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UNA ROSA TAGLIA L NON XL, ITALIANO LA VUOLE GESTIBILE. CABRAL E JOVIC: I DUE NUMERI 9, NON ARRIVANO ALTRI ATTACCANTI. GLI ESTERNI DEVONO FAR GOL. GOLLINI, DODO, JOVIC: CI SIAMO. MILENKOVIC IN USCITA

di Mario Tenerani

Ci sono due dati apparentemente in contraddizione, ma che in realtà stanno bene assieme: al momento Italiano ha a disposizione, tra prima squadra, prestiti di ritorno, esuberi, la bellezza di 49 uomini. Questo gruppo però andrà asciugato, non solo per esigenze economiche del club, ma anche perché Italiano è un “giovane-vecchio”. 

L’allenatore della Fiorentina è il nuovo che avanza, innovatore tra i tecnici emergenti, ma non è fuori dalla realtà. Non è un integralista. Sa coniugare, meglio di altri, novità con tradizione. Rottamare per rottamare è la madre di tutti gli errori perché non tutto ciò che viene dal passato, in questo caso parliamo di calcio, è da buttare. 

Le rose extra-large sono un errore. Lo dicevano gli allenatori di una volta anche se la vulgata moderna ha portato alla costruzione di squadre con 28-29 elementi o addirittura di più. Trent’anni fa le rose si facevano con 16 giocatori più 4-5  “primavera” forti. Gli impegni sono cambiati e aumentati, dunque si è reso necessario allargare un po’ i gruppi, ma un conto è inserire qualche giocatore in più, un altro è creare rose ingestibili. Quando un allenatore il giovedì in partitella finisce le casacche e alcuni stanno a guardare, per lui è una situazione mortificante. Italiano è un “giovane-vecchio” per questo. Ha coraggio e idee, gioca all’attacco, non subisce l’avversario, lo aggredisce, ma nella gestione delle risorse umane si affida alla sana tradizione del passato. 

La società gli metterà a disposizione una rosa taglia L e non XL. 

Il segreto di un gruppo equilibrato anche nel numero si scopre pure in allenamento: per avere una seduta, col massimo dell’attenzione, bisogna che tutti siano coinvolti e tutti diano il massimo nei duelli, nel il gioco delle coppie. Per un titolare serve la sua alternativa. Più quest’ultima è all’altezza, più alta è la competitività della esercitazione. 

Un tecnico come Italiano ha necessità di un’attenzione profonda e non può avere gente ai margini. In attacco nelle prove del 4-3-3 da una parte ci sarà Cabral, dall’altra Jovic. Non è previsto un terzo centravanti in rosa. Se resta Kokorin tocca a lui combinare qualcosa, visto che fino ad oggi è stato un fantasma, altrimenti Italiano cercherà di utilizzare gli esterni in chiave gol. Gonzalez, in emergenza, può fare il centravanti, ma in assoluto deve fare più gol, così come i suoi colleghi di fascia. Anche in mediana e in difesa ci dovranno essere coppie affidabili, senza eccedere. Il ritiro di Moena sarà utile a Italiano per tirare in prima squadra quei 4-5 giovani pronti a dare una mano. 

Inizia la settimana della fine delle vacanze dei viola. E in questi giorni che ci separano dal via dei lavori a Moena, arriveranno quasi sicuramente nuovi innesti. In porta Gollini è quasi fatto. Sarà lui a contendersi il posto con Terracciano anche se il viola piace molto a Sarri. Per Dodo’ siamo ai dettagli: l’affare dovrebbe essere ormai definito. Jovic arriverà in prestito con obbligo di riscatto tra un anno: la manovra sarà intorno ai 25 milioni. Poi ci sono altre piste, come quelle di Praet, che sembrano un po’ più complicate. 

Milenkovic, nonostante il lavoro ai fianchi di Italiano, è in uscita: l’Inter fa sul serio, ma attenzione anche ia movimenti della Juventus. Ci sono buone possibilità che il serbo purtroppo se ne vada, ma è ancora da decifrare il nome del suo sostituto. Casale andrà alla Lazio, mentre Kjaer del Milan non si mostra facile da raggiungere. E’ tutto da verificare che Pioli lo lasci partire. 

Sta nascendo la nuova Fiorentina, ci sono segnali di ottimismo.