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VIA AL MERCATO: C’È L’ACCORDO PER SETTE ACQUISTI TOP. MANDRAGORA REGISTA, ULTIMA IDEA. JOVIC, CI SIAMO. DODÔ CALDO. ITALIANO, OGGI LA FIRMA: “SONO FELICE. PER AMORE DELLA VIOLA HO RINUNCIATO A QUALCOSA”

di Enzo Bucchioni

“Sono felice dell’accordo, volevo continuare, fortemente, ad allenare la Fiorentina, per questo ho rinunciato a qualcosa. Sono carico e convinto che faremo grandi cose”,  queste (più o meno) le parole di Vincenzo Italiano dette a caldo a un amico domenica pomeriggio poco dopo aver trovato l’intesa sul rinnovo del contratto con la Viola dopo un confronto che andava avanti da un mese fra alti e bassi continui. Finalmente la storia si è chiusa con un lieto fine anche se l’incontro faccia a faccia fra Ramadani e l’avvocato di Italiano con la dirigenza viola ci sarà soltanto oggi.

E’ oggi il grande giorno della firma, non dovrebbero esseri altre contrarietà, siamo positivi e fiduciosi come sempre siamo stati sulla possibilità che alla fine si potesse trovare un’intesa e lo siamo anche nel momento decisivo. E’ stato faticoso, a volte incredibile, altre inaspettato, ma questo percorso iniziato il lunedì dopo la fine del campionato con un vertice con l’allenatore ai Campini, finalmente si è concluso nella maniera che avevamo sempre auspicato. Lasciamoci un piccolo margine di dubbio, le trattative sono trattative anche per questo, ma non ci aspettiamo colpi di scena di nessun tipo.

Ramadani infatti ha fatto capire (e la Fiorentina lo sa) che se l’intesa di massima raggiunta domenica dopo tanta fatica non dovesse essere confermata o modificata in qualche sua parte, non ci sarebbero ulteriori margini di trattativa, gli uomini di Italiano si alzerebbero immediatamente consegnando le dimissioni del loro assistito. Ma non succederà, sono solo ipotesi di scuola.

Italiano voleva fortemente la Fiorentina e la Fiorentina dopo aver “comprato” Italiano dallo Spezia e averlo lanciato nel grande calcio non aveva nessuna intenzione di perderlo. Il matrimonio proseguirà fra i sorrisi, gli scontri anche duri delle ultime settimane sono alle spalle e per chiudere mi viene voglia di citare un saggio proverbio: tutto è bene quel che finisce bene.

Italiano è contento e motivatissimo per essere rimasto “dopo la notizia dell’accordo mi chiamano tutti i giocatori carichi più di me, hanno voglia di ripartire” ha detto al suo entourage, la Fiorentina è felice per aver accontentato il tecnico emergente del nostro calcio che tanti corteggiavano sotterraneamente e che resterà ancora sulla panchina viola per tanto tempo.

Oggi la firma, come detto, ma l’accordo ha diversi significato, il primo, il più importante è questo: la Fiorentina ha grandi ambizioni. L’allenatore non sarebbe rimasto per vivacchiare o soltanto perché c’è un contratto, oggi firmerà perché ha ottenuto un buon accordo, ma anche perché ha avuto assicurazioni dalla società che arriveranno (la formula non interessa) sette giocatori importanti per fare un ulteriore salto in Italia, ma anche in Europa.

E adesso possiamo sottolinearlo dopo averlo sempre detto che su Italiano non si doveva risparmiare più di tanto perché è lui il vero fuoriclasse che la Fiorentina ha comprato l’anno scorso dallo Spezia: Commisso ha dato all’allenatore quello che si meritava. E’ uno sforzo della società, ma sono soldi ben spesi che collocano ora Italiano dietro i grandi allenatori più pagati (come Allegri, Mourinho e Spalletti), poco sotto Pioli campione d’Italia. Ripeto: Italiano li ha meritati. Ma, diciamolo, dopo qualche fatica anche la Fiorentina ha capito che l’investimento andava fatto.

Italiano, come già sapete, guadagnerà 1,750 milioni di euro l’anno che con i bonus potrebbero salire a due milioni. L’aumento è evidente, si partiva da 850 mila euro dell’anno scorso più bonus che portavano il tutto attorno ai due milioni. Nell’accordo di massima siglato domenica, oltre alla cifra dell’accordo è stata data grande attenzione anche alla posizione dei nove membri dello staff, come chiedeva Italiano, che saranno regolarizzati. L’accordo in sostanza viene prolungato di due anni, uno è certo fino al 2024, un altro con opzione fino al 2025. Italiano ha così la forza necessaria e la fiducia per provare a lavorare in profondità, aprire un ciclo e farlo durare. Quello che ha sempre chiesto fin dall’inizio, un mese fa.

Non è stato un mese facile, diciamolo. Anche se i trombettieri hanno sempre raccontato verità parziali e di comodo “tutto va bene”, spesso è sembrato come essere sulle montagne russe, dalla positività di un incontro, alla negatività di un altro. S’è sfiorata la rottura, diciamolo, anche se Italiano ha sempre pensato che allenare la Fiorentina, con questi tifosi, su questa piazza, fosse il massimo per il suo temperamento e per il suo modo di intendere calcio.

Come vi abbiamo sempre informato puntualmente lo facciamo anche questa volta, ricapitolando quello che è successo alla faccia di quelli che ora dicono “avete visto? E’ rimasto”. E colgo l’occasione per ringraziare i trentamila che puntualmente mi seguono in questo editoriale che non parteggia per nessuno, cerca solo di dare notizie e di pensare quello che possa essere più utile per la Fiorentina. Bloccare Italiano sulla panchina Viola è stato un gran colpo, almeno per me, e devo dire che dopo qualche tentennamento, Commisso è stato lungimirante, ha capito cosa fare.

Il lunedì dopo la fine del campionato non andò proprio così. A Italiano fu detto, brutalizzo, che c’era poco da discutere e chiedere. Il contratto c’era per un altro anno con opzione. I trombettieri dissero che andava tutto bene, in realtà non era così. Italiano sostenne fin dal primo giorno di incontri che aveva voglia di rinnovare per blindarsi a Firenze e anche per avere forza e un aumento dopo il grande lavoro fatto. Dopo confronti e discussioni un’intesa di massima si trovò a Milano (come rivelato da noi in esclusiva) il sei giugno, quando Joe Barone che avrebbe dovuto essere ancora a New York in realtà si incontrò in grande segreto con Fali Ramadani.

Mercoledì otto e giovedì nove (anche qui gli altarini li abbiamo scoperti noi) dirigenti viola e Italiano con Ramadani hanno continuato a discutere a cena a Firenze. Serenamente. Vi raccontammo di una telefonata di Italiano a un conoscente, strafelice per i due milioni di ingaggio e l’accordo di massima con la Fiorentina. Tutto condito da strette di mano e sorrisi, pure programmi tecnici con nomi e cognomi su sette-otto caselle di giocatori da comprare. Qualche giorno dopo il colpo di scena. La Fiorentina, scrivendo la proposta e inviandola per mail, tagliò l’offerta a 1,350 milioni per il rinnovo, con lo staff in sostanza lasciato fuori dagli aumenti. Da qui la grande arrabbiatura di Italiano con sfogo di lunedì tredici, “Senza contratto rinnovato non vado a Moena”, disse decisamente a Ramadani, con gli scenari più foschi. Mentre la Fiorentina in sostanza fa scrivere ai trombettieri e capire a tutti “c’è un contratto da rispettare e si va avanti senza rinnovo”.

La tensione è durata poco, una settimana, e non sono mancati i colpi bassi con qualcuno che si è pure premurato di far sapere che “De Zerbi alla Fiorentina è sempre piaciuto”. La trattativa però è sempre andata avanti sotterraneamente, avevamo auspicato che l’intelligenza e la diplomazia di Ramadani, ma anche la disponibilità della Fiorentina che stava cercando di fare i suoi giochi, alla fine trovassero un punto d’incontro. Questo è finalmente avvenuto nella mattinata di domenica scorsa con le modalità che vi abbiamo già scritto. Da ripetere invece: Italiano non ha mai chiesto 2,5 milioni e non è stato lui a volere la testa di Torreira anche se non si svena se è andato via. Vi abbiamo raccontato una normale trattativa, nessun dramma. Ognuno tira l’acqua dalla sua parte, fa il suo gioco. Più o meno succede così dappertutto. L’importante è che alla fine si sia trovato un accordo per dare continuità e un futuro, ma fossi stato io un dirigente viola non l’avrei tirata così per le lunghe. L’allenatore è il volano di questo progetto, non è un giocatore che pensi di mollare per prenderne un altro. Non si può tirare avanti una roba così per un mese.

Come ho già scritto si dovevano chiudere in un stanza un mese fa e uscire solo con un accordo trovato con piena soddisfazione di tutte le parti in causa. La Fiorentina non ha bisogno di incertezze e negatività, ma di certezze e positività dopo una grande stagione e il ritorno in Europa. Speriamo adesso di ritrovarla in fretta e speriamo anche che oggi non ci siano intoppi di sorta, da una parte e dall’altra. Sarebbe intollerabile. Italiano è carico come una molla, non vede l’ora di partire per Moena, così lo descrive il suo entourage. E, ovvio, dopo la firma partirà il mercato. Su questo sono sempre stato ottimista. Non erano i problemi tecnici che frenavano l’accordo, sui temi del rafforzamento c’è sempre stata intesa e a maggior ragione adesso. Vi abbiamo già raccontato che saranno almeno sette i giocatori in arrivo e così sarà.  

Ricapitolando, arriveranno: portiere, esterno destro, esterno sinistro, regista, mezz’ala, ala destra, centroavanti. Questo pensando che Milenkovic alla fine resterà se Italiano riuscirà a convincerlo come ha fatto l’anno scorso, con la spinta di Ramadani. Ci sono buone possibilità. Comunque, tornando a noi, oggi i nomi più caldi sono due: Jovic e Mandragora. Per il regista ci sono anche altri nomi in ballo come Sensi o Maxime Lopez e altri ancora, ma o costano troppo o ci sono dei dubbi. Mandragora invece potrebbe essere un’occasione perché il Toro non l’ha riscattato, il suo valore è sceso e la Juve (proprietaria del cartellino) deve un sacco di soldi alla Fiorentina. Potrebbero scontarlo da lì. Da non dimenticare che oltre al regista fa anche l’interno di centrocampo.

Jovic è la ciliegina che Ramadani s’è impegnato a portare alla fine dell’estenuante trattativa-Italiano. Quasi un premio all’allenatore e alla Fiorentina. Inutile dire che il serbo è potenzialmente un crac. Tre anni fa il Real l’ha pagato 60 milioni. E’ da rilanciare, da rimotivare, da mettere in un meccanismo e Italiano è l’uomo giusto, la Fiorentina la squadra ideale. Come vi abbiamo già scritto tempo fa, Ramadani ha garantito l’ok del giocatore che ora vuole solo Firenze, ma c’è da trovare un’intesa con il Real per il pagamento a metà di un ingaggio da top player. Questione di ore, Ramadani sa quel che fa. “Con Italiano penso che Jovic possa tornare a fare venti gol”, di questo sono sicuri nel clan del serbo.

Più difficile, invece, riportare Odriozola come continua a sostenere qualcuno. E’ ovvio che il giocatore non dica il contrario, ma a ieri le possibilità erano zero. Il Real lo tiene o lo cede, ma aspettiamo gli eventi e le svolte. Nel frattempo per lo stesso ruolo c’è l’ok di Dodò (Italiano stravede), ma lo Shakthar non molla dai quindici milioni. Un altro incontro è previsto in settimana. Per il portiere il nome nuovo oltre ai Vicario e ai Cragno di sempre, è quello di Milinkovic Savic del Torino. A me non piace, sono franco. Lo vedo incompiuto, scarsi fondamentali. Mi dicono però che non dispiace a Italiano per i suoi piedi da centrocampista e le qualità fisiche sulle quali l’allenatore saprebbe come lavorare. Se è così sospendo il giudizio anche se penso che in giro ci sia di meglio.

Per il centrocampista e l’esterno sinistro in settimana ci potrebbe essere l’incontro con l’Empoli per Bajrami (centrocampista) e Parisi (esterno sinistro) con Zurkowski pedina di scambio. Piacciono anche Maggiore dello Spezia e Amiri ex Genoa e non da oggi. E con Grillitsch rimane l’accordo in attesa di capire cosa vorrà fare il padre. Per l’esterno è stato offerto Politano, ma costa troppo e l’idea è quella di partire con Nico e Ikonè titolari. Ma siamo solo all’inizio, Rocco la squadra la vuole fare, l’importante è far firmare Italiano. Appuntamento ad oggi, penne a portata di mano e niente scherzi.