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VERONA AI RAGGI X: ATTENZIONE A TENGSTEDT, HA SEGNATO SOLO UN GOL IN MENO DI KEAN. DUDA, KASTANOS E SUSLOV HANNO UNA QUALITÀ ECCELLENTE

di Alberto Polverosi

Primo dato statistico da considerare: il Verona è l’unica squadra di Serie A con il numero 0 nella casella dei pareggi. Ha conquistato i suoi 12 punti con 4 vittorie e ha perso 7 volte, di cui quattro (tutte di fila) in trasferta. Un dato curioso è che, nei cinque campionati più importanti d’Europa, solo i francesi del Le Havre e il Barcellona non hanno mai pareggiato.

Il lavoro di Zanetti non è semplice: la squadra è ancora una volta molto cambiata. Il suo cannoniere, Casper Tengstedt, è un attaccante danese di 24 anni che, prima di arrivare in Italia, aveva segnato 15 gol nel Rosenborg e 4 la stagione scorsa nel Benfica. In undici giornate ha già realizzato gli stessi 4 gol. A proposito di Tengstedt, attenzione alle sue partenze: è il giocatore che ha segnato più gol nel primo quarto d’ora di gara, tre su quattro. Promette bene, ma tutto il Verona è una promessa. Dopo la miracolosa salvezza dell'anno scorso firmata Baroni, la squadra è di nuovo cambiata per la terza volta in dodici mesi.

Il Verona aveva iniziato il campionato col botto, con due vittorie nelle prime tre gare, tra cui un esordio fantastico con il 3-0 sul Napoli. Poi, dopo aver preso tre gol dalla Juve, ha ottenuto un secco 2-0 a Marassi sul Genoa, diretta concorrente per la salvezza. La batosta di Bergamo (6-1 per l’Atalanta) ha scosso l’ambiente, come la successiva sconfitta a Lecce. Il 3-2 sulla Roma ha rimesso però le cose a posto. Oggi, il Verona ha la classifica che merita, una squadra compatta e di carattere, come l’ha pensata il suo allenatore.

Contro la Roma, il Verona ha approfittato delle imbarazzanti difficoltà dei giocatori di Juric e, da squadra vera, non ha perso l’occasione per conquistare i tre punti. Nonostante venisse da sei sconfitte nelle ultime sette giornate, ha tirato fuori una fiducia incredibile, si è fatta rimontare due volte e alla fine ha piazzato il terzo gol. E’ proprio questo l’aspetto che la Fiorentina deve temere di più: il Verona non si dà mai per vinto, è una squadra che lotta cercando di dare un senso al suo gioco e crede in se stessa.

Non mancano le qualità tecniche, come quelle degli slovacchi Duda e Suslov, di Kastanos e di Serdar, protagonista di una partita con i fiocchi contro i giallorossi. È una squadra concreta, come dimostra questo dato: ha il miglior rapporto tra palloni giocati in area avversaria e gol segnati, con una rete ogni 8,4 tocchi. In questa classifica speciale, il terzo posto è proprio della Fiorentina (che ha migliorato la sua media a Torino, segnando un gol ed entrando raramente in area granata), con una rete ogni 11 tocchi.

Per la Fiorentina, quella contro il Verona è una partita che può servire per dimenticare Cipro e passare la sosta con serenità. Dopo aver interrotto contro l’Apoel la serie di 7 vittorie consecutive, coppa compresa, ai viola resta la striscia di 5 successi di fila in campionato. L’ultima volta che la squadra era arrivata a sei vittorie consecutive è stato nel 2018, con Pioli in panchina.