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UN PERIODO COMPLICATO E LA MIGLIORE STRADA POSSIBILE: QUELLA DEI FATTI (SOPRATTUTTO A GENNAIO)

di Tommaso Loreto

Dalla mail partita in ritardo in direzione TAS a quelle partite qualche anno prima verso l’indirizzo del procuratore di riferimento il passo è breve. E' un momento certamente poco piacevole per la Fiorentina, quasi non bastassero i pareggi in fila (tutti maturati nonostante i vantaggi iniziali) il club viola finisce per far parlare di sé per aspetti lontani dal rettangolo di gioco. Eppure che con Fali Ramadani, negli anni, gli affari fossero stati parecchi era aspetto ben conosciuto, così come non era stato difficile immaginare quale situazione di caos potesse regnare in casa viola in quel fatidico gennaio 2016, quando la direzione della Fiorentina cambiò repentinamente traiettoria tornando a dinamiche più simili al passato. 

Si trattò di un’annata di vera e propria transizione, quella finita nel mirino per le rivelazioni rilanciate ieri dalla Romania sull’acquisto del giovane Ianis Hagi. Il quale per inciso arrivò al termine di quella stagione (nell'estate 2016 e non nel 2015 come sostenuto dalla testata romena) passata alla storia per il primato in classifica lentamente perso al pari del savoir-fare di Paulo Sousa. Mentre Daniele Pradè si preparava a fare le valigie, e Angeloni volava inutilmente in Sudamerica per Mammana, in casa viola non era semplice capire cosa stesse realmente succedendo, fatto sta che gli arrivi di Tino Costa, Kone e Benalouane (oltre a quelli di Zarate, Tello e Schetino) sono rimasti ben impressi nella memoria di tutti. 

Fu in quel momento che la Fiorentina decise di tornare al passato, cominciando l’avvicinamento a Pantaleo Corvino poi culminato nel suo ritorno a Firenze per un’esperienza bis in viola. Quelle che sono state le finestre di mercato successive, e i risultati nella seconda stagione di Sousa e nella prima di Pioli, sono oggi storie note, un po’ meno la reale convenienza sportiva di talune operazioni. Non soltanto nel caso del giovane Hagi. Archiviati i tempi delle spese sostenute per le squadre di Prandelli e Montella è stato più o meno da quel momento che è partita la forte spending review della Fiorentina votata al risanamento del bilancio, ed è piuttosto nell’ottica del prossimo mercato invernale che serve interrogarsi su quali intenzioni abbia la società per inseguire l’Europa. 

Anche perchè che determinati ambiti del calcio siano oggi esclusivo territorio dei procuratori più potenti è abitudine persino antica, e assai diffusa. Un po' tutti i club hanno spesso avuto figure di riferimento per il proprio mercato, il bilancio è semmai da effettuarsi sulla proporzione dei costi e dei benefici garantiti da certi canali, a cominciare dal valore dei giocatori arrivati per finire con i risultati conseguiti dalle squadre in questione. In passato, a Firenze, aver scelto giocatori di una determinata scuderia ha fruttato prima in campo e poi nel bilancio, si tratta allora di capire perchè nelle ultime stagioni dei due aspetti abbia difettato soprattutto quello legato ai risultati. 

Pioli intanto ha chiesto un attaccante a fronte di un momento che racconta di grosse difficoltà in attacco, ma anche a centrocampo resta l’incognita Norgaard che potrebbe spingere Corvino a valutare altri nomi di mediani (Berge del Genk è un esempio). Sarà di fronte a queste richieste che la Fiorentina dovrà farsi trovare ricettiva, almeno per consentire a squadra e tecnico di poter coltivare quelle ambizioni europee recentemente ridimensionate dei risultati. Anche perché l’ulteriore tegola caduta in questi giorni sui viola è l’infortunio che terrà fuori Pezzella per una ventina di giorni. Il capitano è un vero e proprio riferimento in campo e fuori, farne a meno non sarà per niente semplice. 

E così, mentre si studia l’organizzazione di un ritiro invernale a Malta, la Fiorentina vive giorni complicati, nei quali anche quel lieve processo di cicatrizzazione della ferita tra proprietà e tifosi, avvenuto grazie alle vittorie in serie al Franchi, sembra di nuovo interrotto. Marginali o meno le vicende emerse intorno alle troppe mail partite da casa viola hanno nuovamente avviato un’emorragia di consensi nei confronti della proprietà che, per inciso, prima o poi dovrà anche chiarire definitivamente gli aspetti oscuri della vicenda stadio.

Nonostante dai recenti incontri sia filtrato ottimismo, resta più di un interrogativo aperto su aspetti economicamente molto rilevanti. Di recente il vice presidente Salica ha dato per imminenti anche gli annunci sul centro sportivo per le giovanili, struttura che farebbe un gran bene a tutto il movimento viola, dunque idee e obiettivi paiono esserci. Non resta che augurarsi che dal mercato a tutto il resto più che con parole di difesa la Fiorentina risponda con veri e propri fatti, non c'è strada migliore per lasciarsi alle spalle un biennio di assenza dal palcoscenico europeo.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it