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UNA FIORENTINA DA SECONDO TEMPO… QUALCHE INTERPRETE SOTTO TONO MA DOPO 11 GARE BILANCIO POSITIVO. CASTROVILLI GIÀ 3 GOL, VLAHOVIC ORA MERITA PIÙ SPAZIO, CHIESA CON LA FEBBRE

di Mario Tenerani

Gervinho e Castrovilli hanno firmato questo pareggio umido del Franchi anche se il punto ha fatto più bene al Parma che ai viola. Il risultato però è la foto fedele di una partita non giocata dalla Fiorentina nel primo tempo. “Siamo stati superficiali, poi invece abbiamo cambiato marcia”, ha detto Castrovilli appena finita la gara. Gaetano, per inciso, è arrivato al terzo gol in serie A in appena 11 gare, il secondo consecutivo segnato di testa. Sul perché la Fiorentina sia stata superficiale non ci sono motivazioni ufficiali e questo è curioso. Montella nel dopo gara ha confermato con onestà intellettuale la tesi del suo talento, ma ha anche aggiunto che non conosce le ragioni, aggiungendo che magari potrebbero essere molteplici. Ecco, a questa Fiorentina siamo disposti a perdonare tutto, tranne la superficialità. L’intelligenza di Castrovilli e dei suo compagni spingerà il gruppo a non ripetere certi approcci sbagliati alle partite. Vero che i viola erano ancora orfani degli squalificati Ribery (ha scontato la seconda delle tre giornate) e Pezzella, oltre a Caceres infortunato - pilastro delle difesa - e Lirola acciaccato pure lui, ma in miglioramento visto che è andato in panchina. 

Il Parma, comunque, non era da meno: aveva ai box l’ex viola Laurini, quindi Grassi, Inglese e Alves. La squadra di D’Aversa si è spalmata bene sul campo, chiudendo tutti gli spifferi, pronta a riallungarsi in contropiede. Prima Gervinho ci ha provato e dopo, quando Chiesa ha perso palla alla trequarti del Parma, è partito come una freccia servito dal’ottimo Kucka portando gli emiliani in vantaggio.  

Federico ha sbagliato, non ci sono dubbi, ma anche chi gli stava dietro, parliamo di marcature preventive, si è disposto male. Quando Gervinho ha acceso il turbo la linea difensiva era sbilanciata e disordinata: bisogna sapere che quando c’è uno come l’ivoriano le sorprese negative sono sempre in agguato. 

In questa frazione le Fiorentina è stata lenta, prevedibile - schierata con una sorta di 4-4-2 - perché Ghezzal faceva più il centrocampista che l’attaccante -, distratta e molto superficiale anche nei passaggi. I viola non hanno tirato in porta, mentre il Parma ha avuto prima una chance sempre con Gervinho, bravissimo Dragowski, e poi ha realizzato. Boateng insufficiente; Chiesa nettamente al di di sotto come rendimento, ma ha giocato con la febbre e allora il giudizio va rimodulato perché comunque è stato molto generoso; Castrovilli meno lucido del solito, si rifarà nel secondo tempo; Ghezzal più centrocampista che attaccante, ma poco incisivo; Pulgar e Badelj senza squilli. Questo il consuntivo iniziale. 

Come era accaduto a Reggio Emilia primo tempo sbagliato, ripresa convincente. Montella appena cominciata la seconda parte della gara ha buttato dentro Vlahovic, tolto Ghezzal, ripensato al modulo passando alla difesa a tre con Chiesa a tutta fascia e Dalbert suo omologo dalla parte opposta. Sarà casuale, francamente pensiamo di no, ma le operazioni di gioco viola sono subito decollate: la formazione è apparsa più equilibrata e bilanciata sulle ali.  

La sensazione è che la formazione, almeno in questa stagione, sia predisposta per giocare a tre dietro. Da un buon cross di Dalbert è sbucata la testa di Castrovilli: un bel gol aereo, davvero. Nel secondo tempo, però, è stato bravo un’altra volta Dragowski a neutralizzare il pericolo Gervinho: forse sarebbe il caso di applaudire di più il polacco, mentre invece su di lui grava sempre una nube di scetticismo. 

Vlahovic che ha dato più profondità ai viola rispetto a Boateng, ha avuto due possibilità, ma non è riuscito a convertirle in gol. Può succedere, soprattutto quando si è nati nel 2000, altro dettaglio che pare sfuggire a molti. Dusan adesso merita più spazio e Montella è pronto a darglielo. Boateng è utile per lo spogliatoio per la sua grande esperienza, ma al momento Vlahovic sembra dare più garanzie.  

Bene Ranieri e Venuti: il secondo è stato coinvolto nella sbandata difensiva sulla rete parmense però il resto della gara è stato robusto, soprattutto con due recuperi meravigliosi su Gervinho. I ragazzi del vivaio viola crescono, hanno pochissime presenze in A, ma migliorano a vista d’occhio.  

Sono passate 11 partite, quasi un terzo del campionato, la Fiorentina cammina speditamente: è ottava e perfettamente in linea con i programmi. Il bilancio è positivo, è facile rendersene conto. Basta fare due conti, economici e morali.