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UNO TRA KOUAME E BELTRAN VIA A GENNAIO. IL TORINO VUOLE L'IVORIANO, LA ROMA PARISI. VICE KEAN? DIPENDE DA PALLADINO. DJURIC POTREBBE ESSERE UN'IDEA... LA FIORENTINA C'È, A LECCE SERVE UNA RIPROVA

di Mario Tenerani

E' ancora presto per parlare di mercato, quasi sicuramente sarà la prossima sosta di novembre ad accendere il semaforo verde per trattative, pensieri e chiacchiere. Ma un ragionamento si può comunque già imbastire, grazie anche alla serenità di inizio autunno. In questo periodo il mercato non è un'esigenza, ma una visione a largo raggio. 
Ci sono intanto due considerazioni da fare in premessa: la prima riguarda la bontà della rosa allestita dal club, al netto di qualche limite. Il gruppo viola ha qualità altrimenti non fioccherebbero le indiscrezioni circa i corteggiamenti di altre società per prendersi qualche giocatore di Palladino. 

La seconda riguarda i miglioramenti che Pradè e Goretti potrebbero apportare subito dopo Natale. Ricordando sempre che la sessione invernale, oltre ad avere spazi temporali ridotti, è di grande difficoltà perché non è semplice trovare il giocatore che ti serva, utile a risolvere i problemi del ruolo specifico. 

Stavolta la Fiorentina dovrà forse pensare prima a sfoltire la rosa e dopo ad arricchirla. In attacco, ad esempio, dovranno essere fatte un paio di riflessioni: rinunciare ad uno tra Kouame e Beltran e poi, eventualmente, individuare un vice Kean, ma solo se Palladino chiederà questa opzione. Perché è chiaro che solo lui potrà stabilire, in base ai calciatori che ha già, se rinunciare a qualcuno e buttarsi su qualche altro. 

Kouame è in odore di rinnovo (fino al 2027), ma questo elemento non è dirimente. Si può cedere o prestare anche un giocatore che ha appena allungato il contratto. Il Torino è in affanno perché ha perso Zapata per tutta la stagione, non uno qualunque. E' indirizzato su Simeone del Napoli, ma deve tenere aperti più fronti: Kouame piace ai granata e adesso tra Toro e Fiorentina è tornato il sereno, ci rifermiamo ai tormentati rapporti societari di un po' di tempo fa. Con una bella offerta Kouame potrebbe partire e a quel punto resterebbe Beltran. L'argentino è triste, si sente messo in un angolo. Un po' centravanti, un po' trequartista, un po' seconda punta, un po' di tutto e niente di concreto. La Fiorentina nell'estate 2023 lo aveva prelevato dal River Plate per circa 24 milioni. Beltran non può essere un bidone, nella stagione scorsa complessivamente ha fabbricato 10 reti, ma ora è dentro una bolla involutiva.

E se partisse pure lui? La Fiorentina dovrebbe individuare un vice Kean, altra operazione non banale. Per altri due buoni motivi. Primo: Kean è esploso a Firenze ritrovando se stesso proprio perché la Fiorentina lo ha fatto sentire protagonista come mai, forse, gli era capitato in carriera. Come? Dandogli una maglia, coccolandolo, credendo in lui fortemente e non mettendogli alle spalle una concorrenza feroce. Sarebbe un errore decisivo a gennaio portare in riva all'Arno un attaccante di pari valore o di poco inferiore. Il rischio di perdere Kean sarebbe altissimo. Ci vorrebbe una punta di grande esperienza, pronta a giocarsi un'avventura affascinante in una grande piazza: Palladino, perché no, potrebbe ripensare a Milan Djuric che il tecnico nel gennaio 2024 volle ad ogni costo a Monza. Si narra di una cena interminabile durante la quale Palladino - che evidentemente sa farsi ascoltare - martellò Galliani fino allo sfinimento pur di avere il il numero nove del Verona. Galliani tra il dolce e il caffè cedette e Djuric in 17 partite segnò 4 gol importanti, uno dei quali alla Fiorentina di Italiano. Abbiamo capito che a Palladino - seguendo la semantica di Spalletti - in attacco ama il "boccione da due litri", cioè il pivot o pilone conficcato nel cuore delle difese avversarie, in grado di lottare, smistare, segnare anche di testa. Per adesso Djuric nel Monza ha giocato 6 gare, di cui 5 da titolare, firmando 2 gol (uno ancora alla Fiorentina, magari è destino...).  
Un altro che riceve lusinghe e che a Firenze sembra chiuso è Fabiano Parisi. Adesso in quella fascia mancina sono in tre: l'ex Empoli, Gosens e Biraghi. La Roma è attratta da Parisi, lo stima e questo deve far capire che per la Fiorentina non è stato un acquisto sbagliato anche se qualcosa in questi mesi deve essere successo. Nei panni della società non ci priveremmo del suo cartellino. Ma non c'è dubbio che Parisi abbia bisogno di andare a giocare per recuperare posizioni.  

Non sono solo queste le situazioni in bilico: pensiamo anche a Sottil e Ikonè, un futuro viola molto incerto per loro. Mentre in difesa il passaggio dallo schieramento a tre a quattro ha fatto improvvisamente ritrovare abbondanza nel pacchetto arretrato. C'è stata la scoperta di Comuzzo che oggi merita di giocare titolare e in più dopo le vacanze natalizie arriverà Valentini dall'Argentina. Moreno, poi, lo abbiamo visto solo una volta e quindi dobbiamo conoscerlo a fondo. La porta con De Gea è blindata e alle sue spalle c'è uno affidabile come Terracciano. Morale: ci sono molte cose positive e qualcosa da affinare. Con calma e pazienza la Fiorentina potrà crescere ancora. 

Il campionato dei viola ripartirà da Lecce dove la squadra di Palladino sarà chiamata a confermare tutte le belle sensazioni affiorate col Milan. Sarà la prima di 7 gare tra campionato e coppa, delle quali 5 in trasferta: il mini-ciclo di ferro terminerà a metà novembre in coincidenza con il prossimo stop per le nazionali. Quello sarà il momento giusto per stilare un primo bilancio della stagione.