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UN MESE DI FUOCO, A CACCIA DEI RINFORZI CHE SERVONO PER ESSERE DAVVERO COMPETITIVI. I VIOLA CERCANO GOL, PIEDI BUONI E NUOVI LEADER IN DIFESA. LA ROSA EXTRALARGE E IL GATTO CHE SI MORDE LA CODA

di Leonardo Bardazzi

Inizia un mese di fuoco. E non solo per la temperatura. Il ritiro di Moena ha detto molte cose: la squadra è tutta con Italiano e sta costruendo una nuova mentalità fatta di gioco, aggressività e voglia di cercare il gol. La Fiorentina però è ancora incompleta e non a caso proprio l’allenatore si è fatto sentire. Servono 3-4 giocatori che alzino la qualità e possano sostituire chi, come Milenkovic e probabilmente Pezzella, ha già le valigie pronte. 

Il periodo di riflessione e di studio è finito, ora inizia la seconda fase. Quella decisiva per costruire un gruppo all’altezza delle sue ambizioni. “Ho bisogno di 5 esterni d’attacco di qualità, perché quello è un ruolo dispendioso, su cui si basa gran parte della nostra proposta offensiva”. Il monito di Italiano è una specie di chiamata alle armi per la squadra mercato viola. Anche con le conferme di Saponara e Callejon, anche fidandosi della crescita di un ragazzo interessante come Sottil e senza dimenticare l’arrivo prezioso di Gonzalez, la Fiorentina ha bisogno ancora di qualcosa là davanti.

È una questione numerica, ma anche tecnica, visto che nessuno di questi calciatori garantisce un numero di gol sufficiente per diventare una reale alternativa a Vlahovic. Senza un rinforzo offensivo insomma, altrimenti la squadra rischia seriamente di essere troppo Dusan dipendente. Le idee non mancano, così come è chiaro che la Fiorentina andrà a caccia di un centrocampista capace di prendere la squadra in mano e mettere in movimento Castrovilli, Bonaventura, Benassi e l’interessantissimo Maleh. Pulgar resterà, ma da solo non basta (Bianco è un Primavera più che promettente, ma caricarlo di inutili pressioni, potrebbe diventare controproducente). La disponibilità di Commisso c’è, il presidente infatti sa che questo è l’anno zero e lui per primo ha tutto l’interesse a rilanciare la sua Fiorentina. Il guaio però è che questa rosa è extralarge. E che senza cessioni sarà dura partire all’attacco degli obiettivi di mercato. Nella cena organizzata in montagna tra Barone, Pradè e Burdisso allora, si è parlato soprattutto di questo, di chi e come piazzare i giocatori che non sono ritenuti necessari dall’allenatore. In lista ci sono i vari Duncan, Kouame e probabilmente anche Amrabat, mai citato dal tecnico nelle sue conferenze stampa e di difficile collocazione nel sistema tattico viola. Se Juric lo vorrà per il suo Toro, se Cairo sarà davvero disponibile a fare un’offerta importante, se ne potrà parlare. Il problema però è proprio questo: alla Fiorentina, di offerte reali per i suoi giocatori, non ne sono arrivate. È un gatto che si morde la coda insomma, perché il mercato è immobile, nessuno ha soldi da mettere sul piatto e tutti cercano di vendere e risparmiare ingaggi. Quasi certo allora che si arrivi a Ferragosto con le rose incomplete, con gli allenatori costretti, come direbbe Sousa, a fare le omelette con le uova che hanno, mentre l’inizio della stagione si farà sempre più vicino. Un altro dei casi irrisolti è Kokorin, troppo indietro rispetto agli altri per essere giudicato. Che fare con lui? Insistere e considerarlo punta di riserva, oppure lasciarlo andare rischiando di rimetterci l'investimento fatto solo qualche mese fa? Domande alle quali la Fiorentina dovrà rispondere in fretta. Molto in fretta. 

Il problema in difesa poi è notevole. I titolari sono in odore di addio, con i contratti in scadenza e la voglia di ricominciare altrove. Con Pezzella l’allenatore parlerà in questi giorni, ma è difficile pensare al capitano ancora in viola. L’ideale sarebbe trovare una soluzione in tempi brevi e far arrivare sostituti all’altezza il prima possibile. Ma come detto, tutti i club convivono con la crisi e infatti, neanche Milenkovic, può vantare proposte neppure simili a quelle che aveva qualche mese fa. Tra i precari di difesa a proposito c'è pure Lirola, che i viola vorrebbero tenere ma che insiste per tornarsene a Marsiglia. 

Fortuna almeno che Italiano in questi giorni riavrà tutti i Nazionali, fortuna che il rodaggio viola sta andando bene e che a guardare le amichevoli si intravede qualcosa di buono. L’Espanyol, sabato prossimo, sarà un banco di prova di tutt’altro livello, da lì si capirà qualcosa in più dal livello raggiunto dalla squadra. Di certo la Fiorentina si è messa in testa di partir forte. Corsa e coraggio, le armi saranno queste. Per vincere e diventare davvero protagonisti però serve anche alzare il livello. Tra un mese parte una stagione da non fallire, cominciarla con una squadra molto simile a quella che ha fallito due stagioni di fila, sarebbe un grosso rischio, che la Fiorentina non può permettersi di correre.