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UNA SOSTA OBBLIGATA PRIMA DI RIPRENDERE LA NAVIGAZIONE A VISTA

di Tommaso Loreto

Il brutto della sosta, oltre una Nazionale stancante, è quello di doversi trascinare oltre il tempo le delusioni accumulate prima dello stop. E per la Fiorentina gli ultimi tre risultati hanno avuto il sapore di una lenta discesa. La buona prova quanto meno caratteriale di Torino e il primo tempo della gara con l'Atalanta hanno lasciato spazio alla fragilità difensiva palesata prima contro Gomez e compagni, poi contro il Chievo.

E come era praticamente successo dopo le prime due giornate di campionato, con due sconfitte consecutive con Inter e Sampdoria, il fermarsi del calendario spinge nuovamente l'universo viola verso l'anonimato e la conseguente apatia. In assenza di un gioco che non poteva già esserci a ottobre per i noti motivi è difficile persino individuare chi potrebbe indossare il ruolo di leader di un gruppo che ancora deve capire i propri limiti.

Problematiche che sul campo Pioli proverà a correggere, già da domenica contro l'Udinese, ma che lontano dal Franchi sembrano rispecchiare il silenzio che proviene dalla proprietà. A fronte dei contatti interni che i protagonisti hanno più volte certificato non si registrano indicazioni, presenti o future, nonostante le stesse priorità di mercato rimandino a decisioni da prendere a breve. Sull'adeguamento di contratto di Chiesa, per esempio, o sui rinnovi di Astori e Badelj.

Quasi che, in attesa di tornare a vivere questo campionato giornata per giornata, senza troppe previsioni e tabelle da rispettare per inseguire l'Europa, sia impossibile guardare oltre il termine di questa stagione. Per forza di cose, oggi come oggi, la Fiorentina naviga a vista.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it