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UN PATTO DI SPOGLIATOIO PER ASTORI. RAGAZZI STRAORDINARI. E FINALMENTE COSE DI CALCIO ANCHE IN SOCIETA’. SUPER CHIESA, LO VUOLE LA JUVE. CORVINO A VEDERE L’ALA BRIGNOLA. ZEKHNINI, UN ALTRO FLOP

di Enzo Bucchioni

Cinque vittorie consecutive, la Fiorentina non conosce più ostacoli. Vincere è diventata l’unica cosa che importa. Una parola d’ordine. Un obiettivo comune. Un patto nato nello spogliatoio è diventato quasi inconsciamente il carburante per un’impresa che questi ragazzi vogliono dedicare al loro Capitano, a Davide Astori.

"Vincere per Astori", uno slogan del cuore che è diventato energia pura che spinge la Fiorentina al di sopra delle sue possibilità. E’ retorica dire che da un mese la Fiorentina gioca in dodici, ma ci piace pensare che sia proprio così. Che dietro queste piccole-grandi imprese dei Viola ci sia proprio lui. Come in un film, come in un sogno: Astori c’è ancora.

Per Astori e con Astori, questo gruppo dimostra di avere delle incredibili qualità morali. Sarebbero da abbracciare e ringraziare uno per uno per come stanno onorando la memoria del loro capitano e la maglia Viola. Ha ragione Eugenio Giani: questo gruppo deve essere l’orgoglio di tutta la città di Firenze. Soltanto Firenze può ispirare certi miracoli, certe magie.

Per questo gruppo c’è un prima Astori e un dopo Astori. Il dolore è diventato una forza. Una Grande Negatività è stata convogliata in energia pura. Quasi un elettroshock. Il simbolo della trasformazione è Saponara, da brutto anatroccolo a cigno. Da giocatore smarrito a guida della squadra. Ma non solo lui, tutti sono diversi. E questa diversità collettiva sembra non avere più limiti. Questo gruppo, assieme alla memoria di Astori, è già nella storia Viola.

Ma è cambiato tutto, anche l’atteggiamento della società. Quante volte ho scritto, detto, pensato: fate cose di calcio. Non sopportavo vedere la Fiorentina abbandonata, in trasferta senza la proprietà, senza la presidenza, senza Corvino, spesso con il solo Antognoni. Anche nella drammatica mattinata del quattro marzo a Udine, con la Fiorentina c’era soltanto Antognoni. Non si fa calcio così. Dopo Astori, per una evidente necessità, la squadra è stata sempre accompagnata, seguita, assistita, anche protetta. Da oggi dovrà essere sempre così, dovrà diventare una regola avere dirigenti di prima fascia anche in trasferta perché si fa così, questo è fare bene calcio.

E i risultati sono arrivati, con il lavoro collettivo, la spinta emotiva. Non voglio darle traguardi, vediamo cosa potrà fare questa squadra, quali ostacoli superare perché non bisogna dimenticare la realtà che poi è anche quello che dice sempre Pioli: le squadre in corsa per l’Europa League sono più forti della Fiorentina. La Fiorentina comunque c’è e proverà fino in fondo.

Entrando nel merito delle prestazioni, sta crescendo anche Dabo che nelle prime apparizioni era sembrato molto acerbo. Un paio di mesi di cura-Pioli e adesso può essere utile con la sua fisicità.

Chi impressiona sempre più, costantemente, è però ancora Federico Chiesa. Anche a Udine ha dato scosse costanti alla partita. E’ capace di spaccarla e rispaccarla con accelerazioni continue. E il mercato attorno a lui si infiamma, la nazionale gli ha dato una valenza diversa. Lo stanno seguendo in tanti, ora sulle sue tracce c’è costantemente anche la Juventus che manda osservatori su tutti i campi ed è pronta per inserirsi nella corsa al baby viola. Della corte del Napoli abbiamo detto più volte, da un anno, inutile insistere. L’offerta di De Laurentiis, fatta direttamente a Diego Della Valle, è sempre valida. La Fiorentina, comunque, punta a tenerlo per un’altra stagione. L’abbiamo già scritto, Chiesa però rimarrà volentieri se la Fiorentina farà una squadra più forte e competitiva di questa, in grado di puntare all’Europa League. Poi, naturalmente, tutto dipenderà dalle offerte che arriveranno.

Comunque il mercato si muove. A dimostrazione degli errori fatti e di troppi soldi spesi male, arriva l’ennesima bocciatura: il norvegese Zekhnini pagato due milioni, è stato dato in prestito al Rosenborg. Non ci voleva un genio per capire che in Primavera c’erano giocatori più pronti, infatti l’ha impiegato pochissimo anche Bigica. Un’altra pianticella da innaffiare meglio…

Comunque Corvino pensa al futuro per cercare di riscattarsi e fare meglio e ieri era a Benevento per vedere con i suoi occhi il baby Enrico Brignola, seconda punta, esterno destro, di 19 anni. E’ un ragazzino interessante, vedremo come potrà trasformarsi l’interesse viola magari formalizzando un’offerta. Il giocatore era valutato fino a qualche tempo fa un paio di milioni, ma adesso il Benevento ne chiede almeno quattro. Già che c’era, Corvino ha dato un’occhiata anche a Venuti che dopo il prestito dovrebbe rientrare alla base a fine stagione.