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UNA SQUADRA CHE GIÀ INCURIOSISCE. ARRIVATI NOMI BRILLANTI MA IL BANCO DI PROVA È PER LA VECCHIA GUARDIA. IL 10 A PJACA È GIÀ UN CASO (INUTILE)

di Luciana Magistrato

Ed ora la parola passa finalmente al campo. Dopo gli ultimi acquisti (e qualcuno ancora in canna) le attese su questa Fiorentina per quanto mi riguarda sono molto più alte del solito, non perché sono arrivati dei fenomeni in squadra, visto che quelli purtroppo possono permetterseli in pochi club in Italia (anzi, per ora solo la Juve), ma perché la curiosità e la voglia di riprendere un cammino importante intrapreso lo scorso campionato è tanta.

Sul banco di prova non ci sono tanto i nuovi, o meglio non solo loro, ci saranno invece tutti i giocatori che nella prima parte del 2018 hanno stupito e soprattutto emozionato. Da Simeone, Milenkovic e Chiesa in particolare mi aspetto ancora una crescita tecnica e di personalità mentre vorrei conferme da molti altri; da Veretout (anche se rientrerà solo con l'Udinese) sul fatto che non ci siamo sbagliati sul suo conto, anche se i gol dovessero essere meno (soprattutto se dovesse essere più bloccato dietro come impostazione di gioco), da Pezzella che ha una fascia pesante da onorare in campo e fuori, da Biraghi che quest'anno avrà (si spera) una maggiore concorrenza, da Benassi che deve dimostrare che le critiche non gradite (come detto da lui a Moena) erano davvero ingiuste... insomma a loro ci siamo affezionati come a degli amici fraterni dopo la rincorsa fatta e la tragedia del 4 marzo affrontata da uomini veri e come un gruppo unito tanto da volerci essere in quel gruppo. Se un giocatore come Gil Dias ha sentito il bisogno di ringraziare e salutare Firenze che non lo ha mai risparmiato, un motivo ci sarà e va ricercato in quello spirito. La speranza è che si riparta da quello spirito appunto, scoperto con dolore e per necessità, ma troppo importante e bello per essere disperso.

E la speranza è che non lo dimentichino neanche i Della Valle quello spirito che per una volta, dopo tanti anni, li ha fatti sentire di nuovo un tutt'uno con i fiorentini. Sarebbe un peccato sciupare tutto e dimostrare ai detrattori che hanno ragione, sulla loro indifferenza e sullo stadio (sulla realizzazione del quale nessuno ora scommetterebbe un euro). E a proposito di euro, Corvino con quelli a disposizione ha fatto una buona squadra, che sta per arricchirsi anche di altre pedine a partire da Edimilson, ha portato tutti giovani di belle speranze (a parte Mirallas che ha esperienza), sui quali vale la pena puntare anche solo per una stagione. E chi se ne importa infatti delle formule? Personalmente sono stufa di pensare al futuro, sacrificando il presente. In questi anni si tende sempre a pensare al futuro, "il prossimo anno faremo", "sistemeremo" "compreremo"... e intanto sfugge il presente. Se per una volta succede il contrario, prendendo giocatori piacevoli e pronti alla A ma che potevano essere presi solo scendendo a compromessi, io sono contenta, anche se Gerson e Pjaca non hanno certo lo stesso impatto di Rossi e Gomez di qualche stagione fa (e meno male verrebbe anche da dire visto il risultato...). Gerson e Pjaca torneranno al club di appartenenza? Speriamo allora che sia questa la loro stagione migliore e da protagonisti tanto da pensare loro stessi che Firenze vale più di Roma o Torino.

Proprio per la formula con il quale arriva, ha già fatto molto discutere la maglia numero dieci che sarà affidata (e questa è una certezza) a Pjaca. Considerando che quel numero l'hanno fatto portato Maspero, Olivera, El Tanque Silva ed Eysseric, non vorremo mica negarlo a Pjaca che è un talento vero (deve ritrovare forma e fiducia) e per venire a Firenze ha rinunciato ad altre offerte? Se poi dovrà comunque tornare alla Juve, pazienza, l'importante è che ci faccia godere ora e che per sostituirlo arrivino altri all'altezza. Darlo ad altri cresciuti nel vivaio d'altronde non ha portato bene in passato e, magari, a Chiesa - unica alternativa ammessa - non interessa.