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VIA ALLA FASE DUE: BORINI, KALINIC MA NON SOLO. RINNOVI: SI TRATTA PER MATI E ALONSO, MA PERDERE JOAQUIN SAREBBE UN ERRORE

di Tommaso Loreto

Più di una pista per il mercato viola, e la sensazione è che a breve qualche trattativa potrebbe sbloccarsi. Partito Gomez, finito ufficialmente a Roma Salah (ma qui ci auguriamo davvero che dalle lunghe riflessioni legali della Fiorentina, alla fine, arrivi anche qualche reazione concreta ai modi di fare capitolini) e arrivati alla corte di Sousa Mario Suarez, Astori e Gilberto, il mercato viola entra nella fase due.

Quella nella quale individuare i tasselli necessari per completare la rosa (Borini e Kalinic non esauriscono le idee di mercato che corrono su più piste tra loro parallele) e magari anche quella per capire chi definitivamente sarà parte integrante di questo gruppo. E così mentre Vargas si accasa al Betis di Macìa e Aquilani allo Sporting di Lisbona, in casa viola non mancano i giocatori destinati a cercare fortune altrove. Rebic sembra rappresentarne il prototipo, anche perchè il precampionato non ha regalato grandissime sensazioni, ma occhio alle sorprese.

E sarebbe una sorpresa ben poco piacevole quella che riguarderebbe un'eventuale partenza di Joaquin. Le voci sullo spagnolo si sono fatte sempre più insistenti negli ultimi giorni, e certamente non hanno giovato le recenti dichiarazioni (mercoledì sera dopo la vittoria sul Chelsa, ai media stranieri) nelle quali Joaquin ha confessato di "avere un mese per decidere se restare". Per lui, come per Mati Fernandez, occorre correre ai ripari sotto il profilo del rinnovo del contratto in scadenza nel 2016, e la partita è assolutamente aperta (lo stesso Alonso starebbe discutendo il rinnovo).

Ma in un momento in cui le cose tornano a essere meno complicate anche per i risultati dell'International Champions Cup - Salah a parte - ci permettiamo di sottolineare il valore di un giocatore come Joaquin. Reinventato da Montella, diventato fondamentale, e oggi simbolo della congiunzione tra la gestione Montella e quella Sousa. Lo spagnolo in altri termini è il collante fondamentale tra la qualità del suo gioco e la nuova anima più fisica della squadra del tecnico portoghese.

Perdere un elemento così, oltre che un uomo che ha saputo dimostrare il suo valore anche fuori dal campo, sarebbe un enorme peccato. E non andrebbe nella direzione del punto di vista dello stesso Paulo Sousa che considera, giustamente, Joaquin un leader di questo gruppo. 

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it