Vi dovete vergognare, tutti. Guardate come avete ridotto la Fiorentina. Ballardini al Franchi, Vanoli rischia. Contatto Giuntoli: in queste ore si decide
Dopo la nona sconfitta in 15 partite che vale la maglia nera della classifica - comunque sempre più bella di quella arancione, terribile, indossata nella Caporetto col Verona: a proposito complimenti a chi l’ha scelta, deve essere uno che ha a cuore la tradizione viola e il buon gusto… - e dopo l’ennesima prestazione senza testa, anima, garra e strategia, la domanda è netta: nella Fiorentina, dal presidente in giù, c’è ancora qualcuno in grado di arrossire per la vergogna?
Perché fare il viso rosso (come di dice a Firenze) ha qualcosa di nobile. E’ parente stretto della dignità. Non roba da pavidi o ignavi. Significa rendersi conto del disastro che uno ha firmato. La situazione in cui versa la Fiorentina è inaccettabile. Sì, vi dovete vergognare tutti. State mettendo l’autografo su una retrocessione nell’anno del centenario. Rischiate di mettere una macchia che resterà indelebile nella storia.
I tifosi sono distrutti, prostrati, avvelenati. Firenze non vuole retrocedere e invece voi pare che facciate di tutto per andare in quella direzione. Altro che ritiro dorato al Viola Park, come in un hotel a sei stelle e silenzio stampa. Urgono decisioni drastiche, interventismo in purezza. Cari manager viola avete qualche idea da proporre oppure no? Ve lo chiediamo perché questa società sembra il porto delle nebbie.
Guardate come avete ridotto la Fiorentina, che, beninteso, è una cosa seria. Non una normale squadra di calcio. Non un divertimento da pop corn in mano e majorette a bordo campo. La Fiorentina non è un gioco, ma è attaccamento fortissimo. Non è un passatempo. In amore si prova felicità e dolore, si ride e si piange, si condivide e si litiga. Il contrario del divertimento. La Fiorentina è cultura, con buona pace di qualche snob con tre chili di cachemere sulle spalle e l’erre moscia. Cultura, cioè tradizione popolare, storia, vissuto, modo di pensare, agire, riconoscersi in un modello, respirare insieme dentro una comunità. La Fiorentina è tutto questo, macché sport. Chi non lo capisce non può stare qui. Vada a fare altro. Firenze è stufa: lo avete intuito? Avete preso a mazzate un sentimento.
Il presidente ha avuto problemi di salute e per questo è stato costretto a stare lontano da Firenze, ma lui resta il responsabile principale di questo dramma calcistico perché è il numero uno del club. E’ lui che detta la politica societaria. Un esempio recente? Ha autorizzato i propri dirigenti, nell’ultimo mercato, a spendere 92 milioni per il mercato, prelevati dalle casse della società. Eppure, come ha spiegato in un’intervista a La Nazione, è contento, soddisfatto del suo team di lavoro. Persino di chi ha guidato le trattative, Daniele Pradè. Come è possibile che un presidente con la Fiorentina ultima in classifica non trovi nulla di sbagliato? Ma come? Non gli è mai venuto in mente di copiare quelli bravi a fare calcio? Non ha mai immaginato di inserire figure dalle robuste competenze in questo sport anziché affidarsi agli improvvisati? Non si vergogna quando guarda la classifica? Scusate, ma non capiamo. Ci deve essere altro, ma ci sfugge.
Pradè ha sbagliato tutto, un flop, ma quantomeno ha avuto la dignità di dimettersi. Qualcun altro nella dirigenza può imitarlo? Il direttore generale Ferrari dovrebbe fare altrettanto perché lo scempio è sotto gli occhi di tutti. Dovrebbe provare vergogna. Poi c’è Goretti, il nuovo diesse. Promosso da quando se ne è andato Pradè. C’era anche prima, appunto. Dunque, seppur in minima parte ha partecipato allo sfascio. Rispetto agli altri può vantare una conoscenza del calcio, ma zero esperienza ad alti livelli. Si vergogna davanti a questi risultati?
E arriviamo alla squadra. I giocatori si vergognano delle loro prestazioni imbarazzanti? Perché sono loro che vanno in campo. Si rendono conto che non hanno lo spirito di chi lotta per salvarsi? Capiscono che stanno tradendo un popolo? Contro il Verona è stata chiara la differenza tra una squadra che vuole ancora la Serie A e chi la sta salutando. E non sperino di andarsene a gennaio perché dovranno restare qui fino al termine della stagione, come minimo.
Poi c’è Vanoli. E’ il meno colpevole perché è sbarcato in panchina a Genova il 9 novembre e in campionato ha guidato i viola solo in 5 partite. Però anche lui non è riuscito a dare nulla alla Fiorentina. Pur impegnandosi con tanta energia e volontà, ma senza costrutto. Sta fallendo anche Vanoli e vedendo la sua faccia forse lui è uno di quelli che si vergogna. E’ a rischio. In tribuna c’era Ballardini, tecnico specialista in salvezze difficili. E’ un nome che gira. Poi c’è un amico della Fiorentina come Beppe Iachini, per lui stravede Commisso. Senza dimenticare che a Firenze c’è un altro allenatore bravo, ex viola, come Leonardo Semplici. Esiste anche la soluzione interna: Galloppa. Che sia Vanoli o un altro, l’impresa adesso è disperata. Rimangono 23 gare con 69 punti in palio: la Fiorentina dovrebbe farne 30 almeno…
E da ieri sera circola forte un’indiscrezione: ci sarebbe stato un contatto con Cristiano Giuntoli, toscano di Agliana, ex diesse di Juventus, Napoli e Carpi. Oggi potrebbe esserci un incontro a Firenze, lo scenario è tutto in divenire. Primo: Commisso dovrebbe convincersi a cambiare qualcosa e per quello detto prima è molto difficile. Secondo: Giuntoli ha già fatto sapere che vorrebbe carta bianca, quindi margine di operatività amplissima. E’ abituato a fare così. E questo è lo scoglio più ostico da superare.
La migliore via d’uscita, però, resta la cessione della società. Se Commisso ricevesse un’offerta congrua farebbe bene a cedere la mano. La storia è al capolinea e non è mai decollata. C’erano tante potenzialità, ma la cronaca ha raccontato altro, purtroppo. Una serie di occasioni sprecate. Commisso e il calcio rappresentavano una straordinaria opportunità, ma si sono rivelate due rette parallele…