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VAI JACK PRENDITI L’ITALIA, LA MERITI. SPALLETTI LO LANCIA CONTRO MALTA. LABORATORIO ITALIANO: TANTE IDEE. QUARTA LA PIÙ INTRIGANTE. ESTERNI IN GOL SONO UNA GRANDE NOTIZIA

di Mario Tenerani

Non ci sono certezze, ma speranze per chi stima Bonaventura. Jack stasera alle 20,45 a Bari potrebbe partire titolare al posto di Tonali, coinvolto nel caos scommesse. Spalletti ha una grande considerazione del centrocampista viola, non solo per le indiscusse qualità tecniche e realizzative, ma anche per il lato umano. E infatti ieri sera in conferenza stampa a Bari il ct azzurro è stato esplicito: “Perché non dovrebbe esserci spazio per Bonaventura? È in un momento in cui sta giocando un grandissimo calcio, sta facendo vedere la maturazione di tutti gli insegnamenti che si è procurato da solo, perché è un ragazzo intelligente e in questo momento meritava. L'altra volta già meritava, io ho avuto un po' di possibilità, ma già lo meritava. Può far parte dell'undici iniziale, sicuramente”.

Le parole di Bonaventura mercoledì scorso a Coverciano sono state il manifesto dell’altra faccia del calcio, quella intrisa di sudore e fatica: “Faccio vita da professionista, vado a letto presto la sera, credo solo nel lavoro perché alla fine porta i risultati”. Nessuno si meravigli, dunque, se a 34 anni torna in Nazionale. Questa è la strada, la via da indicare ai giovani senza cuffie e ciondolanti, la citazione è di Spalletti. Ecco perché il ct stravede per Jack e i suoi simili. Non a caso l’uomo simbolo del suo Napoli tricolore è stato Di Lorenzo, un altro calciatore con la testa giusta. Firenze tiferà per Bonaventura stasera, sperando davvero che il ‘violazzurro’ al San Nicola contro Malta sfoderi una prestazione delle sue. Si è commosso e ha fatto commuovere chi era nell’aula di magna di Coverciano quando ha dedicato la ritrovata maglia azzurra al padre Gianfranco, scomparso un anno fa. Applausi Jack, ti meriti tutto. 

In un frangente così delicato per il calcio italiano, siamo di nuovo dentro ad una tempesta per le scommesse, una bella gara di Bonaventura sarebbe il messaggio più, la normalità al comando. 

Laboratorio Italiano, in riva all’Arno. L’Italia, intesa come serie A, ha scoperto definitivamente il gioco della Fiorentina. Il detonatore è scattato a Napoli, domenica scorsa. In quella notte così autorevole sul piano della manovra, molti addetti ai lavori hanno dichiarato di essere rimasti incollati al video, magnetizzati da come si muoveva in campo la squadra di Italiano. Ci sono indicatori generali che spiegano come nel complesso la Fiorentina sia lievitata nella qualità. La produzione assoluta dei gol, ben 24 in 12 gare, e non solo: in rete finalmente vanno anche gli esterni. Al di là del campione Gonzalez, già a quota 7 tra campionato e coppe, hanno timbrato pure Kouame, Ikonè e Brekalo (il suo centro al Maradona è valso il titolo di dodicesimo marcatore del gruppo in altrettante gare fino ad oggi disputate dai viola). All’appello manca Sottil, lo attendiamo con fiducia. 

Le soluzioni offensive sono aumentate, non c’è dubbio, la Fiorentina verticalizza di più anche se è arrivato solo un gol dai centravanti, Nzola contro il Cagliari. Non si può che essere ottimisti perché col gioco non si sbaglia mai, prima o poi il raccolto rende felici. Ma la vera mossa del laboratorio di Italiano, quella che ha fatto discutere per giorni esperti e tifosi, è Quarta ‘assaltatore’. Un’invenzione di Italiano perché con la difesa a 4 ancora una cosa del genere non si era vista. L’Atalanta di Gasperini ha portato a turno in avanti i vari Toloi, Palomino, ora Scalvini, ma molto sui piazzati e comunque in azione sganciati da una linea di tre difensori. 

Quarta no, parte al cuore della retroguardia viola e poi non si piazza in mediana, ad esempio come Calabria nel Milan che per inciso fa il terzino. Quarta si proietta in attacco con le caratteristiche di un centravanti, creando scompiglio nella difesa avversaria. Il gol di Udine, su lancio di Bonaventura col contagiri, è figlio di un inserimento da attaccante di razza che vola nello spazio; così come l’inizio partita a Napoli, una rovesciata alla Pruzzo al limite dell’area piccola e poco dopo il palo colpito sui cui sviluppi è nata la rete di Brekalo. Quanto durerà questa sorpresa? Il campionato italiano è famoso anche per le contromisure che gli allenatori sanno adottare. Qui si studia tutto anche il minimo dettaglio. Può darsi che già nel girone di ritorno a Quarta vengano prese le misure, ma attenzione: l’argentino è intelligente, sa sgusciare, conosce la tempistica dell’affondo e non sarà semplice disinnescarlo. Il paradosso è che Quarta forse devo migliorare di più nelle chiusure difensiva che in attacco… 

Italiano ha leggermente modificato l’assetto difensivo, anzi l’atteggiamento, ma se ne sono accorti in pochi: l’allenatore viola veniva accusato dai suoi detrattori, coloro che amano un calcio più di tradizione, di tenere troppo alta la terza linea. Baricentro alto a 40 metri, raccontavano le grafiche: adesso è sceso a circa 32, sono 8 metri in meno che non segneranno una differenza epocale, ma fotografano bene la correzione che un allenatore intelligente sa apportare. Italiano non è un monaco dello schema, è solo un tecnico in crescita e crescendo sbaglia, corregge e migliora. È una prova di saggezza.