UNA SQUADRA DA APPLAUDIRE PER L’ANIMA, MA SERVIRÀ TEMPO PER ASSEMBLARLA. SE IL MERCATO NON PORTERÀ QUALCOSA, SARÀ UNA STAGIONE ABBASTANZA DIFFICILE. I 40 MILIONI IN CASSA SI SPIEGANO MALE: FIRENZE NON LO CAPISCE…
Diciamolo con franchezza: la Fiorentina non meritava questa sconfitta. Primo tempo disastroso, vero, ma ripresa solo viola dentro la partita, ad eccezione del gol divorato da Caprari dopo il rientro in campo. Sono state due squadre diverse, Pioli opportunamente ha corretto quella iniziale: errori di tutti, ma non si può ignorare una falla a destra. Certo, resta il risultato: due sconfitte, zero punti, cinque gol presi e uno fatto. Il campionato è cominciato molto male, ma al di là dei professionisti dell’ottimismo, in tanti si aspettavano una partenza in salita.
Ribadiamo il concetto: serviranno un paio di mesi prima di vedere la vera Fiorentina, del resto i nuovi sono arrivati solo alla fine di agosto, non si poteva pretendere di più. In mezzo alla tempesta, però, si vedono alcuni squarci di sole: intanto rispetto all’anno scorso questo gruppo ha più “garra” - sarà per la presenza del Cholito -, corre, si batte su ogni pallone, ha sangue che scorre nelle vene. Poi Simeone e Benassi sono certamente due ottimi elementi. L’argentino lotta come un leone. Mentre Biraghi pur essendo normale sul piano tecnico ha mostrato una buona inclinazione al cross. Dopo ci sono altre riflessioni: Gaspar non ha nulla del terzino… E’ un esterno offensivo che spinge tanto, suo l’assist dal fondo. Lo vedi infatti solo in attacco, ma ignora cosa sia la fase difensiva. Ad oggi Gaspar sembra più l’alternativa a Gil Dias che di Tomovic… Veretout non ci è piaciuto: svagato sul piano tattico e tecnicamente poco scintillante. Probabilmente sta pagando l’ambientamento, quantomeno vogliano pensare così… Peccato per l’infortunio a Eysseric perché ha qualche buona giocata in canna. Gil Dias alterna luci ed ombre. Pezzella alla lunga sarà utile, ma per impostare la manovra da dietro ci vuole Astori, l’argentino ha un piede ruvido.
La Fiorentina è un cantiere aperto, ha bisogno dell’aiuto della sua gente e la Fiesole lo ha capito subito, fin dal ritiro, sostenendo con grande amore i viola in campo. Il momento è delicato: adesso ci sarà la sosta e alla ripresa i viola saranno a Verona. Ci sono tutti gli indicatori per sospettare che sarà una stagione difficile. Occorreranno testa fredda e cuore caldo. Pioli dovrà lavorare tanto, ma sarebbe corretto da parte della società sostenerlo. La squadra ha ancora bisogno di innesti, con una sorta di priorità per la fascia difensiva a destra.
Le decisioni non spettano a Corvino, capo dell’area tecnica, lui deve solo non sbagliare colpi, cioè centrare il bersaglio. E’ la proprietà che apre o chiude i rubinetti. E deve uscire dalla palude scegliendo di battere forte la strada della cessione, per altro annunciata con chiarezza il 26 giugno scorso oppure cambiare idea e rilanciare. I rumors raccontano che la seconda ipotesi sia più che remota. Il rilancio appartiene al trapassato remoto dei Della Valle. Quindi non resta che attendersi in tempi più o meno brevi il passaggio di mano. Del resto sia il comunicato che la piega data alla campagna acquisti-cessioni - con un saldo attivo di una quarantina di milioni oltre ad un sensibile abbassamento del monte ingaggi -, rappresentano prodromi di un’uscita definitiva dal calcio. E’ un film già visto, basterebbe ogni tanto rileggere la storia: ai tempi dei Pontello andò nella stessa maniera.
La domanda, semmai, è un’altra: va bene vendere, ma vale la pena presentare una squadra con così tante incognite? Tante scommesse tutte insieme? Che senso ha tenere nel salvadanaio 40 milioni, ammesso che questa sia la cifra giusta, rischiando di andare incontro ad un campionato fragile? Gli spifferi che filtravano a luglio dalla società raccontavano una cosa molto semplice: tanto entrerà in casa e tanto uscirà. Ci riferiamo ai milioni. I conti sono perfetti, il club viola è un esempio di bilancio candido e ben gestito. E allora? Il concetto della riserva così opulenta si spiega male. Firenze stavolta non lo capirà. Meno male che il mercato è aperto fino a giovedì…