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UNA SETTIMANA PER RISPARMIARE 7,4 MILIONI DI INGAGGI: LA FIORENTINA CI PROVA. CUADRADO, OCCHIO AL COLPO DI CODA DI ABRAMOVICH. CASO MEXES: È UN BOMBA LIBERA TUTTI?

di Pietro Lazzerini

Sono ore frenetiche negli uffici della società viola. In questi ultimi giorni di calciomercato infatti, la Fiorentina punterà a liberarsi di circa 7,4 milioni lordi di ingaggi. Sono cinque i nomi sui quali stanno lavorando Pradé e Macia: Josip Ilicic (2,2 milioni lordi); Mounir El Hamdaoui (1,8 milioni lordi); Andrea Lazzari (1,4 milioni lordi); Oleksander Iakovenko (1,2 milioni lordi) e infine Ahmed Hegazy (900mila euro lordi). Un lavoro complicato visto che alcuni di questi giocatori faticano a ricevere anche una sola squadra interessata. Lo sloveno, che ha rotto ogni rapporto con Montella e con la società, continua ad essere nel mirino di Torino e Bologna. Se fosse per i viola, andrebbe a giocare nel club guidato da Diego Lopez, lui invece attende una proposta dai granata che tarda ad arrivare. Alla fine andrà via, ma solo nelle ultime ore di calciomercato, quando la paura di restare sei mesi in panchina a guardare gli altri salirà anche nel cuore del numero 72. El Hamdaoui ha ritrovato un po' di estimatori in seguito alle presenze di fine 2014. Ha mostrato di essere in condizione e di poter ancora dire qualcosa in Serie A. Tramontate al momento le ipotesi di un interessamento dagli Emirati Arabi, la squadra più vicina al giocatore è il Cagliari. Zola ci sta pensando perché lo ritiene utile sia come prima punta che come possibile riserva di Sau. La Fiorentina ha trovato anche l'accordo con lo Spezia per Andrea Lazzari, ma al momento sta aspettando la risposta del giocatore, un po' come sta accadendo nel caso di Ilicic. Il centrocampista valuta la possibilità di scendere di categoria, se non arriveranno chiamate più interessanti, andrà a giocare in Liguria. Iakovenko è il giocatore che è più vicino a restare a Firenze. Non sono arrivate proposte, né sondaggi. Gli intermediari viola lo stanno offrendo tra Serie A e B, ma nessuno risponde positivamente alla possibilità di rilevarlo in prestito. Finito il mercato è possibile anche che si parli di rescissione, anche perché il giocatore è proprio al di fuori da qualsiasi radar di Montella. Ultimo uomo da piazzare Ahmed Hegazy. La Fiorentina lo vuole cedere solo in prestito secco, per questo fa fatica a piazzarlo. La società crede molto in lui e dunque sta aspettando l'occasione giusta. Il Bologna è pronto all'assalto nel caso in cui saltasse l'affare Gastaldello, ma allo stesso tempo si è informato anche lo Spezia nel corso dei dialoghi per Lazzari. Se Pradé e Macia riusciranno a piazzare questi uomini, allora il mercato, agli occhi della proprietà, potrà dirsi soddisfacente. Capitolo Cuadrado. Il giocatore ha dato il via libera a trattare con il Chelsea, non perché non si trovi bene a Firenze dove resterebbe comunque contento quanto meno fino a giugno, ma perché ha ancora grande voglia di cambiare campionato e confrontarsi con i più grandi giocatori del mondo, anche in Champions League. La Fiorentina aspetta e si guarda intorno.Il cauto ottimismo degli ultimi giorni cresce di ora in ora con l'avvicinarsi della scadenza delle trattative. Abramovich però è un presidente che ci ha abituato anche a colpi dell'ultimo minuto. Se parte Shurrle, l'ottimismo avrà una brusca caduta. Infine una battuta sul caso Mexes. La Fiorentina viene regolarmente punita per i gesti antisportivi che i propri giocatori commettono in campo. Basti pensare a Borja Valero e più di recente Savic, non c'è niente di male in questo, a parte il fatto che come sempre in Italia vige la legge dei due pesi e due misure. Il difensore francese rossonero ha strangolato pubblicamente un avversario, lo ha aggredito a più riprese, segnando una delle pagine più brutte del nostro calcio, almeno negli ultimi dieci anni. Era auspicabile una squalifica a tempo, non a giornate, qualcosa che servisse da esempio ed invece non è arrivata. Savic è stato punito giustamente, quello che non è giusto è il metro di giudizio. A questo punto viene da chiedersi se non sia meglio dare libero sfogo ai propri impulsi in campo, tanto, se la squalifica deve essere la stessa di un gesto scomposto e non cattivo...