosi sono maturi e consapevoli.

La società viola, tra i punti principali della propria agenda, ha il calcio dei valori e del fair play, non solo finanziario. La Fiorentina vuole restituire lo stadio alle famiglie e il pallone a chi lo ama. Siamo curiosi di vedere la nuova Tribuna stile Old Trafford.

Mario Tenerani

Il giornale